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14 giugno 2022

Salvini ha sopravvalutato Draghi e perso la scommessa di governo

Quando a inizio 2021 commentai la incauta scelta di Salvini di entrare in un governo presieduto da Draghi assieme ai cattocomunisti, la definii una scommessa.

Una scommessa indotta dall'aurea che stampa, radio e televisioni serve avevano creato attorno al Fenomeno, Mario Draghi, il cui tocco avrebbe dovuto trasformare, come un novello Mida, tutto in oro.

Alla prova dei fatti Draghi ha fallito, anche in economia, dimostrandosi non solo sopravvalutato, ma anche incompetente e inefficiente e il suo tocco trasforma tutto in bel altra sostanza che non oro.

Il fallimento di Draghi ha trascinato a fondo Salvini e la Lega, ma anche i cinque stelle che si stanno progressivamente estinguendo.

Si è salvato il pci/pds/ds/pd perchè quello è il partito degli antitaliani, cinghia di trasmissione degli stessi ordini di Draghi, con una dipendenza inguaribile dalle centrali estere, a cominciare da quelle dell'Unione del Male.

Il Centro Destra ha comunque vinto questo primo turno di elezioni parziali, conquistando tre su quattro comuni capoluoghi di regione al voto e andando al ballottaggio nel quarto e, soprattutto, strappando alla sinistra il comune di Palermo.

Lasciando perdere la ridicola interpretazione di Letta che, poveretto, deve pur inventarsi qualcosa per motivare il suo gregge, la valutazione e l'attribuzione dei voti e percentuali complessiva è inficiata dalla presenza di numerose liste civiche o generiche di ambo gli schieramenti.

Personalmente non apprezzo le liste civiche, neppure nelle comunali, perchè se è vero che in un comune ci sono solo cose da fare (far funzionare i servizi sanitari, i trasporti, riparare le buche etc.) è altresì vero che alcune scelte non possono prescindere dall'orientamento politico (veggasi la costruzione di un termovalorizzatore o le modalità ed i costi per dare in locazione immobili comunali) e quindi io voglio sapere da che parte stanno i candidati e preferisco quindi un soggetto dichiaratamente ed esplicitamente schierato in un partito di cui si conosce la collocazione ideale e politica.

Tornando al voto, se dunque liste civiche e varie non chiariscono le esatte proporzioni di un voto, un dato certo è l'affondamento dei cinque stelle e la sconfitta della Lega.

I due partiti che avevano dato vita, sulla base di comuni sentimenti anticasta, al governo gialloverde nel 2018, sono stati travolti dal fallimento di Draghi e stanno pagando le conseguenze della loro ostinata permanenza all'interno di un governo che rappresenta esattamente il contrario delle aspirazioni degli elettori che li avevano votati nel 2018 alle politiche e alle successive europee del 2019.

Pagano molto di più i cinque stelle (ma credo che lo avessero messo in conto pur di finire la legislatura e, magari, trovarsi accasati in un seggio sicuro all'ombra del pci/pds/ds/pd) mentre la Lega si è trasformata in donatrice di voti per Fratelli d'Italia che, legittimamente, sembra confermare i sondaggi che lo vogliono primo partito del Centro Destra e d'Italia.

Il Centro Destra, a meno di un anno dalle elezioni politiche, ha in mano quindi tutte le carte per vincerle e anche la chiara indicazione del proprio elettorato che lo ha premiato ovunque si sia presentato unitariamente, punendo i candidati (a Verona come a Catanzaro e Parma) dove uno dei partiti abbia voluto sfilarsi, presentandosi da solo.

Verona merita un piccolo asterisco.

Letta e i cattocomunisti stanno facendo la ola per il risultato del loro candidato che ha avuto la maggioranza relativa con il 39% dei voti.

E' solo propaganda.

Il Centro Destra era diviso tra il sindaco uscente sostenuto da Fratelli d'Italia e Lega e che andrà al ballottaggio con il 33% e l'ex due volte sindaco Flavio Tosi, sostenuto da Forza Italia, che ha preso il 23% dei voti.

Con simili risultati, alle politiche, i seggi disponibili a Verona andrebberoo tutti al Centro Destra, quindi Letta ha poco da esultare.

Il ballottaggio, invece, è molto insidioso, ricordando le personali ostilità tra Tosi e Salvini che si tradussero cinque anni fa con l'azione di disturbo di Tosi che, in solitaria, non potendosi ripresentare, fece candidare sua moglie, mettendo così a rischio l'elezione di Sboarina.

E' il solito discorso, lo stesso che portò negli Stati Uniti all'elezione di Obama grazie ai voti di milioni di Bianchi, per cui solo una scelta da Tafazzi, dandosi feroci martellate nelle parti basse, potrebbe consegnare Verona ai cattocomunisti, dando loro motivo di coprire, con l'aiuto dei media compiacenti, la loro sconfitta e attirare quegli elettori molto sensibili al richiamo del potere.

A Verona è tutto nelle mani di Forza Italia e di Flavio Tosi.

Potranno essere ricordati come Patrioti o come Infami.

A loro la scelta.

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