Mancano sette giorni al voto referendario su cinque quesiti finalizzati a migliorare il pianeta giustizia.
Come ho scritto più volte, non credo che la giustizia italiana possa migliorare con pannicelli caldi, occorrerebbe una rivoluzione totale, un ribaltamento generalizzato e un ricambio di tutto il personale che orbita intorno alla giustizia.
Occorrerebbe fare in modo che a giudicare siano persone esperte, adulte, competenti e questo non accade in base ad un concorso pubblico.
Occorrerebbe che chi promuove l'azione penale sia in sintonia con i cittadini, quindi che sia eletto e giudicato periodicamente dai cittadini sui quali riverbera l'esito dell'azione penale, nel bene e nel male.
E tutto questo non si otterrebbe con il referendum.
Allora perchè votare ?
Perchè se ci limitiamo a guardare, scuotere la testa, brontolare e non fare nulla, neppure quel piccolo, piccolissimo sacrificio di dedicare quindici minuti per andare al seggio e votare SI' ai referendum proposti da chi, più o meno in buona fede, pensa in tal modo di migliorare la giustizia in Italia, perdiamo anche il diritto a protestare e ci meritiamo questa giustizia.
E perchè le reazioni di Letta e dei cattocomunisti, all'unisono con quelle dei magistrati, ci dicono che, se non due occhi neri, la vittoria dei SI', che implicherebbe superare in primo luogo il quorum di validità del voto fissato al 50% più uno degli aventi diritto, porterebbe almeno un granello di polvere nei loro occhi.
Poco, ma intanto serve a smuovere e tenere vivo il problema e l'attenzione.
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