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07 luglio 2022

La degenerazione dei Britannici discende dal melting pot

C'era una volta l'Inghilterra, lembo di terra in un'isola condivisa con altri popoli e poi tutta unita da una sola Corona.

L'Inghilterra che non conosce invasioni dal 1066, l'Inghilterra che, dopo la scoperta dell'America, divenne la dominatrice dei mari soppiantando Venezia, chiusa nel Mediterraneo.

L'Inghilterra potenza coloniale e imperiale, una autentica seconda Roma (o terza se riconosciamo a Venezia di essere stata la seconda Roma della Storia).

L'Inghilterra dei diritti, della Libertà, del merito.

L'Inghilterra che, quando tutti si arrendevano, rimase la sola ad opporsi alle armate tedesche di Hitler.

L'Inghilterra che sembrava aver riconquistato uno spirito indomito con la Thatcher che mandò le sue navi dall'altra parte del mondo castigando la presunzione dei generali argentini.

Poi arrivò lo tsunami del melting pot.

Gli Inglesi non furono più tali, anche se qualche acuto ancora riescono a metterlo a segno, come l'uscita dall'Unione del Male e il compimento della Brexit.

Per raggiungere la quale, però, hanno avuto necessità di affidarsi ad un estroverso cultore di greco e latino, con le idee molto chiare sul progetto politico, che in breve portò a termine il compito di liberare l'Inghilterra, oggi Regno Unito, dalle pastoie di Bruxelles.

E i Britannici lo premiarono nel gennaio 2020 conferendogli una maggioranza degna di Margareth Thatcher.

Qualche incertezza nella gestione del virus cinese, la discutibile scelta di spingere per la guerra contro la Russia di Putin invece di inglobare la Russia di Putin in un progetto "occidentale", ma Johnson è Johnson nel bene e nel male e non si possono negargli i meriti sulla sua azione politica.

Invece ecco che sorge inaspettata nell'Inghilterra di oggi un prurito puritano degno della peggior sinistra liberal degli Stati Uniti.

A Johnson vengono contestate feste svolte durante la reclusione da covid, così come il sostegno a personaggi che sono detestati dal pubblico, a seguito di una campagna di stampa loro ostile.

E, nonostante appena a giugno, Johnson avesse superato un voto di fiducia, in questi giorni c'è un rigurgito di contestazioni da parte di tutti gli aspiranti sostituti, che inanellano una serie di dimissioni, finalizzate a costringere il Primo Ministro a tornare ai suoi studi classici, cercando di cambiare le regole in corso di partita.

Un comportamento che non è inglese, ma molto levantino.

E se andiamo a leggere quali sono i più agitati contro Johnson, ecco che leggiamo i nomi di Javid, Zahawi, Sunak, che non sono propriamente nomi della Tradizione Britannica.

E' il frutto avvelenato del melting pot, quel crogiolo di popoli che lo stesso Johnson stava cercando di fermare con l'accordo sottoscritto con il Ruanda per dare ospitalità a coloro che volevano entrare nel Regno Unito, in attesa di ottenere visti e permessi.

I Javid, gli Zahawi, i Sunak hanno portato nel Regno Unito la caratteristica litigiosità della loro storia e ora il Regno Unito deve fare i conti con turbolenze inesistenti nel passato.

E il Partito Conservatore, esattamente come il Centro Destra italiano quando si ascoltano i Toti, le Carfagna, i Brunetta, i Giorgetti, si avvia alla disfatta, non per meriti dei laburisti, ma per non essere capace di essere se stesso, concedendo troppo alla moda del woke e del politicamento corretto.

Chissà se la lezione inglese sarà di monito per Salvini e la Meloni, per evitarne gli errori e raddoppiare gli sforzi per contrastare una integrazione di masse, che solo un lungo lasso di tempo potrà consentire di assimilare.


2 commenti:

Nessie ha detto...

A parte l'orrenda presa di posizione pro Ucraina con tanto di invio dei volontari (fighters), e l'antiputinismo galoppante, BoJo mi è sempre stato molto simpatico. Ho sostenuto Brexit e non è a causa di quella, se ora c'è una crisi economica anche in UK, come sostengono i suoi detrattori. Semmai è a causa di una guerra i cui costi vengono fatti pagare ai cittadini. Io al posto suo, avrei resistito e non mi sarei dimesso. I cittadini britannici lo sostengono al 78%.

Massimo ha detto...

"A parte l'orrenda presa di posizione pro Ucraina con tanto di invio dei volontari (fighters), e l'antiputinismo galoppante, BoJo mi è sempre stato molto simpatico". Condivido.