Il duo composto da Draghi e Mattarella, non pago dei disastri già a regime, invece di preoccuparsi di garantire agli Italiani Benessere (con la fornitura a costi ridotti di gas, grano, petrolio e materie prime) e Sicurezza (evitando di entrare in una controversia tra Russia e Ucraina che non ci riguarda) ha ieri messo un altro tassello nella sua opera di distruzione della Sovranità e Indipendenza dell'Italia.
All'unisono hanno infatti blaterato contro il principio dell'unanimità in sede europea, che rappresenta lo scudo di ogni singolo stato, contro l'aggressività altrui.
Unanimità che è richiesta per tutte quelle decisioni che imporrebbero una soluzione che, in molti casi, rischierebbe di danneggiare solo uno o due stati e che, quindi, gli altri assumerebbero a cuor leggero.
Come le sanzioni contro la Russia, il riparto dei clandestini che l'Italia lascia arrivare senza ostacoli sulla sua terra, l'embargo a gas e petrolio, l'ingresso di nuovi postulanti nell'Unione del Male con aggravio delle spese per ogni singolo stato contributore e non percettore di risorse.
Sostenere l'abolizione del principio di unanimità significherebbe abdicare al ruolo essenziale di difesa degli interessi nazionali che sono l'essenza di ogni azione governativa, per rimettersi alle decisioni altrui fondate sugli interessi di stati che hanno altre tipologie di economia, se non altro per il diverso clima che li assiste.
Rinunciare al veto che il principio di unanimità concede ad ogni stato, vorrebbe dire rinunciare ad un ennesimo pezzo di Sovranità e dare al prossimo la possibilità di decidere su ogni aspetto della nostra vita.
Non credo che quella di Draghi e Mattarella sia una "voce dal sen fuggita", bensì, stante la provenienza dei due, un voluto, ennesimo sfregio alla Nazione ed ai Valori che ci portano sempre e comunque a dire "prima l'Italia, prima gli Italiani".
Lo smantellamento di ogni coscienza Nazionalista rientra infatti nei piani della Spectre finanziaria e affaristica che vorrebbe dominare il mondo senza il disturbo del voto popolare, da cui proviene Draghi, ma è anche la conseguenza di due millenni di ostilità della chiesa nei confronti dello stato laico, nel malinteso nome di una universalità che dovrebbe più correttamente chiamarsi "internazionalismo", filone ideologico dal quale proviene e di cui è imbevuto Mattarella.
E Salvini e la Lega continuano ancora a restare aggrappati a tre misere poltrone ministeriali in un governo con Draghi e il pci/pds/ds/pd.
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