La sinistra italiana, da sempre prona a Parigi, non può che imitare maldestramente i propri mentori e protettori e, dopo il primo turno delle elezioni amministrative del 2023, narrare di una frenata della Destra e tenuta dei cattocomunisti.
La Verità di oggi, con un bellissimo editoriale di Maurizio Belpietro (peccato per l'impaginazione che costringe a sfogliare più pagine per proseguirne la lettura) smentisce tale narrazione, dati alla mano.
L'aspetto più avvilente non è tanto rielaborare ciò che è accaduto per far apparire un risultato diverso da quello che c'è stato in realtà.
I politici della prima repubblica erano abilissimi nel trovare motivi per dichiarare di "aver vinto" anche quando perdevano.
L'aspetto avvilente è dato da chi dovrebbe fornire notizie corrette e invece si presta a fare il megafono di una parte.
E sono gli stessi che si stracciano le vesti perchè la Rai, pubblica, pagata da tutti noi, comincia finalmente a liberarsi di alcune delle scorie cattocomuniste che l'hanno occupata da anni.
La credibilità della stampa (scritta, in audio e in video) è talmente bassa che rivaluta i 180 caratteri con i quali vengono diffuse notizie, che nessuno verifica, su Twitter.
E sarebbe anche ora di togliere ogni finanziamento e ogni agevolazione alla stampa, visto l'uso che ne viene fatto.
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