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20 maggio 2025

L'inutilità dannosa della boria anglo francese

Inglesi e francesi hanno un glorioso e nobile passato da potenze mondiali e hanno contribuito alla civilizzazione del Mondo, con la presenza coloniale in tutti i continenti.

Sono stati, assieme agli spagnoli, i maggiori artefici del progresso di popolazioni rimaste all'età della pietra, portandole, con un balzo che, in pochi anni, ha superato secoli e anche millenni, nella modernità.

Ma, come tutti gli Imperi, anche i loro si sono sgretolati.

Prima e con maggiore rapidità quello francese evidentemente costruito in modo più approssimativo, con maggiore resistenza, anche nell'eredità lasciata, quello inglese, con il Commonwealth e, soprattutto, con la consapevolezza di aver passato il testimone ad uno stato che, non solo nella lingua principale e ufficiale, discende direttamente dalla Union Jack, cioè gli Stati Uniti d'America.

Purtroppo un malriposto orgoglio, condiziona i governanti anglo francesi nelle loro scelte, effettuate come se ancora avessero il dominio dei mari e delle terre conquistate.

Inglesi e francesi, prima di fare ulteriori danni, dovrebbero mettersi in testa che sono ormai rientrati nel gruppo e devono comportarsi con la discrezione e la diplomazia dell'Italia, posizionandosi, come piacerebbe dire a Prodi, "dietro" gli Stati Uniti.

E' dalla crisi di Suez del 1956 che si è capito quanto sia tramontato il Mondo in cui Londra e Parigi potevano dettare le loro condizioni.

Allora furono Stati Uniti e Unione Sovietica a costringere al ritiro gli anglo francesi.

Ma, evidentemente, a Londra e Parigi non hanno capito l'antifona così, nonostante i danni provocati dalla loro improvvida azione di aggressione contro la Libia di Gheddafi nel 2011 (in ciò istigati da Obama) che portò Berlusconi, sotto ricatto internazionale, a rompere l'intelligente trattato e unirsi all'aggressione, senza peraltro riuscire ad evitare il colpo di mano del novembre 2011 e ponendo le basi per l'invasione dei clandestini che ancora oggi non riusciamo a fermare anche per colpa di una parte di italiani che remano contro l'Italia, continuano a ronzare attorno alle questioni internazionali che sarebbero da trattare con una moral suasion più che con le minacce.

Lo vediamo con l'operazione militare speciale della Russia in Ucraina, dove Londra e Parigi sono i più esagitati bellicisti, ma sono trattenuti dalla presidenza Trump perchè non sono sicuri che, alla reazione russa, potrebbero contare sulla protezione americana.

E ieri lo abbiamo visto sulla crisi tra Israele e i terroristi di Hamas.

Regno Unito, Francia e Canada, ignorando l'inutilità, anzi l'effetto boomerang delle sanzioni contro la Russia, si sono messi a minacciare sanzioni contro Israele, l'aggredito !, se non smette di dare la caccia ai terroristi che cercano riparo usando i civili come scudi umani.

Ci sono troppe comparse che credono di essere attori protagonisti e questo comporta una cacofonia di voci che, lungi dal favorire, allontana ogni prospettiva di pace, perchè tutti, pur di mettere il proprio cappello su una eventuale soluzione, dicono la loro, polemizzano con il vicino, lo sgambettano se vedono che acquisisce una sua autonoma rilevanza e, alla fine dei conti, prolungano guerre e morti.

E, ancora una volta, mi domando cosa ci stiamo a fare in una alleanza con simili soggetti.

Non sarebbe sufficiente, per i nostri interessi, una solida alleanza a 360 gradi con gli Stati Uniti, per poi stipulare trattati bilaterali, di volta in volta, con tutti gli altri ?

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