Sono particolarmente i "professionisti dell'informazione" che, infischiandosene della realtà di cui dovrebbero dar conto, accreditano possibili ribaltoni ed elezioni anticipate, addirittura elencando un possibile governo della sinistra, con tanto di attribuzioni di ministeri a questo o quello.
Insomma più che notiziari, romanzi distopici di fantapolitica.
Sono due argomenti che pur avendo una valenza politica, non rappresentano certo un motivo di rottura di una coalizione che da più di trenta anni si presenta unita, il cui elettorato è sicuramente più unito dei dirigenti (che lo sanno !) e che li vuole assieme, per cui alcune differenze sono nell'ordine delle cose, diversamente non sarebbero tre partiti ma uno solo.
Si tratta del terzo mandato e della titolarità delle trattative commerciali con gli Stati Uniti.
Su ambedue i temi sono d'accordo con le posizioni della Lega (ed essendo un elettore di Fratelli d'Italia, cui confermerei il voto se si votasse oggi) la dice lunga sul grado di osmosi raggiunto dal Centro Destra.
La limitazione dei mandati è uno scippo nei confronti degli Elettori che sono sovrani nella scelta di chi debba essere eletto e nessuno, che sia magistrato o una legge che impedisce di ricandidarsi, può decidere al loro posto.
Chiunque deve potersi candidare e solo gli Elettori decidono se è idoneo per quella carica e per la riconferma tre, cinque, dieci volte.
Sbagliano quindi tutti coloro che vogliono limitare i mandati di un governatore, di un sindaco, di un amministratore, come sbagliano coloro che vorrebbero escludere dalle liste qualcuno perchè condannato o, addirittura, solo indagato per qualcosa, qualsiasi cosa.
Sulle trattative commerciali ha ugualmente ragione la Lega perchè una Babele come è l'unione europea, dove, anche per ragioni geoclimatiche, gli interessi sono differenti quando non in palese conflitto, non è in grado di esprimere una posizione unitaria, se non sacrificando interessi un po' a tutti, quegli stessi interessi che da trattative bilaterali sarebbero meglio difesi, da tutti gli stati.
Ha ragione il Presidente Trump a lamentarsi per le lentezze nel negoziato che sconta la necessità di convogliare il necessario consenso di 27 attori su una unica direttrice.
Lo prova la rapidità con la quale il Regno Unito ha concluso ogni controversia commerciale con gli Stati Uniti, a dimostrazione che è opportuno che l'Italia, come qualunque altro stato europeo, promuove trattative bilaterali con Washington, nell'interesse degli Italiani, interessi che non sono gli stessi di francesi, tedeschi o baltici che, a loro volta, sono i migliori difensori dei loro interessi.
Se i partiti di opposizione avessero a cuore l'Interesse Nazionale, solleciterebbero il Governo a concludere accordi bilaterali.
Poichè invece sono solo gli esecutori delle decisioni assunte altrove, all'estero, criticano la Meloni quando va a Washington a trattare e la criticano quando, sin troppo ligia agli accordi che non ha stipulato lei ma proprio i cattocomunisti nei lunghi anni della loro occupazione del potere, attende il risultato delle trattative condotte dalla commissione dell'unione europea.
La sintesi è che la sinistra, come sempre, fa l'interesse altrui e danneggia quello nazionale, quello degli Italiani che dovrebbero pagare la confusa concezione di unione europea, sacrificando, in tutto o in parte, i propri interessi commerciali sull'altare del compromesso a 27.
L'Interesse Nazionale, invece, deve prevalere, sempre e comunque, su quello dell'unione europea.
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