Ricordate la seconda metà degli anni ottanta e primi anni novanta, quando, dopo la sbronza del cosiddetto sessantotto e gli anni di piombo, tornammo tutti nel privato ?
Il panpoliticismo degli anni settanta, sfociato nel terrorismo comunista delle Brigate Rosse, aveva stancato.
Anche chi ci aveva creduto di più, aveva capito che non si cambia il mondo con delle scorciatoie.
Figli dei fiori, gli hare Krishna (o come si scrive) le comuni, di tutto quello, sono rimaste solo le parti peggiori: divorzio, aborto, droga, richieste per legalizzare l'eutanasia, sdoganamento dei comportamenti sessuali più disparati e ignoranza, tanta ignoranza, sulla nostra Storia (che infatti si vuole manipolare), sulla Cultura che ha creato la nostra Civiltà che si sta sgretolando e distruggendo con metodo scientifico per sostituirvi le veline del potere.
In tanti ci occupammo e preoccupammo delle nostre vite personali, della nostra carriera, fregandocene altamente (sotto sotto, perchè ufficialmente agivamo nel rispetto dei nostri principi) di preoccuparci del prossimo, per puntare esclusivamente ad un accrescimento della nostra capacità economica.
Furono gli anni degli Yuppies e dei paninari con piumino Moncler.
A tutto questo mi ha fatto pensare l'articolo odierno di Marcello Veneziani ne La Verità e che troverete presumibilmente domani sul sito di Marcello Veneziani (anche se è più bello leggersi gli articoli sulla carta stampata, così si sostiene anche l'unico quotidiano che fa informazione e non trasmette le veline del governo).
Veneziani evidenzia un fatto che, ne deduco, ha preso piede, anche se io da anni, anzi, da sempre non guardo le trasmissioni di cosiddetto approfondimento giornalistico ("giornalistico": una bella faccia tosta !) e da alcuni mesi ho cessato di guardare qualunque telegiornale, essendomi sufficiente ascoltare il giornale radio delle sette del mattino per conoscere la posizione della sinistra attraverso le veline governative.
Sempre più persone rinunciano a guardare i telegiornali e le vendite dei quotidiani, tranne La Verità e pochi altri (ma non sono tra questi i megafoni di regime come il Corriere e Repubblica) , perdono copie.
A me è tornato in mente il riflusso.
Ma questa volta è un riflusso triste, più una chiusura in se stessi, che una rinnovata visione individualista della vita.
Nulla di buono, quando c'è sfiducia nella possibilità che le cose cambino e ci si adagia nel seguire il gregge.
E non credo che possa venire nulla di nuovo da una massa alla quale ormai il lavaggio del cervello è stato completato.
Ne ho avuto una riprova questa mattina.
Io esco sempre presto, alla domenica ancora prima.
Si può quindi essere certi che di persone in giro ce ne siano poche, ancora meno in cimitero dove, quando sono a Bologna, vado ogni domenica per rendere un saluto ai miei cari.
Ebbene, questa mattina, lungo uno dei sotterranei del cimitero ho visto in lontananza una persona che camminava in direzione opposta alla mia, quando mi ha visto, si è affrettata ad indossare la mascherina, cercando anche il punto più distante dove passare nel momento in cui ci fossimo incrociati, preoccupato perchè io cammino al centro del corridoio o del marciapiede e, incrociandomi, mi ha lanciato un'occhiata di rimprovero per non avere la mascherina.
Poco dopo, all'edicola, dove non c'era nessuno, mentre entro in macchina con il quotidiano appena comprato, vedo una signora uscire dalla macchina e mettersi la mascherina per andare a comprare il suo giornale, in un'edicola dove nessuno era in attesa.
E lasciamo stare quelli che guidano, da soli in macchina, con la mascherina indossata che, ormai, hanno rimpiazzato nelle barzellette e nella considerazione degli altri automobilisti i vecchi che guidavano con il cappello.
Come possiamo pensare che con una simile platea, che espone anche nastri gialloazzurri ed è talmente pacifista da voler inviare armi ad una parte in causa perchè possa ammazzare i soldati dell'altra parte, possa finire bene ?
Meglio occuparsi dei propri affari, meglio il riflusso nel privato.
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