Così Draghi, invece di godersi la pensione di cui gode che si somma al patrimonio che avrà accumulato negli anni, è costretto a fare la sua marchetta per dire "ci sono anch'io".
Autocelebrandosi al di sopra dei vari Monti e Prodi, de minimis non curat praetor, non ha unito la sua voce al coro dei richiedenti l'approvazione del Mes (utile solo a pagare con i nostri soldi i debiti delle banche tedesche) ma, nell'ambito di un discorso sui massimi sistemi, ha nuovamente ripreso il tema della guerra ormai infinita contro la Russia perchè a suo dire, se l'Ucraina perde, anche l'Unione del Male crollerà.
Beh, da neutrale (non mi interessa la sorte del comico di Kiev come non mi interessa quella di Putin, ma mi interessa solo che la guerra finisca presto, vinca l'uno o l'altro, per ripristinare l'afflusso di materie prime a basso costo e riallacciare i rapporti con una Russia che i geni alla Draghi stanno spingendo tra le braccia del vero nemico: la Cina) dico che se veramente la caduta di Kiev portasse come conseguenza la fine dell'unione con le sue direttive verdi, gialle, rosse, allora la mia neutralità vacilla e penderebbe verso la Russia.
Penso invece che quello che dice Draghi sul simul stabunt, simul cadent, abbia la stessa consistenza delle sue precedenti esternazioni sul vaccino (chi è vaccinato non contagia e non viene contagiato, gli altri muoiono) e sull'inizio della guerra (pace o condizionatore).
Peccato, perchè in qualche modo l'Unione del Male farebbe del bene unicamente se implodesse.
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