Come nei tempi peggiori della prima repubblica, i grandi innovatori dei cinque stelle alleati con i cattocomunisti eredi del pci che ha inglobato gli eredi della dc con la benedizione della chiesa cattolica che ha trovato innegabili similitudini con la chiesa marxista falce e martello, si parla di rimpasto.
Lo si presenta con motivazioni di ogni genere, ammantato di belle intenzioni, alcuni smentiscono categoricamente, ma è il più classico dei rimpasti per dare spazio a chi oggi scalpita dietro le quinte e ha un pacchetto di voti tali da poter minacciare la stabilità del governo se non venisse accontentato.
Non c'è altro, perchè se è vero che tutti i ministri non sono all'altezza del ruolo, a cominciare dal presidente del consiglio, è altrettanto vero che andando a pescare sempre nello stesso stagno grillino e cattocomunista cambierebbero solo i nomi e non i risultati che sono diretta conseguenza della scarsa qualità delle persone che devono conseguirli.
Poco importa se ai trasporti c'è la De Micheli o Del Rio, se all'Istruzione l'Azzolina o la Boschi, se all'innovazione la Pisano o Rosato, sono tutti frutti dello stesso albero che ci ha portato al disastro attuale, alla assoluta incapacità di gestire la pandemia del virus cinese con interventi coerenti sia in campo sanitario che in campo economico, impoverendo l'Italia con il miraggio del bastimento carico di miliardi proveniente dall'unione sovietica europea, indebitandoci oltre ogni ragionevole limite, bloccando la produzione, impedendo scuola e lavoro e il tutto senza ottenere alcun beneficio sanitario, visto che siamo tra le nazioni con il maggior tasso di letalità del morbo cinese (più degli Stati Uniti, del Regno Unito e della Svezia spesso portati, a sproposito, come esempio di fallimento della politica di contenimento del virus cinese, come può verificare chiunque faccia la semplicissima proporzione tra deceduti e popolazione).
Qualunque rimpasto, quindi, non farebbe altro che consentire a nomi diversi di incassare un cospicuo stipendio pagato da noi, senza alcuna modifica dei risultati.
L'unica svolta potrebbe avvenire o da una elezione (e il Centro Destra è dato, persino da Pagnoncelli per il Corriere della Sera, al 49%) oppure una rivolta popolare che faccia pulizia e rivoluzioni completamente il sistema politico ed istituzionale dell'Italia.
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