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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

13 giugno 2022

Questo sistema democratico è al capolinea

Mentre è in corso lo spoglio delle schede per le comunali che potranno fornire una parziale indicazione politica (molto parziale, visto che al voto sono appena un migliaio di comuni di cui solo 4 capoluogo di regione), possiamo commentare solo un dato evidente: la accentuata disaffezione al voto.

Che non è solo relativa ai referendum, istituto affossato e svilito dall'abuso radicale e che non è solo una caratteristica italiana.

Sembra infatti che non solo per quel pugno di comuni italiani siano andati al voto il 54% degli elettori aventi diritto al voto, ma in Francia, dove si votava il primo turno del rinnovo del parlamento nazionale, chi NON è andato a votare ha nettamente superato (53 a 47 per cento) il numero di chi ha votato.

Del resto è evidente che chi non ha particolari motivazioni di Valori, Ideali e, anche, di interessi personali ed economici, vedendo che per quanto voti da una parte, poi, rieccoli !, sempre i soliti rispuntano e continuano a comandare, preferisce non farsi prendere per i fondelli da un rito che, ormai, non corrisponde più al suo significato.

Il voto vorrebbe infatti determinare chi ci governa e la linea da perseguire, invece, con qualche trucchetto parlamentare e nel nome dell'Unione del Male, si continua sempre a fare quello che vuole quella autentica Spectre che è la consorteria finanziaria e affaristica  (che esiste, con buona pace del sottosegretario con delega ai servizi segreti) e che governa tramite i propri mandarini, maggiordomi e valletti vari.

Non si può quindi pensare che, in presenza di un così scarso interesse per l'elezione del sindaco, cioè dalla istituzione più immediatamente vicina al cittadino, ci potesse essere adesione alla chiamata al voto referendario.

In primis perchè i radicali, con l'abuso degli anni passati per cui chiedevano referendum su ogni flatulenza, hanno svilito l'istituto e stancato gli elettori.

Poi perchè il tema era troppo tecnico e le sue implicazioni politiche sono state taciute e nascoste dagli organi che dovrebbero essere di informazione (stampa, radio e televisione) ma che si stanno sempre dimostrando al servizio del potere.

Infine perchè sono capitati in un momento in cui non vi sono stati particolari eventi che suscitassero indignazione verso i magistrati (tipo una nuova condanna di Berlusconi, un clamoroso errore giudiziario, la persecuzione di un cittadino onesto che si è difeso sparando ad un rapinatore).

Mi auguro che la prossima legislatura il governo di Centro Destra sappia metter mano con determinazione e senza compromessi alla giustizia.

Stasera leggeremo i dati delle elezioni comunali, per trarre una vaga indicazione di massima sull'orientamento possibile dell'elettorato.

Almeno dell'elettorato residuale, disposto ancora a recarsi alle urne.

 

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