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08 ottobre 2021

Un ricordo di Ugo Malaguti

Molti lettori di questo blog probabilmente si chiederanno chi sia (stato) Ugo Malaguti che oggi ricordo, avendo appreso solo ieri della sua morte avvenuta il 26 settembre.

Ugo Malaguti (21 luglio 1945 - 26 settembre 2021) è stato un autore ma, soprattutto, un editore, nel senso più completo del termine, di fantascienza, cui ha dedicato e sacrificato vita e patrimonio.

Chi vorrà approfondire le sue opere, la sua carriera, le tre case editrici che ha fondato dal 1967 e le collane che ha diretto, può fare una facile ricerca in internet.

Qui preferisco ricordare il personaggio, l'Uomo, che conobbi, io ancora studente universitario, a metà degli anni settanta, quando un comune conoscente mi presentò a lui, già affermato autore e mostro sacro della fantascienza italiana nonchè accanito polemista, accompagnandomi nella sede della Libra Editrice in via del Rondone, a Bologna.

Perchè Ugo Malaguti era un bolognese al 100%, tifoso del Bologna e legatissimo alla nostra città.

Da pochi anni avevo cominciato ad appassionarmi alla fantascienza, grazie ad un libro prestatomi da un amico, ma entrare in quel santuario, con volumi ben rilegati e una rivista, NovaSF*, densa di contenuti, a me sembrava di essere entrato nella sala comando della Enterprise (anche se allora Star Trek non era ancora stato trasmesso in Italia).

Conobbi quindi una persona affabile, di un attivismo frenetico, che si illuminava quando parlava di fantascienza con citazioni, richiami, episodi.

Ugo Malaguti, che continuai a frequentare, partecipando ad ogni iniziativa che nel tempo prendeva, aveva iniziato come autore, per poi dedicarsi a lanciare nuovi autori italiani (suo pallino) mentre contemporaneamente creava la più completa biblioteca di fantascienza che sia mai stata pubblicata in Italia e diventava il miglior traduttore della materia.

La Libra prima, la Perseo poi e quindi, dal 2007, Elara hanno complessivamente un catalogo di circa 400 volumi che io sono riuscito a raccogliere pazientemente negli anni e che occupano due colonne di libreria in casa mia.

Ugo Malaguti era forse l'ultimo dei cosiddetti "dinosauri", cioè dei pionieri della fantascienza italiana ed a suo onore va detto che alla fantascienza, per restare coerente con le sue idee di fantascienza, di traduzioni complete ed accurate, di proporre un prodotto letterario di qualità nel contenuto ma anche nella forma, ha sacrificato moltissimo nella sua vita, a cominciare dal suo patrimonio che ha utilizzato proprio per restare coerente con le sue idee, rifiutando la facile soluzione di cedere la sua casa editrice specializzata alle grosse case editrici di grande nome.

Questo lo ha portato a non vivere facilmente gli ultimi anni, sempre alle prese con la quadratura dei conti, restando sempre un vulcano di idee e proposte che univano il piacere del parlare di fantascienza, al tentativo di incrementare contributi e incassi per il mantenimento della attività editoriale.

Tentativi sempre terminati sul filo del rasoio, con Ugo Malaguti che si illudeva sempre di avere quelle adesioni necessarie per potersi dedicare esclusivamente alla attività che amava, pubblicare fantascienza di qualità.

Mi piace ricordare, tra le tante iniziative, i lunghissimi pranzi alla Griglia d'Oro, sempre a Bologna, dove la cucina bolognese si mescolava perfettamente alla discussione con autori e saggisti e, soprattutto, con tanti lettori concentrati tutti tra il 2004 e il 2008.

Nel sito della casa editrice, fino a pochi minuti fa, non vi era ancora alcun messaggio, alcuna indicazione di una qualche iniziativa che si intende assumere per ricordare, pubblicamente, Ugo Malaguti cui la fantascienza italiana e tantissimi autori, devono molto.

Così mi permetto di lasciare questo personale ricordo che è solo una minima sintesi di quasi quaranta anni di conoscenza e frequentazione.

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