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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

02 maggio 2023

Oltre i confini della realtà

Come ampiamente annunciato, ieri, primo maggio, abbiamo ascoltato, a reti unificate, la liturgia sindacale, con i conduttori di radio e telegiornali che davano conto, con serietà e compostezza, dei comizi della triade Landini-Sbarra-Bombardieri cui si è aggiunta, come poteva mancare alla fiera della inutilità ?, la Schlein.

I comizi dei quattro sono stati il miglior spot pubblicitario per il Governo.

Nel giorno in cui il Centro Destra applicava una autentica solidarietà nazionale, licenziando un provvedimento che aumenterà le buste paga di tredici milioni di lavoratori con un reddito inferiore a 35mila euro di un importo tra i cinquanta ed i cento euro al mese fino a dicembre (per ora), scrivendo la parola fine all'abuso del reddito di cittadinanza (di cui abbiamo anche domenica scorsa appreso che veniva utilizzato per comprare mortaretti e bandiere del Napoli), consentendo alle aziende di assumere, a tempo determinato, con minori vincoli burocratici e oneri fiscali, Landini e la Schlein riproponevano le stantie "lotte all'evasione" e, soprattutto, più e nuove tasse praticamente su tutto: sulla casa, sui risparmi (pudicamente chiamati "rendite") e sui "redditi più alti" (senza precisare quali sarebbero da considerare "alti").

I due compagni di seconda fila, Sbarra e Bombardieri, da parte loro, forse comprendendo che, in effetti, il Governo Meloni ha fatto per i lavoratori più di quello che hanno fatto undici anni di governi cattocomunisti da Monti a Draghi, passando per Letta, Renzi, Gentiloni e Conte2, hanno sbraitato dal palco di Potenza: si deve fare di più.

Affermazione come minimo singolare da parte di chi è stato zitto, chinando la testa, davanti alla decimazione operata dalla riforma delle pensioni della Fornero e davanti all'esclusione per via sanitaria di migliaia di lavoratori dal posto di lavoro e dallo stipendio, voluta da Draghi.

L'azione del Governo Meloni può apparire lenta, cauta, prudente, anche troppo, può non condividersi la scelta di campo, senza alcuna cautela nè prudenza, a favore del comico di Kiev (cui peraltro stiamo inviando armi che, a quanto pare, avremmo dovuto rottamare con costi a nostro carico che così ci risparmiamo), può imputarsi una estrema debolezza verso i clandestini che andrebbero respinti senza se e senza ma, ma che la linea intrapresa sia quella giusta, in Europa come in economia, non vi è alcun dubbio.

E se mai ci fosse un qualche dubbio, allora arrivano a supporto della Meloni, i Landini e le Schlein che, con sprezzo del ridicolo, dimostrando di vivere ben oltre i confini della realtà, convinti che tanto per i loro elettori (e probabilmente anche per loro stessi) i coccodrilli se non volano, "svulazen", chiedono più tasse, patrimoniali per trasformare l'Italia nel paese di Bengodi a spese di chi lavora veramente.

Il tutto annunciato per radio e televisione senza neppure l'incrinatura di uno sghignazzo che sarebbe stato quanto mai pertinente.

Per quanto possa deludere nei tempi e in certe scelte, teniamoci ben stretto il Governo Meloni, perchè qualsiasi alternative sarebbe peggiore e ci riporterebbe ai governi Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte2 e Draghi.

E non credo riusciremmo ancora a sopravvivere, nè noi individualmente, nè la nostra Nazione.


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