Una delle frasi che in questi giorni sento e leggo più frequentemente è quella di chi ha fatto o ha prenotato la terza dose del presunto vaccino: così non ci penso più.
Lo dicevano anche quando cinque o sei mesi fa venivano punturati con la prima e la seconda dose: e non ci penso più.
Invece siamo costretti a pensarci di nuovo ed è opportuno pensarci e non seguire il gregge che, acriticamente e "senza pensarci più", si mette in coda davanti alle farmacie per prenotarsi la sua dose.
Intanto dobbiamo pensare al fatto che tutto quello che ci è stato raccontato circa la "immunizzazione" è un falso.
Non ci siamo immunizzati dopo le prime due dosi e non saremo immunizzati dopo la terza.
Forse, il vaccino può essere utile a subire conseguenze meno pesanti da un eventuale contagio, certamente non ad essere immunizzati.
E probabilmente la terza dose non sarà l'ultima e quello che si scriveva ironicamente in primavera circa la sequela di dosi, potrebbe tragicamente diventare realtà.
Ma potrebbe andare ugualmente bene se il tutto si svolgesse in modo ordinato e tempestivamente organizzato, come per il vaccino stagionale antinfluenzale.
Ad ottobre vengono distribuiti i vaccini e i medici di base possono iniziare la somministrazione ai propri assistiti per coprire l'intera stagione invernale.
Con il metodo Conte-Draghi-Speranza, invece, la confusione è totale e vi si innesta anche l'emergere di nuove varianti.
Sei mesi, cinque mesi, quattro mesi, persino tre mesi e quindi un'altra inoculazione.
Non c'è serietà.
C'è solo un grande accanimento nei confronti di chi non si è vaccinato, con il lasciapassare stalinista e con l'uso della Polizia e dei Carabinieri non per catturare delinquenti e clandestini o per sventare rapine e furti, ma per verificare l'uso della mascherina nei centri storici e sanzionare i commercianti che non verificano il lasciapassare dei clienti.
Così non ne usciremo presto e quando ne usciremo saremo trasformati in sudditi obbedienti, pronti ad eseguire tutto ciò che venisse imposto con il megafono dei media ... e non ci penso più.
1 commento:
E invece occorrerà pensarci. Siamo già entrati in pieno Transumanesimo. E trattano gli umani esattamente come trattano i computer, ovvero delle macchine. I nostri pc hanno continuamente bisogno di "aggiornamenti" antivirus? Ecco allora che lo stesso sistema lo praticano sugli umani: una dose, due dosi, un terzo richiamo e c'è già chi parla di un quarto. RIBELLARSI diventa allora un dovere etico e morale. Per ironia del destino, colui che si occupa di sistemi software Bill Gates, è anche azionista di maggioranza delle Big Pharma e dei vaccini. Tout se tient.
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