E' alquanto ridicolo, se uno si fermasse a riflettere, di come siano interpretate le parole guerra e pace a seconda degli interessi che si vogliono sostenere.
Invocano la pace e spaccano vetrine, inviano armi, invadono altri stati (non contemporaneamente o necessariamente gli stessi, ma a volte gli uni, altre volte gli altri).
Personalmente non sono mai stato un integralista in materia, perchè ritengo che escludere a priori l'uso della forza, sia quando qualcuno entra non invitato a casa mia che quando un esercito straniero cerca di appropriarsi di parte della mia Patria, significhi accettare una sottomissione.
Non sono disponibile a porgere l'altra guancia.
Quindi, romanamente, si vis pacem, para bellum, se vogliamo vivere in pace, dobbiamo essere pronti alla guerra.
Cioè dobbiamo essere armati ed addestrati per difendere gli Interessi Nazionali.
Da tale ottica non riesco proprio a vedere alcun Interesse Nazionale nello sperperare risorse economiche per inviare armi all'Ucraina che è in lite con la Russia per questioni che non ci riguardano (e che, al contrario, un riconoscimento dei diritti della Russia sul Donbass, consentirebbe ad un nostro governo futuro di riaprire il discorso su Istria e Dalmazia).
L'Italia di Draghi e Mattarella, sta inviando armi, elargendo denari che non abbiamo e che quindi doniamo a debito, come se uno di noi, non avendo i soldi, andasse da un cravattaro a sottoscrivere un prestito per poi girarlo ad una delle tante associazioni di beneficenza che battono continuamente cassa: un colossale autolesionismo !
Come se non bastasse seguiamo come un cagnolino obbediente l'Unione del Male in sanzioni contro la Russia che hanno, come conseguenza, la difficoltà a rifornire l'Italia di materie prime (non solo gas) che andiamo a mendicare in Africa da inaffidabili capi tribù, pagando il doppio di quello che paghiamo il gas russo, con danni alle aziende ed ai risparmi di tutti gli Italiani, minando il nostro Benessere e la nostra Sicurezza, invece di difenderli e incrementarli come dovrebbe essere compito unico di chi ci governa.
Eppure tutti parlano di pace.
A cominciare dal "fenomeno", quel Draghi la cui autorevolezza, come ha eufemisticamente affermato Giorgia Meloni, dovrebbe essere recuperata dalla cantina e assoggettata ad una bella cura restaurativa.
Draghi infatti ha incautamente posto in alternativa pace e condizionatori accesi.
L'alternativa reale, invece, è: volete la guerra o il condizionatore acceso ?
Perchè il condizionatore (e non solo) sarà acceso se saremo in pace e in pace riceveremo il gas ( e tutte le altre materie prime che ci servono) dalla Russia, cioè il prodotto in quantità pressochè illimitata e al prezzo per noi migliore.
Il condizionatore sarà invece spento se saremo in guerra (anche per procura) con la Russia.
Lo strano concetto di guerra e pace che ha Draghi preoccupa molto.
Non tanto perchè è presidente del consiglio (ormai chiaramente a scadenza) ma perchè vorrebbe diventare il segretario generale della Nato, cioè di una alleanza militare e se uno in quella posizione confonde guerra e pace, allora avremmo tutti un problema molto grosso.
1 commento:
Faccio sommessamente notare alla Meloni che in un passato nemmeno tanto remoto, più che "cura restaurativa", Draghi è stato oggetto di negoziato col centrodestra per un' eventuale nomina per il Colle; ma forse se n'è già dimenticata :
https://www.repubblica.it/politica/2021/11/09/news/meloni_centrodestra_draghi_quirinale_salvini_elezioni-325703399/
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