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10 giugno 2021

La nuova strategia della vasellina dei cattocomunisti

I cattocomunisti hanno adottato una nuova tattica per imporci l'invasione dei clandestini: il silenzio sugli sbarchi.

Da giorni la stampa serva, i radio e telegiornali non forniscono più la contabilità degli sbarchi e dei clandestini raccolti dalle ong davanti alla Libia.

Si potrebbe chiamare la strategia della vasellina, quella cioè di fregarci senza urlarlo ai quattro venti.

Per tale motivo non dobbiamo seguire passivamente i falsi bersagli che vengono lanciati per distrarci e continuare a ricordare il pericoloso incremento dei clandestini in Italia.

Si tratta di un costo che aumenta di giorno in giorno perchè quelle persone richiedono vitto, alloggio, cure, istruzione che sono fornite con denaro pubblico, anche nostro e non solo degli elettori cattocomunisti cui sarebbe opportuno imporre una tassa ad hoc.

Ad esempio una semplice casella nel modello di dichiarazione/730 con la quale si richiede se uno vuole offrire un 5 per mille aggiuntivo per l'assistenza ai clandestini.

E solo quelli devono essere i soldi utilizzati per tale scopo, includendovi anche le spese delle nostre navi in pattugliamento nel Mar Mediterraneo.

I cattocomunisti, però, adottano una strategia che viene bombardata dai loro stessi compagni.

In Germania il parlamento vota a maggioranza (CDU e SPD cioè popolari e socialisti) contro la redistribuzione dei clandestini dai paesi rivieraschi di arrivo.

Negli Stati Uniti la loro nuova eroina si esprime in Guatemala con parole che sembrano tratte da un discorso del Presidente Trump, ammonendo i clandestini a non entrare negli Stati Uniti, perchè tanto verrebbero rimandati indietro.

La posizione di Germania e Stati Uniti (ma anche quella della Spagna, dell'Ungheria, dell'Australia e di tante altre Nazioni) è quella corretta.

Un clandestino non deve entrare a forza violando i confini nazionali, siano essi terrestri o marittimi.

Il problema non può essere risolto scaricando gli ingenti oneri sul Popolo Italiano, ma deve essere affrontato dai funzionari dell'onu, da inviare nei paesi da cui partono o passano i clandestini.

La strategia del silenzio adottata da giornalisti compiacenti e obbedienti ai loro editori, è solo un modo per cercare di ingannare gli Italiani sulla reale portata di un fenomeno che ci porta costi e tensioni sociali che non siamo in condizione di sopportare se non abbassando in modo significativo il tenore di vita e di sicurezza che abbamo, con sacrifici, conquistato e che meritiamo di conservare e implementare.

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