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10 maggio 2025

Spendere bene per le armi

Le, per ora, scaramucce tra India e Pakistan per la supremazia in quell'angolo del mondo, possono fornire al nostro Governo alcune indicazioni sulle armi necessarie, oltre a quelle che già sono arrivate da Israele e dall'operazione militare speciale della Russia in Ucraina.

Il Ministro Crosetto ha dimostrato di "essere sul pezzo" quando, alcuni mesi fa, ha ricordato che se venissero lanciati contro l'Italia i missili che vengono lanciati contro Israele, andrebbero tutti o quasi a bersaglio.

Quindi la priorità è nel creare, praticamente da zero, una rete di protezione che possa intercettare un numero sempre maggiore di ordigni, droni, missili, aerei, che venissero lanciati contro di noi.

Soprattutto nell'ottica per cui chiunque, persino i terroristi palestinesi, di Hamas, Hetzbollah, Houthy, riescono a comprare e lanciare numerosi strumenti di morte.

Quindi una spesa oculata è di comprare un sistema di difesa che sia uguale a quello israeliano che credo sia una combinazione tra produzione americana e innovazione israeliana.

In secondo luogo è importante la difesa del territorio in modo che si sia in grado di contrastare una eventuale invasione.

Occorre quindi avere dei riservisti pronti al richiamo, con il ripristino del servizio di leva obbligatorio perchè "la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino", ma anche mezzi, soprattutto carri armati, efficienti e in grado di affrontare una avanzata nemica e rispondere con specifica precisione.

L'inizio dell'operazione speciale fu un bagno di sangue per i russi, i cui carri furono bersagliati dalla più moderne armi occidentali fornite agli ucraini, anche se, comunque, i Leopard 2 tedeschi e persino gli Abrams, furono colpiti dai russi appena utilizzati dagli ucraini.

Probabilmente, con l'esperienza dell'Ariete, la soluzione migliore sarebbe un carro di produzione nazionale, adatto al terreno in cui si richiede il suo utilizzo e chi, meglio di noi Italiani, potrebbe costruirlo ?

Infine mezzi offensivi, come gli aerei da combattimento.

Le ultime scaramucce indopakistane hanno mostrato la vulnerabilità degli aerei forniti dalla Francia all'India.

Anche in questo caso la produzione nazionale sarebbe più indicata per capacità, tecnologia e inventiva.

In sostanza, se si legge che le banche tedesche (in crisi fino ad oggi) si stanno già leccando i baffi per i cospicui introiti previsti dalla corsa al riarmo voluta dalle due fanatiche di Bruxelles, posto che comunque anche l'Italia dovrà dotarsi di Forze Armate e di mezzi adeguati ai conflitti di oggi, perchè dovremmo finanziare i guadagni di tedeschi e francesi e non invece ricorrere alla produzione nazionale, aiutando le nostre aziende produttrici di armi e le nostre banche ?

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