Dopo un mese di schiamazzi angloamericani che annunciavano data e ora della presunta "invasione" russa in Ucraina e dopo che, approfittando del fuoco di sbarramento mediatico, gli ucraini hanno cominciato un fuoco aggressivo contro i russofoni del Donbass, finalmente Putin ha fatto la sua mossa, riconoscendo le due repubbliche russofone.
I megafoni di regime, travestiti da giornalisti, hanno così dato fondo alla propaganda, proponendo alle menti più deboli e ignoranti le veline delle consorterie affaristico e finanziarie che hanno ordinato ai loro maggiordomi di provare a mettere alle corde Putin e la Russia.
Chi, invece, ha ancora il cervello acceso e, soprattutto, non collegato al regime, si deve porre alcune sacrosante domande.
Non che Putin e gli Slavi siano nostri amici e, infatti, ho intitolato il commento "io NON sto con Biden" e non "io sto con Putin", ma anche la vicenda del virus cinese, dopo tutta una serie di picconate alla Tradizione, alla Identità e alla Sovranità dei Popoli e delle Nazioni occidentale, finalizzate ad un cupio dissolvi della nostra Civiltà,, ci dovrebbe indurre a molta cautela prima di mettere in croce chi quella Tradizione, Identità e Sovranità continua a difendere.
E ci sovviene la Storia, quella ancora non violentata dalla manipolazione del blm e delle altre espressione della "cancellazione della cultura" (copyright Marcello Veneziani in "La cappa") che non è affatto "cultura della cancellazione" perchè di cultura nei movimenti citati non se ne vede proprio.
Così la Storia, quella vera, ci ricorda che nel 1962 il tanto esaltato presidente democratico Kennedy mandò la marina militare per impedire alle navi russe di portare a Cuba, che nel frattempo era stata conquistata dal comunista Castro, missili nucleari, con i quali minacciare gli Stati Uniti ai loro confini.
E' esattamente quello che chiede Putin: la neutralità dell'Ucraina e un accordo che impedisca agli americani di portare i missili ai confini con la Russia.
Perchè quello che viene riconosciuto come l'unico successo reale di Kennedy, dovrebbe essere negato a Putin ?
Ancor prima, nel 1961, lo stesso Kennedy cercò di ribaltare l'esito della guerra civile a Cuba, con la disastrosa operazione (poi copiata con il medesimo esito da Carter, altro presidente democratico, nel 1979 in Iran) con l'avventura della Baia dei Porci.
Il parallelismo con la difesa delle rivendicazioni e dell'integrità territoriale delle repubbliche del Donbass è immediato.
Perchè Kennedy poteva cercare di invadere Cuba per difendere gli interessi americani e degli esuli cubani anticomunisti e Putin non potrebbe invadere l'Ucraina per difendere gli interessi russi e i russofoni del Donbass ?
In tempi più recenti, l'ennesimo presidente guerrafondaio democratico, Clinton, per distogliere l'attenzione dalle sue paturnie sessuali, si impegnò a sostenere l'indipendenza del Kosovo, arrivando a bombardare la Serbia e Belgrado (assieme ad un entusiasta comunista che risponde al nome di Massimo D'alema), fino a costringere la Serbia a rinunciare alla sovranità su tale territorio, nel nome dell'autodeterminazione dei popoli.
Perchè si vuole negare ai Popoli delle due repubbliche del Donbass la propria autodeterminazione ?
Perchè si vorrebbe riportare popolazioni russofone sotto il tallone dell'etnia ucraina ?
La loro aspirazione all'indipendenza e all'autodeterminazione, non è forse uguale a quella dei kosovari ?
Non possiamo poi dimenticare che il principio dell'appartenenza storica di terre, non può che essere favorevole a noi Italiani che rivendichiamo, legittimamente ed a pieno diritto, l'italianità storica dell'Istria e della Dalmazia, slavizzate a forza con il genocidio delle Foibe e l'espulsione degli Italiani.
Infine gas e petrolio.
Perchè dovremmo castrarci con le sanzioni alla Russia contro un'azione esclusivamente difensiva nei confronti dei propri confini (vedi Kennedy e i missili a Cuba) e per l'autodeterminazione dei russofoni del Donbass (vedi Clinton e il Kosovo) ?
1 commento:
In queste ore mi corre l'obbligo di aggiungere qualcosa sui presunti "valori occidentali" delle cosiddette democrazie liberali, dei quali tutti i cronisti da salotto nonché analisti strategici, si riempiono la bocca. Con gentaglia come Trudeau che blocca i conti/correnti dei camionisti e manda la polizia a indagare tra i commercianti minacciando la galera a chi fornisce cibo e carburante ai trucker, ci permettiamo pure di criticare Putin e la sua mossa sul Donbass e le altre province russofone?
Il totalitarismo purtroppo si è spostato a occidente. E nessuno lo vede e nessuno fiata, se non per stracciarsi le vesti contro Zar Putin.
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