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12 maggio 2022

Quanto ci costa Draghi ?

L'Ucraina pare voler forzare la mano e cominciare a rallentare il flusso del gas che arriva in occidente.

L'operazione militare speciale russa è ancora in corso solo perchè l'Ucraina è stata armata, addestrata, finanziata, informata con l'uso bellico dei satelliti spia anche per indirizzare i missili, dagli Stati Uniti e dalla Nato, diversamente, oggi, sarebbe già terminata, il gas ci arriverebbe in quantità sufficiente e ad un prezzo sopportabile.

E' quindi pura ipocrisia quella di Draghi che blatera di sedersi ad un tavolo di pace e, nel contempo, sfruculia Putin paragonandolo ad un Golia decaduto.

Draghi, probabilmente, rappresenta quegli italiani privi orgoglio patriottico, internazionalisti, europeisti, che non perdono occasione per dileggiare la Patria, salvo poi pretendere, nel caso fossero colti all'estero da un evento naturale, da un virus o da una guerra, che quella tanto bistrattata Patria accorra per riportarli a casa.

Essendo Draghi il prototipo di un umanoide senza Patria, non può quindi capire l'orgoglio russo che farà sì che l'operazione militare continui finchè non sarà stato raggiunto l'obiettivo minimo, cioè liberare e mettere in sicurezza le popolazioni russofone dal dominio ucraino che, a sua volta, può contare su un orgoglio altrettanto forte, che li indurrà a resistere, sanguinosamente, almeno finchè otterranno armi dall'occidente.

Probabilmente Draghi ha dimenticato e non ha studiato quanto accadde nella ex Jugoslavia, dove il sangue sparso fu in gran parte responsabilità dell'intromissione esterna in affari che avrebbero dovuto risolvere le popolazioni locali e che, senza interventi estranei, avrebbero risolto in molto minor tempo e con molti meno lutti e distruzioni.

Quindi Draghi non può, come ipotizzano oggi alcuni quotidiani, proporsi come "mediatore", esattamente per le stesse ragioni per cui, se io fossi Putin, non accetterei Bergoglio o l'Unione del Male: si sono schierati con il mio nemico, quindi, se qualche mediazione potrà essere fatta, dovrà arrivare da personaggi che Draghi non ha mai esitato, con arrogante snobismo, a definire "dittatori", come Erdogan.

Draghi, quindi, ci fa pagare anche un costo di immagine che si aggiunge ai costi economici più volte ricordati: i prestiti da restituire che, unici tra i grandi paesi europei, abbiamo richiesto, l'aumento del debito pubblico che noi cittadini dovremo rimborsare, l'aumento delle bollette energetiche, delle materie prime, di beni necessari come il pane e altri alimentari, lo sperpero per pannicelli caldi come i 200 euro una tantum a 28 milioni di Italiani pari ad un costo complessivo di sei miliardi, l'inflazione che ha cominciato a galoppare, la futura penuria di gas che ci costringerà a limitarci o a spegnere il condizionatore d'estate e il riscaldamento di inverno.

E' mai possibile che nessuno riesca a fermarlo ?

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