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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

20 maggio 2023

E se la soluzione fosse MENO stato e MENO europa ?

Chi mi conosce sa che le mie idee in campo economico e sociale sono opposte a quelle cattosocialcomuniste.

E anche a quelle più ortodossamente "fasciste".

Personalmente credo che lo stato, per svolgere la sua funzione di terzo che regola e dirime rapporti e controversie tra privati, non debba intervenire nell'economia e nel sociale.

Uno stato liberale si occupa di garantire ordine e sicurezza con la Polizia, i confini nazionali e gli interessi nazionali nel mondo con le Forze Armate, risolvere le controversie tra privati e punire chi ruba e uccide con la Giustizia, intrattenere rapporti con gli altri stati attraverso la Diplomazia.

Tutto il resto può essere regolato attraverso contratti, accordi, consorzi tra privati.

La gestione di una strada, di un territorio, come l'istruzione e la sanità.

Con un duplice beneficio.

Lo stato si trasforma in padre bonario, abbandonando il ruolo di esattore malvagio che saccheggia i nostri risparmi, redditi e proprietà e ognuno di noi, che si trova con molti più soldi in tasca (tutti quelli che non gli verrebbero più sottratti da tasse e balzelli) è in grado di pagarsi le spese occorrenti alle proprie necessità ed a vivere bene.

L'alluvione che ha colpito la mia regione non fa che confermarmi nella mia opinione.

Non ascolto altro che richieste di fondi, di "risorse", di interventi che comportano sempre un costo e neanche un mea culpa da parte degli amministratori regionali e comunali.

Sono stati spesi dagli enti locali milioni per gli spettacoli estivi chiamando nani e ballerine, cantanti e attori, più o meno famosi, e adesso chiedono soldi per quelle opere che non hanno realizzato e che, a questo punto, non so se realizzerebbero anche se venissero loro concessi tutti i finanziamenti richiesti.

Un privato non si sarebbe comportato così.

Un privato si sarebbe accordato e consociato con altri privati e avrebbe provveduto a realizzare tutte quelle opere necessarie per garantire la protezione delle sue proprietà.

Anche se avesse dovuto rinunciare per una o due o più volte ad andare al cinema o a teatro o alla partita o al ristorante.

E che dire di tutti i soldi dirottati verso istanze che non portano nulla alla gestione di un territorio unicamente finalizzate a scelte meramente ideologiche ?

E che dire di tutti i beni pubblici concessi a cifre irrisorie, ampiamente fuori mercato, per dare spazio ad associazioni e iniziative che nulla incidono sul territorio se non per aspetti, ancora una volta, ideologici ?

E la folle scelta dell'europa di abbandonare il certo (e meno costoso) fossile come fonte di energia per l'alea delle cosiddette "rinnovabili", con oneri e spese a carico, immancabilmente, dei privati ?

Poi piove, i fiumi esondano, le montagne franano, come è sempre accaduto e come da sempre, con il senno del poi, si riconosce che un intervento in più avrebbe potuto non eliminare il rischio, perchè quello non si azzera mai, ma ridurre gli effetti che, adesso, comportano costi elevatissimi.

Che dovremo ancora una volta pagare noi privati.

Sì, MENO stato e MENO europa, potrebbe essere l'inizio della soluzione dei nostri mali.


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