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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

17 ottobre 2021

Ieri il Centro Destra mi è piaciuto

Ultimamente il Centro Destra appariva ammosciato, con molti esponenti di Forza Italia, anche insospettabili, protesi a costruirsi una nuova verginità verso i cattocomunisti in previsione di una candidatura salvifica.

Le pressioni per avere il Centro Destra nella piazza rossa della trimurti sindacale devono essere state molte forti ma, fortunatamente, e va ascritto a merito di Salvini, di Berlusconi e della Meloni, hanno resistito e il Centro Destra ha ufficialmente disertato la ridicola riesumazione della salma antifascista.

Una piazza, tra parentesi, che nei primi anni duemila, regnante Berlusconi, annunciava uno, due, tre milioni di presenze, con la stessa calca di ieri quando le cifre dichiarate variano dai sessantamila ai centomila ai duecentomila.

O mentivano ieri, o mentono oggi, o mentono sempre.

Tornando al Centro Destra che ieri ha battuto un colpo unitario di esistenza e di resistenza ai cattocomunisti, non so se sia l'inizio di un nuovo percorso che veda delegittimati i ministri Brunetta, Carfagna e Gelmini.

Ne dubito.

Ma spero possa essere il primo tassello, considerata persa Forza Italia tranne qualche esponente che, viste le ultime esternazioni della Bernini, di Gasparri e della Ronzulli, non saprei neppure chi potrebbe essere, per una rinnovata alleanza tra Lega e Fratelli d'Italia che, ormai stabilmente, assieme rappresentano un nucleo molto forte e coeso che raccoglie oltre il 40% delle indicazioni di voto nei sondaggi.

Il 40% non è la maggioranza assoluta, ma è ottenuto dalla sommatoria di due soli partiti.

Gli altri, la "maggioranza Ursula", quelli del nuovo compromesso storico, per contrapporsi a Lega e Fratelli d'Italia devono mettersi assieme in una decina: pci/pds/ds/pd, leu, Forza Italia, Italia Viva, Azione, Cambiamo, Coraggio Italia, Più europa (sic !), cinque stelle, Italia dei Valori, L'alternativa c'è e probabilmente mi sono dimenticato qualche frattaglia da uno o due per cento.

L'ammucchiata cattocomunista vivrebbe di stenti e sarebbe costretta ad appaltare la presidenza del consiglio al Draghi (o al Monti) di turno con un appoggio di scambio.

Il Draghi di turno eseguirebbe tutti gli interventi economici e in politica estera per distruggere l'Italia come Nazione e come Popolo Sovrano, mentre concederebbe all'ammucchiata la facoltà di sbizzarrirsi su ogni paturnia ideologica, dalla patrimoniale per pagare il reddito di cittadinanza, allo ius soli; dal matrimonio e adozione omosessuale, all'invasività dello stato su ogni aspetto della nostra vita quotidiana e all'eutanasia.

Appare evidente come un nucleo forte e coese che rappresenti il 40% degli elettori (e con qualsiasi sistema elettorale anche più del 40% in parlamento) sarebbe comunque un freno tanto ai Draghi in economia e politica estera, quanto alla deriva ideologica dei cattocomunisti.

E' la strada da perseguire, cessando al più presto ogni collaborazione con il governo Draghi e del suo lasciapassare sovietico.

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