Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

24 maggio 2023

Bei tempi quando il Piave mormorava

Il 24 maggio di 108 anni fa, l'Esercito Italiano attraversava il Piave, che segnava il confine con l'Impero Asburgico, per iniziare tre anni e mezzo di guerra che avrebbero portato alla riunificazione al territorio nazionale prima di Trento, Trieste, Istria e infine di Fiume con l'impresa firmata da Gabriele D'Annunzio.

Anche allora la sinistra, rappresentata dal partito socialista (i comunisti non erano ancora nati) si mostrò quella anti italiana di sempre, tanto che perse uno dei suoi capi, Benito Mussolini che, invece della neutralità, voleva l'intervento, tanto da partire volontario per il fronte.

E' doveroso ricordare una data così rilevante per la Storia Patria, soprattutto quando, anche ai vertici delle istituzioni, siedono individui che vorrebbero negare il Valore del Nazionalismo e architettano improbabili arrampicate sugli specchi per interpretare a forza i Grandi della Letteratura, come Alessandro Manzoni, come profeti dell'inclusione senza alcun riguardo all'etnia.

E anche oggi, con un bell'articolo ne La Verità che riproduco scansionato, Daniele Capezzone riprende quei versi che da anni ricordo per sottolineare come un Padre della Nazione come Manzoni fosse ben consapevole che la nostra Gente era ed è "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor".

Al punto che nessun tratto di penna, nessuna cittadinanza allegramente concessa, nessuno ius soli, nessuno ius scholae, nessuno ius culturae, potrà mai, se non dopo decenni e generazioni, includere chi Italiano non è.

Soprattutto chi viene in Italia non singolarmente, ma assieme a tutta la SUA gente, pensando di ricreare sulla nostra terra quei legami, quegli usi, quei costumi e quelle leggi che li accompagnano, ma che sono inconciliabili con l'ingresso e l'appartenenza alla Nazione Italiana.

Oggi, parte delle terre storicamente nostre (penso all'Istria, a Fiume, alla Dalmazia) sono ancora sotto amministrazione straniera, ma proprio per quello non possiamo consentire che altri pezzi della nostra terra, che con il 24 maggio tornò integra, siano concessi a stranieri, tollerando che siano praticati riti e formule estranee alla nostra Storia e al nostro Diritto.

Recuperare il Valore del Nazionalismo, significa, oggi più che mai, onorare i nostri Avi ed i nostri Caduti per realizzare un'Italia Unita, Sovrana, Indipendente, dove possa prosperare la nostra Gente "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor".

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