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18 giugno 2023

Bancomat e solidarietà

Che i cattocomunisti siano sempre pronti e lesti nel mettere o, almeno, cercare di mettere le mani nelle tasche altrui, lo sappiamo da tempo.

La lista delle imposte e tasse con le quali ci hanno, nel tempo, depredato di parti sempre maggiori del nostro reddito, del nostro risparmio, del nostro patrimonio è talmente lunga che, a volerle elencare, se ne dimenticano sempre molte.

Non stupisce, quindi, che dopo l'alluvione di metà maggio, comuni e regione Emilia Romagna, purtroppo una delle residue quattro in mano ai cattocomunisti, pretendano risarcimenti dal Governo indicando un saldo di ben nove miliardi di euro, metà di quello che dovrebbe essere l'importo della terza rata per l'inutile pnrr voluto, manco a dirlo, dai cattocomunisti.

Alla richiesta del Governo di specificare interventi e loro costi, gli amministratori rossi hanno alzato i toni della propaganda, tanto che il Ministro Musumeci ha opportunamente ricordato loro che il Governo (avrebbe meglio potuto dire lo stato, il bilancio dello stato) non è un bancomat.

Contemporaneamente i cattocomunisti hanno alzato i toni, pretendendo anche qui che a gestire quella massa enorme di denaro sia, come commissario, Bonaccini, lo stesso personaggio che nei passati anni, come presidente della regione, avrebbe dovuto mettere in sicurezza fiumi e terreni, con il risultato che abbiamo visto.

Sarebbe come incaricare di una operazione studiata per rimediare ad un precedente intervento non riuscito, lo stesso chirurgo che ha fallito la prima operazione.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha detto, sin dal primo momento dell'alluvione, che il Governo, compatibilmente con le disponibilità, avrebbe provveduto a risarcire i danni ed a nominare il commissario più adatto alla ricostruzione una volta pianificati interventi e costi.

A me sembra il comportamento più corretto, nel rispetto di tutti i cittadini Italiani che non si tirano certo indietro nella solidarietà verso le popolazioni colpite da un disastro naturale, come abbiamo visto anche in passato con alluvioni e terremoti, ma che vorrebbero evitare gli sprechi di allegre gestioni, affidate soprattutto a chi, pur avendone le facoltà e le responsabilità, in tanti anni precedenti nulla ha fatto per prevenire o ridurre l'impatto di eventi imprevedibili nella loro dimensione come quello che ha colpito la mia regione.

Ricordo che l'Emilia Romagna, sin dalla istituzione delle regioni a statuto ordinario con le elezioni del 1970, è amministrata dai comunisti, con i socialisti prima e imbarcando anche i "cattolici adulti" di Prodi e compagni poi.

Ed al sindaco di Bologna Lepore che fa l'offeso per la risposta del Ministro Musumeci, vorrei ricordare che potrebbe già da subito destinare fondi ai risarcimenti ed alla ricostruzione, evitando di usarli per l'effimero estivo (i circenses contemporanei), con l'installazione e la disinstallazione continua di palchi e palchetti (che, tra l'altro, imbruttiscono Piazza Maggiore, una delle più belle d'Italia ... quando non è occupata da strutture e chioschi) e il costo degli "artisti" arruolati per la gloria dell'amministrazione comunale.

Una famiglia che subisce un costo imprevisto, rinuncia da subito alle spese voluttuarie, rimandandole in tempi migliori e non capisco perchè si debba continuare a spendere per spettacoli estivi quando quei soldi sarebbero più utili a chi è stato colpito dall'alluvione (e ce ne sono anche a Bologna: chiedere, per esempio, agli abitanti dei Colli e di via Saffi).



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