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23 maggio 2021

Come nasce un Leader


Io non amo le biografie in genere e, ancor meno, le autobiografie di personaggi ancora in "servizio permanente effettivo".

In genere sono prodotti poco più che pubblicitari, scritti da un "negro" che raccoglie, in una serie di incontri o sfruttando i ritagli di tempo tra un impegno e un altro, i ricordi e le osservazioni del personaggio e poi li riproduce "in bella copia".

Così non avrei mai pensato di comprare "Io sono Giorgia", l'autobiografia di Giorgia Meloni, Leader di Fratelli d'Italia.

Sennonchè il diavolo ci ha messo lo zampino e, nell'occasione, il diavolo è una diavolessa, la "libraia" comunista di Roma che ha pensato bene di annunciare urbi et orbi che nella sua libreria mai e poi mai avrebbe venduto il libro della Meloni.

Comprarlo è divenuto quindi un obbligo solidale e, quindi, l'ho pure letto, rimanendone positivamente sorpreso.

In una intervista la Meloni, a specifica domanda, afferma che non ha utilizzato alcun "negro" e che ogni parola è frutto del suo pensiero e lavoro ed ha fornito una motivazione plausibile: averlo scritto nel lungo periodo del primo confinamento per il virus cinese nel 2020.

In questo caso sono propenso a crederle.

Anche perchè ho ritrovato in quel libro ricordi e abitudini che, pur riferite ad un periodo di venti anni successivo, fanno parte anche del mio "bagaglio" politico.

Quando parla dei locali in disordine dove si discuteva animatamente (a volte anche troppo), quando scrive di "volantinaggio" e "attacchinaggio", parla e scrive di cose note a tutti quelli della mia generazione che hanno fatto politica, partendo dalla militanza di base.

La Meloni ripercorre così, con i suoi ricordi, trent'anni di vita politica, che sono stati i suoi trent'anni di educazione politica che l'hanno portata a diventare Leader del partito che ha ereditato l'insegnamento dell'Msi e di An.

Leggerlo potrebbe sorprendere molti.

Non vi è alcun astio, neppure nei confronti di Fini e tutti i personaggi che cita e con i quali ha avuto modo di interagire, sono trattati con rispetto, pur nelle differenze, anche marcate, di idee.

La Meloni con il suo libro si rivela una donna dalle idee chiare, dalla solida formazione politica, come quando precisa i confini del sovranismo, differente dal populismo o, ancor di più, come quando spiega la differenza tra "paese", "nazione" e "patria", rendendo chiaro il perchè i cattocomunisti continuano pervicacemente a parlare di "paese", cercando di occultare i termini "patria" e "nazione" che a noi suscitano sentimenti di ben maggiore trasporto.

La Meloni ci fornisce anche una sua visione, un progetto per l'Italia del futuro che, per l'appunto, ha il suo centro nell'Italia, ricordando la famosa frase di Montanelli che "i francesi entrano in Europa da francesi, i tedeschi da tedeschi e gli italiani da europei", volendo far sì che anche noi italiani si entri in Europa da italiani.

E farebbe una grande differenza con l'attuale sudditanza dei Mattarella e dei Gentiloni !

Devo ammettere che la lettura di questo libro mi ha fatto iniziare una revisione del mio giudizio sulla Meloni, che stimavo, ma che non ritenevo all'altezza di rappresentare quel Leader per il Centro Destra che, invece, vedevo (e vedo comunque ancora), nonostante tutti i suoi difetti, in Salvini.

Quando scrivo che a candidato sindaco vorrei un politico che abbia svolto militanza, perchè lo ritengo più affidabile di un personaggio, senza storia politica e senza aver mai cercato voti, catapultato per meriti non politici, penso proprio a personaggi come la Meloni e Salvini.

Gente che ha una storia da raccontare di "volantinaggio e attacchinaggio", che sono poi il cemento di una affidabilità politica che non segue le mode, ma che ci garantisce una maggiore coerenza con le idee che vogliamo veder prevalere.

Il libro della Meloni ci dice tutto questo, ci racconta il percorso per diventare un Leader di primo piano, mantenendo intatte le Idee di una Comunità.

E' stato un piacere leggerlo (e ringrazio per questo la libraia comunista) e mi consente di guardare con più ottimismo ad un futuro dove la Destra può presentarsi con persone non solo di valore, ma anche affidabili e coerenti.

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