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10 maggio 2021

I professoroni della politica

Al tempo della Dc c'erano i "professorini", Moro, Fanfani, così chiamati perchè provenivano dell'insegnamento (e se non ricordo male entrambi avevano avuto un passaggio in una materia non più presente nei piani di studio dopo il 1945: Mistica Fascista).

Oggi abbiamo tantissimi professoroni che ogni giorno pontificano dai quotidiani, dalla radio, dalla televisione, dai "social media", dicendo, con una sicumera degna del miglior Napoleone, cosa devono fare e in cosa sbagliano i vari leaders politici, ma anche fornendo dettami di vita, di economia, di sanità.

Sono per lo più giornalisti con in tasca, se l'hanno, una laurea in scienze politiche.

Sono anche presunti "esperti" della materia all'ordine del giorno (sanitaria od economica) ma quando, fortunatamente molto raramente, vengono messi alla prova, falliscono miseramente (vedi Monti) pur mantenendo la faccia di tolla di tornare a pontificare come prima.

Il bello è che i professoroni non sono d'accordo tra loro e così danno luogo a trasmissioni urlate, priva di un qualsivoglia valore culturale e politico, che hanno come uniche finalità il pagamento del gettone di presenza ai partecipanti (perchè immagino che si facciano pagare per ricevere valanghe di insulti e sberleffi dai sostenitori dell'altra parte) e l'alimentare l'odio fra le parti.

Pensate come sarebbe molto più efficace una politica che non debba, quotidianamente, rintuzzare le geniali idee di qualche professorone e si presenti in televisione, alla radio, sui giornali solo quando deve annunciare una legge, una riforma o in occasione delle elezioni, per un confronto tra due esponenti, uno per schieramento, senza tante urla e senza tante chiacchiere.

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