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11 giugno 2021

Il collo degli Italiani sul ceppo di Bruxelles

La megalomania di politici, sindacalisti, imprenditori, burocrati di stato che stanno aspettando, sbavando, i primi soldi dall'unione sovietica europea, mi fa paura.

Innanzitutto ricordo che quei soldi, sono, per oltre la metà, cioè per più dell'importo che sarà erogato a prestito, da restituire, soldi nostri, in quanto tale somma corrisponde a quella che nel medesimo periodo di tempo l'Italia dovrà trasferire nelle casse dell'unione sovietica europea.

Senza necessità di restituzione riceveremo un 45% del totale, ma solo se saremo bravi, cioè se faremo quelle riforme che vengono imposte dall'unione sovietica europea.

Nel frattempo, le aste dei titoli di stato segnano, per gli investitori che pure accorrono numerosi a sottoscrivere, rendimenti negativi.

Cioè, per semplificare, lo stato ottiene 101 (poco più, poco meno) e restituirà a scadenza 100.

La domanda, infatti, supera l'offerta.

Se una volta c'erano i bot people che, a fronte di una inflazione al 25%, sottoscrivevano titoli di stato con un rendimento al 20%, oggi l'investimento non rende nulla, a fronte di una inflazione al 2%.

E', evidentemente, una scelta conservativa, scontando un minimo margine negativo, per tenere i propri risparmi investiti su uno strumento finanziario che, auspicabilmente, proprio perchè emesso dallo stato, potrebbe essere escluso, come già accadde in una notte oscura del 1992 quando Giuliano Amato entrò furtivamente nei nostri conti correnti prelevandone il 6 per mille mai più restituito, da nuovi interventi rapaci dell'avido fisco italiano.

Per restituire i prestiti e per ridurre l'enorme debito pubblico che i politici cattocomunisti continuano a voler aumentare dando spazio a tutte le pretese.

Non sarebbe più semplice indebitarsi tramite i nostri titoli di stato, visto che non costerebbe nulla, anzi lo stato guadagnerebbe quelle frazioni di punto che gli investitori pagano in più rispetto alla pari della restituzione ?

E non sarebbe il caso di tagliare le spese improduttive, come tutti i denari sperperati a favore dei clandestini e delle associazioni che sui clandestini hanno fatto un fiorente giro di affari ?

E tagliare i contributi a chi, come la rai, remunera in modo esorbitanti chi vi lavora, anche saltuariamente ?

Invece di pensare a più tasse (da quella sul web a quella sui morti) non sarebbe il caso di allentare la feroce morsa del fisco, pensando a ridurre le spese, invece di aumentarle ?

In qualsiasi famiglia, quando si spende più di quanto si ricava, il taglio delle spese è all'ordine del giorno.

E' un atto di buon senso che sembra mancare a chi governa.

A meno di pensare andreottianamente male e, cioè, che far indebitare l'Italia è un favore all'unione sovietica europea perchè così, mettendo la testa degli Italiani sul ceppo del debito pubblico, le legittime istanze sovraniste verrebbero soffocate dalla richiesta di restituzione immediata del debito.

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