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31 luglio 2024

Il bel sogno di privatizzare la Rai

Negli ultimi giorni sono apparsi articoli di stampa nei quali si narra di un progetto del Governo Meloni di vendere ai privati il 50% della Rai.

La Meloni ha dichiarato di aver letto tali presunte indiscrezioni ma di non sapere da dove siano uscite e quindi di non aver nulla da dire.

Probabilmente sono le solite invenzioni di stampa, elaborate in una serata alcoolica dove un peones del parlamento si è lasciato andare in una serie di ipotesi che si sono trasformati, in mancanza di altro, in sogni di notti estive e che rappresentano per alcuni una speranza, per altri un incubo.

Il Governo Meloni ha già ridotto il canone rai a sette euro al mese dai nove cui lo aveva portato Renzi e la prospettiva non può che esserne l'abolizione che presuppone la liberalizzazione della pubblicità in rai perchè possa combattere su un terreno di parità con i concorrenti privati.

Ma anche senza canone la rai, restando di proprietà interamente pubblica, non si affrancherebbe dalla politica, cioè dal governo in carica, che avrebbe pieno diritto a nominarne i dirigenti ed a indicare la linea editoriale, scatenando i prevedibili piagnistei delle opposizioni di turno e l'arrogante pretesa dei dipendenti (pubblici) della rai, di comandare senza averci messo una sola lira, come se la rai fosse cosa loro.

La Meloni inoltre ha sottolineato come non abbia bisogno di una "TeleMeloni", visti gli ascolti (volontari) dei suoi canali social che io stesso seguo su X e su Telegram, da dove posso trarre le informazioni che mi servono per valutare l'azione del governo che ho votato.

E non mi servono le chiacchiere delle innumerevoli trasmissioni televisive, anche due o tre contemporaneamente, ognuno con il suo sondaggio quotidiano e i suoi ospiti fissi (presumo a pagamento per ogni comparsata).

La rai ancora in mano pubblica sarebbe solo un momento di scontro, di divisioni e un carrozzone per alimentare un forte clientelismo che fu sintetizzato da qualcuno quando disse che in rai, su dieci assunti, quattro erano democristiani, tre comunisti, uno socialista, uno laico (PLI, PRI,PSDI) e uno bravo.

Fu così che siamo arrivati a oltre dodicimila dipendenti in rai, contro i poco più di tremila in Mediaset che fornisce gli stessi prodotti e servizi.

L'idea di privatizzare la rai non sarebbe solo un beneficio per le casse dello stato, ma anche per la politica italiana che si libererebbe di un pachiderma sclerotizzato portatore solo di polemiche.

I leaders politici hanno moltissimi sistemi per comunicare le loro idee (quando le hanno, perchè le trasmissioni televisive di politica al momento servono solo per urlare insulti e istigare all'odio verso la controparte) e non hanno bisogno della rai.

Come ha giustamente evidenziato il nostro Presidente del Consiglio.



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