La notizia più importante di oggi sarà l'esito del voto negli Stati Uniti.
In Italia, poi, siamo in attesa di conoscere il reale contenuto del ventunesimo dpcm di Conte che ha malamente cercato di ripartire parte delle sue gravissime colpe con l'Opposizione e i presidenti di regione.
Ma sono gli Stati Uniti che faranno notizia e, nel momento in cui questo commento sarà in linea, forse si avrà già una indicazione precisa del risultato.
Ma mentre scrivo posso solo sperare che Trump ripeta la sorpresona del 2016.
Se così fosse, ci sarebbero altri quattro anni di tempo per ricostruire una società occidentale minata dal politicamente corretto che si esprime nella bolgia delle minoranze (omosessuali, negri, ebrei, ispanici, femministe) ognuna delle quali ha una lista di sole pretese, senza offrire in cambio nulla.
Quattro anni in cui l'America può tornare in piedi dopo i disastrosi otto anni di Obama, rinnovando il proprio impegno sui Valori e Principi universali che non sono il "black lives matter", nè la difesa dell'aborto, nè la legittimazione delle unioni omosessuali, ma la Libertà, l'aspirazione al Benessere e il Diritto alla Felicità.
Se, invece, dovesse prevalere Biden, sarebbe un nuovo passo verso la dissoluzione della nostra Civiltà e la sottomissione della nostra razza che, presto o tardi (ovviamente da 64enne spero il più tardi possibile) si troverà asservita a popolazioni più motivate, più concrete e con meno grilli per la testa.
Non credo sia un caso che a sostegno di Biden, oltre alla manovalanza di basso profilo che è sempre in attesa di ricevere i resti del pranzo dei padroni, si siano schierati praticamente TUTTE le consorterie elitarie degli Stati Uniti e del mondo intero.
Stampa, capitalisti sia della nuova economia informatica che della cosiddetta (e inesistente) "economia verde", nani e ballerine di Hollywood e dello sport, persino i vecchi capitalisti della meccanica e del petrolio, come si rileva dal sostegno (che rappresenta un autentico tradimento) offerto dai Bush (che hanno avuto due presidenti repubblicani !) al candidato democratico.
Per non parlare del "salotto buono" della politica americana, dai Kennedy ai Clinton, ai già citati Bush, al miliardario repubblicano Romney candidato repubblicano sconfitto da Obama nel 2012.
Con Trump solo il popolo.
Se dovesse vincere di nuovo, sarebbe un secondo miracolo, ma soprattutto sarebbe una importante affermazione della Libertà contro le elites.
Ed è quello che i cattocomunisti, anche nostrani, non riusciranno mai a capire, preferendo i candidati delle consorterie affaristico e finanziarie a quelli realmente del Popolo, unicamente per quegli specchietti per allodole (aborto, quote per negri e femministe etc.) di cui ai predetti capitalisti nulla importa, perchè quello che a loro interessa è solo e soltanto accumulare denaro, togliendolo, sentendosi pure ringraziare, alla massa di babbaloni che sostengono i loro candidati e partiti.
Oggi è il 4 novembre, anniversario della Vittoria dell'Italia nella Grande Guerra.
Sono trascorsi appena centodue anni e siamo nuovamente alle prese con il rischio, concreto, di essere invasi da popolazioni straniere grazie alla demenziale e suicida politica dell'accoglienza, e rischiamo di dover nuovamente diventare sudditi dei tedeschi grazie a governi che, accettando prestiti e condizioni dall'unione sovietica europea metteno loro stessi il cappio intorno al nostro collo.
Se Trump dovesse nuovamente vincere, anche per noi ci saranno altri quattro anni di opportunità per cambiare rotta e risalire la china.
Se dovesse perdere, il destino che porta alla dissoluzione ed alla sottomissione sarà anche nostro ... speriamo il più lentamente possibile.
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