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No alla deriva

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20 luglio 2022

Qualcuno perderà la faccia

Fra meno di due ore Draghi parlerà al senato e comincerà il dibattito sul futuro immediato della legislatura.

La borsa, da due giorni, cresce, quindi i Mercati hanno fiducia che il maggiordomo dell'Unione del Male resti al governo.

Spiace dover dare ragione a Renzi che ha detto che al termine qualcuno perderà la faccia.

La perderebbe Draghi se restasse a palazzo Chigi dopo aver proclamato urbi et orbi che non c'erano più le condizioni, blindato dalle consorterie finanziarie e affaristiche che temono un'Italia Sovrana e Indipendente.

La perderebbe Conte se accettasse di votare una fiducia fondata solo su parole al vento, facendo rientrare il rigurgito movimentista dei cinque stelle.

La perderebbe Salvini se continuasse a governare con i cinque stelle (anche se sotto la falsa bandiera degli scissionisti), con Speranza, la Lamorgese e i vari Giovannini, Colao, Guerini, Orlando.

L'hanno già persa da anni Renzi che aveva promesso di ritirarsi a vita privata se avesse perso il referendum del 2016, ma è ancora lì a tramare con il suo 2%  e Di Maio di cui ormai più nessuno può fidarsi e, quando non avrà più parlamentari da mettere in gioco e dimostrerà la sua inconsistenza elettorale, andrà a tenere compagnia a Fini, Monti ed Alfano che potranno finalmente giocare a briscola in quattro.

La faccia l'ha inoltre persa da tempo Mattarella che si dimostra, ad ogni sua azione, il rappresentante di una parte politica e non il presidente di tutti gli Italiani, trascinando sul fondo anche la istituzione della presidenza della repubblica.

Poi ci sono quelli che resteranno nel limbo, come Berlusconi e Letta, le cui posizioni ondivaghe rispecchiano il timore di sottoporsi al giudizio elettorale (Berlusconi) e il dover obbedire alle indicazioni fornite dagli ambienti globalisti di cui il pci/pds/ds/pd è ormai il terminale italiano.

Una sola forza politica, un solo Leader ne usciranno bene, qualunque sia la soluzione: Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni.

Coerentemente a favore delle elezioni, se Draghi restasse e la legislatura si prolungasse, si evidenzierebbe come l'unica forza di opposizione nel fallimento totale di tutta la maggioranza di governo.

Se, invece, si dovesse andare al voto subito, Fratelli d'Italia vedrebbe coronata la sua coerenza, potendosi ascrivere il merito principale di aver contrastato la deriva di cui il governo Draghi è espressione.

Non potendo fare altro, non ci resta che sperare nel meglio (andare al voto subito) ma prepararci al peggio (Draghi resta per altri nove mesi).



 

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