L'asfissiante attenzione rivolta verso il morbo cinese e le vuote chiacchiere di "esperti", politici e giornalisti che non sanno cosa fare, ma riescono a raccontarcelo con un profluvio di parole, sta facendo passare in secondo piano l'emergenza clandestini.
Nel silenzio interessato della stampa di regime e lontano dai riflettori, continuano ad arrivare orde di illegali, con ogni mezzo.
Persino con le navi militari italiane che non hanno cessato il loro ruolo di taxi del mare.
Ogni tanto si viene a sapere che un barcone è affondato, ma per uno che affonda ce ne sono decine che approdano in Italia dove i porti sono sempre zona verde per i clandestini.
Ogni tanto la stampa di regime deroga dal suo silenzio per versare una lacrimuccia per qualche morto in mare, dimenticando però che la responsabilità prima è di chi, illegalmente, cerca di entrare in Italia e di chi, in Italia, lo istiga a venire da noi.
Ogni tanto qualche magistrato cerca la luce dei riflettori aprendo indagini, come se non avesse null'altro da fare contro rapinatori, ladri e malfattori vari che danneggiano gli Italiani onesti, per uno straniero che muore in acque territoriali libiche o tunisine: ma che c'entra la magistratura italiana ?
Quando il virus cinese non farà più notizia, ci troveremo con una massa di centinaia di migliaia di illegali da alloggiare, mantenere, curare, istruire e da cui difenderci.
Sperando che, per allora, ci saranno state elezioni decisive, con la rimozione dei cattocomunisti dal governo e l'insediamento di chi, senza tanti complimenti, non solo è disposto a bloccare gli arrivi, ma anche a rastrellare e rimandare a casa loro chi è già arrivato.
Magari usando al meglio il denaro speso per noleggiare le navi da crociera che, a botte di qualche migliaio di persone alla volta, potrebbero riportare i clandestini nei loro paesi di origine, così da liberarci dalla loro pericolosa presenza.
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