Gli Italiani sono distratti dal morbo cinese e soprattutto dalle conseguenze sulla vita di tutti i giorni.
I privilegiati, che hanno uno stipendio certo pubblico (tutti i dipendenti pubblici) o privato (alcuni settori garantiti come credito, assicurazioni e stampa) stanno al caldo e mentre si rilassano assopiscono le menti, soprattutto perchè a loro non conviene sollevare polveroni mentre tutto fila, per loro, liscio.
Gli Italiani non garantiti (autonomi, professionisti, imprenditori e lavoratori dipendenti privati restanti di settori a rischio come il manifatturiero, turismo, metalmeccanico etc.) sono impegnati nella lotta per sopravvivere ed hanno poco tempo e voglia per interessarsi delle bestialità che il parlamento continua a sfornare.
Il rischio, gravissimo, è che quando il virus cinese sarà passato (in un modo o nell'altro) oltre ad avere un'economia in ginocchio, una altissima disoccupazione ed un pil regredito di quaranta anni, avremo anche un impianto legislativo fondato sulla deriva etica e sul bavaglio alle opinioni.
In tal senso il ddl Zan che completerebbe il perimetro liberticida iniziato con la legge Mancino e derivati e il provvedimento che inibisce l'espulsione di clandestini omosessuali.
Quest'ultimo provvedimento oltre a manifestarsi palesemente discriminatorio verso i clandestini eterosessuali, spingerebbe l'Italia a divenire il ricettacolo di personaggi di dubbia utilità che, se dicessero la verità sulle loro tendenze, contribuirebbero a quella deriva che indebolisce la volontà di una Nazione e di un Popolo a combattere per migliorarsi.
E ancora una volta viene, fortissimo, il sospetto che la gran cassa che viene battuta sul virus cinese, sui numeri del contagio, sui vaccini e su tutte le beghe da comari dei medici, sia strumentale e finalizzata a creare i presupposti per una di quelle società distopiche finora viste solo nei romanzi e film di fantascienza.
1 commento:
credo andremo diritti verso il Grande Reset. Qualche "scienziato" dice che il covid ci terrà compagnia per anni...
Posta un commento