Venivano dichiarati, solo a Roma, ben TRE MILIONI di manifestanti.
Ieri Landini ha urlato "siamo CINQUECENTOMILA" computando tutte le manifestazioni in tutta Italia.
O mentivano allora, o non sanno fare i conti, comunque una riduzione di partecipazione che rende plastico il fallimento di un sindacato assente per undici anni (da Monti a Draghi) e che oggi accorre in soccorso dell'ammucchiata cattocomunista che, infatti, ha mandato in piazza i suoi leaders (Schlein, Conte, Boianni e Fratonelli, Lepore e De Pascale a Bologna) e con Landini che ha confessato che fa politica.
Infatti i contratti non vengono rinnovati, il sindacato è stato assente quando hanno sospeso dal lavoro e dallo stipendio chi non si punturava ed è succube degli sbandamenti del partito di riferimento dove, del resto, trovano una dorata pensione gli ex segretari cgil.
Ma se Landini, almeno, ci mette la faccia ed ogni volta che apre bocca dimostra l'assenza di ogni base culturale, economica e politica sapendo solo sbraitare, facendo la faccia truce ed essendo costretto al alzare non solo i decibel, ma anche il livello di scontro (ed a Torino hanno risposto al suo appello alla rivolta sociale, al rivoltare l'Italia come un guanto: parole che dovrebbero poter trovare un giudice a Roma !), provo tanta pena per quelli che lo seguono.
Alcuni sono stati intervistati da "professionisti dell'informazione" compiacenti che, credendo di fare una marchetta al sindacato, hanno invece evidenziato da un lato la povertà culturale e le idee confuse di chi ha manifestato, dall'altro la grande prevalenza di anziani, pensionati, vecchi "compagni" che vengono spostati da una manifestazione all'altra, come nella barzelletta del Ventennio il Duce si diceva spostasse i suoi dieci carri armati per farli apparire cento.
L'Italia che è andata in piazza ieri, perchè anche quella, purtroppo, è Italia, è un'Italia che vive altrove.
Proprio nei giorni in cui il nostro Governo incassa riconoscimenti e apprezzamenti e persino il vicedirettore di Avvenire è costretto per radio ad ammettere che la Meloni ha manovrato benissimo in europa e, anzi, avrà un ruolo di primo piano nel futuro perchè oggi l'Italia è la più stabile, politicamente ed economicamente, tra le grandi nazioni che fanno parte dell'unione europea, una minoranza in calo di partecipazione, cerca di distruggere quel che in poco più di due anni il Governo è riuscito a costruire, seguendo leaders che manifestano, ad ogni loro dichiarazione, lo spirito anti italiano che contraddistingue da sempre i cattocomunisti e la sinistra tutta.
I tre milioni a Roma di Cofferati del 2002 non sortirono effetto politico alcuno, perchè il Centro Destra, con Berlusconi Presidente, rimase al governo sino alla fine della legislatura, figuriamoci cosa possono ottenere cinquecentomila scesi in tutta Italia al seguito di Landini.
Quelle azioni, però, servono solo a danneggiare l'immagine dell'Italia, portare danni all'economia (ieri sarebbe stato il "black friday" e i commercianti hanno scontato gli scioperi, le manifestazioni oltre alla ciliegina del blocco delle transazioni con carte), non certo a migliorare quello che va migliorato.
Il sindacato dovrebbe occuparsi di contratti, non di fare politica, perchè tutti quelli che sono andati in piazza scommetto che il 25 settembre 2022 hanno votato per i loro rappresentanti, preposti a determinare la politica nazionale.
E' ora di finirla con il voler ribaltare la volontà popolare, aspettino cinque anni e ottengano la maggioranza in parlamento, se ci riusciranno potranno tornare a mettere il bavaglio al sindacato, come hanno fatto da Monti a Draghi, per attuare le politiche del turbocapitalismo imposte da Bruxelles.
Landini non ci arriva, ma è per quello che ha chiamato in piazza le sue residuali e stagionate truppe.