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No alla deriva

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03 giugno 2022

Non è appropriato votare movimenti monotematici

Ho più volte espresso condivisione, appoggio e approvazione per ripetute dichiarazione della europarlamentare Francesca Donato, uscita dalla Lega in occasione del voto parlamentare a favore del green pass.

La sua battaglia contro l'obbligo vaccinale e le conseguenti sanzioni imposte dal governo Draghi contro chi non si è vaccinato e di cui il green pass è solo un aspetto, mi trova completamente d'accordo.

Non sono d'accordo, invece, sulla improvvisa vicinanza con esponenti della sinistra veterocomunista, come Marco Rizzo e l'ex magistrato Ingroia che hanno concesso il loro appoggio alla candidatura della Donato a sindaco di Palermo.

Per quanto mi riguarda non esiste argomento o vicenda al mondo che possano indurmi ad andare a braccetto con dei comunisti, a maggior ragione quando non sono neppure pentiti.

Perchè la politica non si esaurisce con il vaccino covid o con l'invio di armi in Ucraina in chiave antirussa.

Pensare di costruire un partito o un movimento monotematico vuol dire negare l'essenza stessa della politica che è la gestione di molteplici vicende, cercando di contemperare gli interessi contrapposti per l'interesse nazionale che beneficia tutti.

Se io non so quale sia il programma di quel partito o movimento sui clandestini, sulle tasse, sull'Unione del Male, sulla legittima difesa e l'introduzione anche in Italia del "secondo emendamento", sulla giustizia e come trasformarla in Giustizia, sulle centrali nucleari e l'intera politica energetica e su ogni argomento che possa interessarmi ed abbia incidenza sull'indirizzo di uno stato, non posso dare il mio voto solo perchè l'unico argomento che quel partito o movimento affronta è in linea con le mie idee.

Analogamente non posso negare il mio voto solo perchè uno o più argomenti di un partito di cui peraltro condivido gran parte del programma non sono in linea con le mie idee.

Il grande difetto che hanno movimenti come quello della Donato, quello di Paragone, quello di Fusaro, è che non si capisce quale sia, dopo il "no" che condivido, a Draghi e alla sua politica sanitaria e guerrafondaia, l'indirizzo che vogliono assumere.

Oltre al fatto che la loro estrema frammentazione disperde energie e voti, per renderli ininfluenti e favorire nei fatti proprio quelli contro cui si dice di voler combattere.

E' evidente che in Italia ci sarebbe un'area della protesta, forte, contro Draghi che, però, non riesce ad emergere perchè divisa e quindi parlando con troppe voci, non riesce a farsi sentire.

Solo l'unione di tutti i partiti e movimenti alternativi ai partiti tradizionali, potrebbe far sentire la voce di tutti e solo un collegamento con chi, pur con diverse modalità e non sempre in perfetta sintonia su quei due argomenti, si propone come alternativa a Draghi, può far sì che quelle voci si trasformino in azioni positive.

Se una parte politica, invece, disperde i propri voti, a vincere non sarà nessuno dei partiti appartenenti a tale area, ma quei partiti che sostengono le idee più distanti e distruttive rispetto al progetto politico e di società che si persegue.

1 commento:

Nessie ha detto...

"Solo l'unione di tutti i partiti e movimenti alternativi ai partiti tradizionali, potrebbe far sentire la voce di tutti e solo un collegamento con chi, pur con diverse modalità e non sempre in perfetta sintonia su quei due argomenti, si propone come alternativa a Draghi, può far sì che quelle voci si trasformino in azioni positive".

Vero, ma un autentico partito anti-Draghi e contro la finanza apolide che vuole privare di sovranità l'Italia, non ha ancora emesso un vagito. E se Draghi è riuscito a crearsi il codazzo di "migliori" che va da destra, passando per il centro fino alla solita sinistra postcomunista, non è colpa solo sua, ma anche di chi lo segue e lo asseconda in tutte le sue manovre, pur senza amarlo. Siamo oltre il "chi mi ama mi segua". Qui, purtroppo, nessuno lo ama, ma tutti lo seguono.