Iniziai a seguire la politica in una stagione in cui il partito comunista arringava gli Italiani contro la Nato, difendeva l'invasione dell'Ungheria e della Cecoslovacchia, pretendeva sempre più assistenzialismo tutto a debito del bilancio statale (cioè a spese nostre) e solo a margine ripeteva la sua litania antifascista.
La democrazia cristiana era invece la diga contro il comunismo, la fedeltà alle democrazie occidentali, la libertà di opinione e anche di mercato, ma si allineava alla marginale liturgia antifascista (anche se uno slogan in voga era: "Vaticano, Cia, Dc, il Fascismo è tutto lì").
Poi c'era l'Msi che ribadiva una terzietà identitaria e di testimonianza salvo, in alcune occasioni importanti (governo Tambroni, elezione di Leone al Quirinale) non far mancare il proprio apporto determinante in chiave anticomunista.
Oggi i nipotini del pci si sono uniti con quelli della dc ed hanno sommato solo il peggio delle loro tradizioni, cioè la visione totalitaria, assolutista, fideistica di una società in cui loro hanno la verità in tasca (e, purtroppo, non si tratta del quotidiano di Belpietro) scomunicando tutti gli altri.
Ma la scomunica arriva non su temi e argomenti sui quali si possa aprire una discussione, bensì su apodittiche appartenenze e schieramenti: antifascismo, Putin, Putin, antifascismo.
Non parlano d'altro, non superano quell'asticella che li spinge inesorabilmente nel baratro di un monologo da invasati.
Eppure di temi sui quali confrontarsi ce ne sarebbero con posizioni, ambedue legittime, che dovrebbero e potrebbero essere esposte con beneficio di tutti i cittadini.
Tasse, prima di tutto, lavoro, sicurezza (legittima difesa), uso dei contanti, Identità Nazionale e Sovranità, politica energetica che non può essere disgiunta da una politica estera indipendente che abbia come stella polare l'Interesse Nazionale e non quello dell'Unione del Male.
Poi, ancora, i temi etici (aborto, eutanasia che loro pudicamente chiamano fine vita, droga, omosessualità) e quelli etnici derivanti dall'invasione, che la sinistra e la chiesa di Bergoglio hanno istigato, di clandestini che ormai sciamano per l'Italia a orde e mettono a rischio salute, sicurezza, benessere, stabilità ed equilibrio sociale.
Saperlo (e ricordarcelo sistematicamente) aiuta a collocare le filippiche di Letta e compagni dove meritano: cioè tra gli scarti della politica.
Il Centro Destra ha già definito il suo perimetro di coalizione ed è sulla strada giusta per individuare anche le liste da presentarci in modo che noi si possa scegliere chi sentiamo a noi più vicini nell'ambito di una offerta varia pur nella medesima area e che ha, come fondamento essenziale, un progetto di società che preveda l'esclusione dal potere dei cattocomunisti e dei suoi fedeli esecutori che si annidano in tutte le istanze istituzionali, burocratiche e statali.
Ripulire, con un sostanziale spoil system, la amministrazione pubblica (intesa nel senso più lato di ogni ente, organismo, struttura che abbia una presenza dello stato) da ogni metastasi cattocomunista, è il passaggio fondamentale per risanare l'Italia e fare gli interessi degli Italiani.
Perchè ciò accada il Centro Destra deve ottenere una vittoria chiara e con numeri che mettano al riparo il futuro governo da quei biliosi, infidi, voltagabbana che, inevitabilmente, emergeranno anche nella prossima legislatura.
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