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No alla deriva

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01 maggio 2023

Il sindacato recuperi la sua vera funzione

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha rimesso al loro posto, con una semplice osservazione, le ridicole pretese di Maurizio Landini, segretario della cgil, il primo sindacato italiano (grazie al numero di pensionati che sono rimasti iscritti).

Nel mio passato ho anche una esperienza, di una quindicina di anni, da sindacalista che ho sempre interpretato come rappresentante verso l'azienda delle istanze degli iscritti in materia di lavoro e contratti, strettamente legato all'azienda e alla categoria.

Non ho mai aderito a scioperi per motivazioni che esulassero da quelle contrattuali della categoria e dell'azienda, perchè ritenevo e ritengo che la funzione del sindacato sia esclusivamente di rappresentanza nel mondo del lavoro, aziendale, di categoria.

Non ritengo che il sindacato debba interloquire nella politica economica che un governo pone in essere in forza di un mandato che proviene da un parlamento eletto da TUTTI i cittadini italiani, compresi gli iscritti e i dirigenti sindacali che, quindi, hanno già formulato la loro scelta e il loro indirizzo, eleggendo i propri rappresentanti.

A maggior ragione la posizione di Landini appare strumentale e priva di credibilità se tornassimo, con la memoria, ad appena un paio di anni fa, quando Draghi impose l'esclusione dal mondo del lavoro e dallo stipendio di centinaia di migliaia di lavoratori che non volevano prestarsi alla vaccinazione obbligatoria, costringendo altre centinaia di migliaia di lavoratori a sottoporsi alla iniezione per poter conservare lavoro e stipendio.

Tutto nel complice silenzio di Landini stesso e degli altri sindacati.

Ben venga, quindi, il Consiglio dei Ministri che, nella giornata del primo maggio, si riunisce per licenziare un decreto che, a tredici milioni di Italiani, consentirà di vedere incrementato il proprio stipendio di importi che variano tra cinquanta e cento euro netti.

La Meloni e il suo Governo hanno già fatto, dopo soli sei mesi di governo, per i lavoratori meno retribuiti, più di quello che sarà mai capace di fare Landini.

I sindacati, invece di pretendere capricciosamente di partecipare alla elaborazione della politica economica nazionale, allungando il brodo delle consultazioni e del tempo perso in aride discussioni, si impegnino per la stesura di buoni contratti e il loro rispetto dei contratti nelle aziende e nelle categorie, recuperando l'autentico significato della loro esistenza. 

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