Da alcuni anni è prevista l'elezione diretta del presidente, ma la musica non è cambiata, anche perchè il turno è unico, ma soprattutto perchè il Centro Destra ha fatto scelte incoerenti, candidando una volta un cosiddetto "civico", altre un politico.
I politici, cito Anna Maria Bernini, Alan Fabbri e, soprattutto, Lucia Borgonzoni, hanno fatto sempre meglio dei civici.
Esattamente come al comune di Bologna Lucia Borgonzoni è stata l'unica a costringere i cattocomunisti al secondo turno (non considero Guazzaloca che vinse in un contesto particolare - periodo di grande ascesa di Berlusconi e candidata cattocomunista che neppure alcuni comunisti si son sentiti di votare - ma che soprattutto, avendo fatto il presidente di Ascom e della Camera di Commercio per decenni, era parte di quel sistema di potere e non sarebbe mai stato in grado di dare un taglio con il passato come, infatti, non fece nei suoi cinque anni), meglio di qualunque civico (ricordo il fallimento di Gazzoni Frascara che rifiutò l'alleanza con AN e, scrutinati i voti, risultò addirittura terzo dopo il candidato di AN l'avvocato Berselli).
Dell'ultimo candidato sindaco del Centro Destra, di cui nemmeno ricordo il nome, non si sente più parlare, emerse come civico dall'ombra e nell'ombra è tornato senza lasciare traccia.
Purtroppo la lezione del passato non sembra sia stata recepita e, a quattro mesi dal voto per il rinnovo regionale, leggo che il Centro Destra si starebbe incartando nella ricerca di un accordo con l'autoproclamata candidata civica Elena Ugolini, che sappiamo essere insegnante, già sottosegretario nel governo Monti (sic !) e vicina a comunione e liberazione.
Già così (non per l'essere insegnante, ovviamente) a me risulta indigesta.
Eppure sembra che non si levi una sola voce nè in Fratelli d'Italia, nè nella Lega e ancor meno in Forza Italia, per contestare una tale scelta e proporre un politico di razza che, dopo avr provato con la Bernini, Fabbri e la Borgonzoni, non può essere altri che il Vice Ministro Galeazzo Bignami.
Ma a me andrebbe bene anche un altro nominatico, purchè sia un politico riconosciuto come tale, affidabile nel suo percorso, coerente nelle idee.
Invece sembra che i partiti del Centro Destra abbiano dato per scontato che l'Emilia Romagna resterà tra le grinfie dei cattocomunisti fino all'arrivo dell'Asteroide e nessuno voglia correre il rischio di bruciarsi.
Poi, però, non si stupiscano se i loro voti caleranno e magari uno andasse alla ricerca di una lista che mai vincerà, ma almeno possa rappresentare una protesta ideale e identitaria contro la prospettiva rinunciataria di una candidata "civica", della cui linea politica, quindi, non possiamo fidarci, già sottosegretaria nel governo Monti e vicina a comunione e liberazione, il che la rende ancor meno affidabile per uno di Destra come me.
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