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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

15 giugno 2023

Inizia oggi il dopo Berlusconi

Se è vero che Forza Italia già con le elezioni del 2018 ha perso il ruolo trainante nel Centro Destra che, grazie a Berlusconi che lo ha costruito, deteneva dal 1994 e, ancor di più, con le elezioni del 2022 ha visto prendere il largo Fratelli d'Italia, è altrettanto vero che i voti e i parlamentari di Forza Italia sono rilevanti per la tenuta del Governo, quanto quelli di FdI e della Lega.

Per questo la stampa cattocomunista ha iniziato una campagna di disinformazione, tendente a proiettare sui parlamentari di FI l'impressione che si vada verso un "si salvi chi può" e, trasformando le sue speranze in una farlocca analisi politica, immagini le dimissioni della Meloni e un governo tecnico.

Che non avrebbe alcun fondamento, se non in una congiura internazionale con complici, anche a livello istituzionale, in Italia.

Che la speranza di cui si nutrono a sinistra sia infondata, sono anche i numeri parlamentari a dirlo.

FdI e la Lega sommano 174 deputati alla camera dove la maggioranza è 201 e 92 senatori dove la maggioranza (inclusi, purtroppo, gli inutili senatori a vita) è 104.

La solida maggioranza di Centro Destra si forma con i deputati e i senatori di Forza Italia e di Noi Moderati che sono rispettivamente e complessivamente 53 alla camera e 24 al senato, della metà dei quali è sufficiente mantenere il consenso per conservare la maggioranza assoluta.

Appare improbabile che vi sia uno sfarinamento di Forza Italia con passaggio di persone quali Gasparri o la Bernini a sinistra, mentre è plausibile che la grande maggioranza, se non tutti i parlamentari di FI e Noi Moderati cerchino inizialmente di dare corpo a Forza Italia senza Berlusconi e poi, qualora non avesse successo tale tentativo, trovino una collocazione adeguata nella Lega e in FdI.

Ancora più irreale la possibilità che l'elettorato di FI possa passare a sinistra perchè, come abbiamo visto in questi anni, se quell'elettorato cambia partito, come lo ha cambiato, è per esprimere il proprio consenso a chi è CONTRO i cattocomunisti e i governi tecnici da loro sostenuti, tanto da punire Berlusconi dopo il sostegno a Monti e Letta e quindi punire Salvini per il sostegno a Draghi.

E chi è rimasto, è rimasto per Berlusconi, al punto che l'indegno spettacolo cui hanno dato vita gli odiatori perenni, li spingerebbe a non tradire la memoria del Cav, ma a votare lega o FdI.

Il dopo Berlusconi, quindi, vede un partito che c'è ed ha ben quattro anni di tempo per consolidarsi senza Berlusconi, rimanendo saldamente da questa parte della barricata e sono certo che Giorgia Meloni e Matteo Salvini abbiano capacità politica ed empatia per mantenere unito il Centro Destra, come lo è dal 1994.

Sicuramente FI potrebbe ancora avere un ruolo di rilievo se dalla famiglia Berlusconi qualcuno si sacrificasse per continuare in una presenza che sicuramente farebbe ingastrire molti cattocomunisti e, per tale motivo, mi piacerebbe si potesse realizzare.

Il fratello Paolo o uno dei figli potrebbero candidarsi già a settembre per l'elezione supplettiva che dovrà designare il sostituto al seggio parlamentare del Cav e così dare una copertura al partito che, nel frattempo, potrà organizzarsi e strutturarsi in modo più tradizionale e meno personale.

E' intanto significativo che, nel primo giorno del dopo Berlusconi, il Governo Meloni si appresti a licenziare la prima parte della riforma della giustizia, tanto attesa dal Cav, quanto osteggiata (e significa che è cosa buona e giusta per l'Italia) dai cattocomunisti.

Muoiono gli uomini, non le idee.

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