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No alla deriva

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18 maggio 2023

L'importanza di una Coalizione omogenea

Grande spazio sulla stampa viene concesso al cosiddetto "terzo polo" (che vale tutto assieme sì e no come sesto partito) che, dopo neanche un anno, si sta nuovamente dividendo tra le due prime donne, Renzi e Calenda, diventando sempre più insignificante e tenuto in vita unicamente dai grandi interessi dei quotidiani a valorizzare chi valore non ha.

Ma anche il pd, i grillini, l'area già frastagliata alla destra di Fratelli d'Italia, i movimenti monotematici nati grazie alla dittatura sanitaria, la variegata estrema sinistra, sono tutti in movimento.

Sono contrasti che, fondato il partito sul nulla, sono di carattere personale (vedi alla voce Renzi e Calenda) o che invece manifestano una forte contrapposizione sulle scelte da intraprendere e sull'indirizzo da imprimere alla linea politica.

E' comunque un guazzabuglio che ha penalizzato l'Italia nei tristi undici anni passati, in cui per ben dieci anni, abbiamo avuto governi cattocomunisti (Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte2, Draghi).

Come si può, infatti, gestire una Nazione se non si condividono Valori comuni, un progetto di società, una visione del futuro ?

Non si può e negli ultimi undici anni ne abbiamo avuto la riprova con l'abdicazione della politica nazionale che si è limitata ad eseguire i compitini preparati dai burocrati di Bruxelles, favorendo Germania e Francia, sfogando la propria volontà di comando esclusivamente con l'aumento della spesa e del debito pubblico (dal superbonus di Conte al pnrr di Draghi) e con l'approvazione di leggi che hanno impresso un forte impulso verso una deriva etica e morale, elevando a diritti e persino a modelli, le più svariate pulsioni.

Davanti allo sfacelo ideale e politico dei cattocomunisti, risalta l'omogeneità che il Centro Destra fornisce e non da oggi, ma da tre decenni, costruita con un coerente, a volte contrastato e faticoso cammino, che ha portato tra partiti rappresentanti di tre correnti di pensiero molto identitarie, a trovare e perseguire temi e obiettivi comuni, finalizzati al miglior governo della Nazione.

Possiamo avere e tutti abbiamo le nostre priorità, le nostre critiche, le nostre preferenze, ma è innegabile che il primo beneficio che il Governo Meloni (ma poteva essere anche un nuovo Governo Berlusconi o un Governo Salvini) apporta, è proprio la coesione della Coalizione di Governo, con una visione del quadro entro il quale muoversi per un progetto di società condiviso.

E' un beneficio che nessuna altra coalizione può dare all'Italia, divisi come sono e considerando che, stando ai voti espressi, solo mettendo assieme tutti quelli che si oppongono al Governo Meloni, possono avere la speranza (non la certezza, solo la speranza) di superare elettoralmente il Centro Destra.

Sacrificando però ogni possibilità di governare per realizzare un progetto di società condiviso e dovendosi quindi limitare ad un mero ruolo di vassallaggio verso Germania e Francia, come hanno fatto negli ultimi undici anni da Monti a Draghi, passando per Letta, Renzi, Gentiloni e Conte2.


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