Fratelli d'Italia è il partito per il quale avrei votato se ci fossero state le elezioni oggi.
Domani non lo so, troppi sono i cambiamenti e le svolte che tutti i partiti compiono e troppe sono le incognite su come si comporrà la politica italiana nel prossimo futuro e sulla legge elettorale, tutti elementi necessari per poter decidere di esprimere un voto consapevole.
Avrei oggi votato FdI perchè, complessivamente, è il partito che sostiene il maggior numero di proposte che condivido, anche se non condivido affatto la presa di distanza dalla Le Pen e da Orban e, soprattutto, il sostegno alla guerra di Draghi e Mattarella (perchè è la LORO guerra, non certo quella del Popolo Italiano !) contro la Russia, che tanti danni provoca a noi Italiani.
Fratelli d'Italia è accreditato di un corposo 21-22% dai sondaggi che lo stimano in maggioranza quale primo partito d'Italia nelle intenzioni di voto degli Italiani.
Fratelli d'Italia gode della rendita di posizione di non essersi inquinato entrando nel governo Draghi come ha fatto una Lega in caduta libera nei sondaggi.
Fratelli d'Italia ha organizzato, per questo fine settimana, una conferenza nella quale è stato illustrato un progetto per l'Italia, dando corpo al sue essere partito guida di una eventuale coalizione di Centro Destra.
Come sempre condivisibile l'articolo di Marcello Veneziani oggi su La Verità che ha dedicato due pagine all'evento, uno dei primi che si svolgono in era post virus cinese e, auspicabilmente, non l'ultimo.
Apprezzerei molto una iniziativa di coalizione per degli stati generali ai quali chiamare iscritti ed elettori su base provinciale o regionale, che non ha nulla a che vedere con lo scimmiottamento delle primarie americane e, tanto meno, con la loro versione cattocomunista italiana.
I resoconti della conferenza sono leggibili ne La Verità, ma a me piace sottolineare un aspetto che non mi sembra sia stato colto (e magari non era neppure nelle intenzioni della Meloni).
Con questa conferenza organizzativa, con le proposte fatte, con il progetto di società e di Italia che ne esce, Fratelli d'Italia non solo prepara una base di utile discussione all'interno della Coalizione di Centro Destra, ma lancia un messaggio molto chiaro, che Veneziani interpreta come una sorta di "far finta" che siamo in un sistema non più bipolare, ma bipartitico.
Fratelli d'Italia ci dice (almeno questa è la mia interpretazione) che è sì disponibile a confrontarsi con gli altri partiti della Coalizione, ma che se questo confronto dovesse fallire perchè quei partiti continuano a sentirsi legati alla fedeltà a Draghi e compagni, allora tutto è pronto per un partito che raccolga gli elettori del Centro Destra, un grande contenitore dove potrebbero confluire quanti, con il mal di pancia, per disciplina di partito, continuano, nella Lega e in Forza Italia, a sostenere Draghi.
E, mi sembra di capire, questo contenitore, se dovesse emergere, potrebbe anche darsi un nome che eviti di dare l'impressione di una annessione a Fratelli d'Italia di pezzi della Lega e di Forza Italia, ma di una unione tra pari.
Unione tra pari e simili che non significa pensarla allo stesso modo su tutto, ma che porti, sui principali temi, quali le tasse, l'immigrazione, l'Unione del Male, la Sicurezza e il Primato degli Italiani, a condurre una battaglia forte, determinata e popolare.
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