Il bonus una tantum per alleviare il costo delle bollette (il cui aumento è causato dalla incompetente politica energetica ed estera del governo) ci costerà oltre sei miliardi.
L'assistenza ai clandestini (recupero, trasporto, alloggio, vitto, cure, istruzione) ci costa (per ora) otto miliardi.
Il reddito di cittadinanza elargito anche a terroristi, mafiosi e ventenni, ci costa dodici miliardi.
Con tre sole voci arriviamo ad oltre ventisei miliardi di spesa improduttiva, perchè le bollette restano alte e il bonus da duecento euro è un pannicello caldo non ripetibile (a me non basterebbe neppure per pagare per intero una bolletta del gas della casa in montagna dove utilizzo il riscaldamento autonomo a gas) e non incide sul futuro, quindi il problema resta integralmente presente.
I clandestini non solo sono un costo nell'immediato ma graveranno con la loro presenza improduttiva sulle nostre spalle anche nel futuro, con gravi ripercussioni sociali ed economiche.
Il reddito di cittadinanza dato a soggetti non meritevoli o che, per età, dovrebbero essere in grado non solo di mantenersi ma anche di contribuire loro alla produzione nazionale, invece di essere passivi fruitori della produzione altrui, non porta alcun beneficio all'economia nazionale.
Spese improduttive cui vanno ad aggiungersi le miriadi di bonus, rottamazioni, agevolazioni, detrazioni, deduzioni, tutte a carico di noi contribuenti, che devono trovare una copertura e che incidono sul mantenimento di un livello di tassazione crudele e vampiresco.
In questi tempi si aggiunga la partecipazione alla guerra del comico con i tacchi a spillo di Kiev, porta Draghi e Mattarella ad elargire miliardi di soldi, nostri !, in contributi finanziari ed armamenti, oltre a subire le conseguenze delle sanzioni che Draghi e Mattarella vogliono stolidamente mantenere contro la Russia e che comportano un aggravio di costi per ottenere gas e materie prime da fornitori differenti della Russia e che non sappiamo se saranno in grado di sopperire completamente alle nostre esigenze.
E' la fotografia di uno stato che ha fallito e che, per cercare di evitare rivolte, si indebita sempre di più per elargire mancette che incideranno sul futuro solo per aver aumentato il debito e la spesa pubblici, che ci sia a capo del governo un politico di lungo corso, un avvocato Azzeccagarbugli o un presunto (e sopravvalutato) fenomeno dell'economia inviato dalle consorterie finanziarie e affaristiche globaliste.
Anche in questo caso la soluzione non può che essere un taglio netto di tutto l'assistenzialismo, parallelo ad un taglio altrettanto netto del numero e delle aliquote delle imposte, perchè con più soldi in tasca, ognuno di noi potrà acquistare quei beni e servizi di interesse, senza gravare sul prossimo e avendo cura di spendere bene i propri soldi.
Perchè quando si spendono i soldi altrui, non si guarda alla qualità di ciò che si compra, tanto "paga Pantalone".
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