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23 giugno 2023

Bonaccini chiede ben 9 miliardi per il dopo alluvione

Bonaccini, presidente della regione Emilia Romagna, pare abbia presentato il conto al Governo: più di nove miliardi.

E' nota la polemica sul commissario che dovrà gestire la ricostruzione e sulla tempestività degli interventi, ma la cifra richiesta mi sembra piuttosto ingente.

Ho l'impressione che la abituale ingordigia dei cattocomunisti quando si tratta di gestire soldi pubblici, abbia portato ad una richiesta dove sono stati ricompresi anche i risarcimenti dei danni, magari a chi già può usufruire di una assicurazione privata perchè è stato più previdente di altri, che hanno risparmiato sul premio e adesso chiedono il rimborso al bilancio dello stato.

Mi auguro che il Governo, come dichiarato dal Ministro Musumeci e dal Vice Ministro Bignami, esamini attentamente le causali delle richieste ed i relativi importi, perchè il denaro che verrà erogato è di tutti e quindi deve essere speso con oculatezza e non un tanto al chilo.

Inoltre mi auguro che quei nove miliardi trovino capienza senza ulteriori tasse, anche di scopo, o indebitamenti e sul dove reperire i fondi che chiede, Bonaccini nulla dice di concreto.

Però in un bilancio che mi sembra sfiori i mille miliardi annui, le voci di spesa sono molteplici e potrebbe essere l'occasione per mettere mano a qualche cancellazione.

Già il costo del reddito di cittadinanza è stato dimezzato con il decreto lavoro del primo maggio e di questo ringrazio la Meloni, Salvini e ... Tajani, ma poichè resta sempre un costo di sei miliardi ecco che, in un colpo solo, si possono ancora recuperare già i due terzi del conto presentato da Bonaccini.

I costi per il recupero, il trasporto, vitto, alloggio e cure dei clandestini sono un'altra voce che dovrebbe essere assoggettata alle forbici e anche lì si parla di dieci miliardi di spesa a carico nostro.

Infine i contributi per questo e quello, dall'anpi ai film che nessuno andrà mai a vedere, dagli spettacoli estivi con i costi per il personale cantante e quello che deve montare e smontare gli impianti, a quelli per la carta straccia ... pardòn, stampata, magari si tratta di poche centinaia di milioni, ma aiutano anche quelli.

Alla fine, probabilmente, scopriremmo che non solo non abbiamo alcuna necessità di impiccarci al MES, ma neppure di assoggettarci alle condizioni capestro di Bruxelles per i prestiti del pnrr, ritirando solo i finanziamenti a fondo perduuto, cioè i nostri soldi versati nelle casse unioniste.

E rimarrebbe ancora margine per tagliare le tasse sui redditi e abolire quelle sul patrimonio (IMU) e sui risparmi (sui depositi, sulle operazioni di borsa, sui guadagni di borsa).



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