Se i cattocomunisti fossero persone d'onore, affidabili e credibili, le voci che vorrebbero il cambiamento della legge elettorale in senso proporzionale sarebbero da accogliere con favore, pensando alla prossima legislatura come una legislatura costituente, idonea a cambiare radicalmente una costituzione nata vecchia già nel 1948 e che non rappresenta più niente altro se non la liturgia per le celebrazioni di una guerra fratricida combattuta oltre settanta anni fa.
Ma io a Letta, Conte, la Boldrini, Mattarella e Draghi non affiderei neanche la divisione di un lecca-lecca, come ben hanno dimostrato negli anni le parole spese con Berlusconi e con Salvini per andare alle urne in caso di crisi di governo, salvo poi fregarli (e pirla loro che si sono fatti fregare !) con levantine manovre di palazzo.
Quindi sappiamo benissimo tutti che, quando dal pci/pds/ds/pd, si levano voci sulla legge elettorale, intendono mettere mano alle regole, cambiandole a loro favore, provando in tal modo ad avere quel potere che gli Italiani non vogliono consegnare loro.
In realtà ogni volta che qualcuno ha cambiato la legge elettorale pensando di guadagnarci, poi è uscito sconfitto dalle urne, quindi la preoccupazione è solo riferita alla difficoltà di impedire che il cambio della legge elettorale sia finalizzato a creare una impossibilità di avere una maggioranza di simili, per costringere ad una ammucchiata come quella di Draghi.
Vero è che noi Italiani mettiamo molto del nostro quando abbiamo votato in massa per il nulla grillino o quando continuiamo a votare per i cattocomunisti, valletti di Bruxelles.
E i nostri leaders ne mettono del loro quando si prestano a supportare il maggiordomo di Bruxelles e il suo devastante governo con il quale non ne ha azzeccata una, dalla pandemia di virus cinese alle sanzioni alla Russia, dalla politica energetica all'appiattimento servile verso l'Unione del Male.
E, ancora noi, ne mettiamo del nostro quando frazioniamo il nostro voto verso movimenti chiassosi dello zero virgola, nel nome di una purezza che, poi, si dimostra inesistente perchè troviamo sempre qualcuno più puro di noi.
Vedo peraltro che l'imbarbarimento e la stoltezza nel gioco politico non è solo italiana, dal momento che nel Regno Unito (che peraltro aveva mandato a casa Winston Churchill dopo la vittoria nella seconda guerra mondiale) hanno dato il benservito ad un vero Leader dalla tempra imperiale come Boris Johnson, per ipotizzare di affidare il 10 di Downing Street persino ad un "papa nero", indiano, pachistano o curdo (e auguro loro di riuscire ad evitarlo).
Ma, per tornare ai nostri guai, i sondaggi, per quello che valgono, ci direbbero che il Centro Destra vincerebbe ed avrebbe la maggioranza con qualsiasi legge elettorale, il problema è con quale rapporto interno.
Perchè se ad essere trainanti o, magari !, a detenere la maggioranza assoluta a prescindere dalla coalizione fossero la Meloni con un Salvini che tornasse ad essere quello del 2018-2019, allora potremmo confidare in un governo che, infischiandosene del gradimento dei burocrati dell'Unione del Male, saprebbe fare gli interessi dell'Italia e degli Italiani.
Ma se dovessero risultare determinanti i voti dei centristi draghiani come Brunetta, la Carfagna, Toti, la Gelmini, Giorgetti, allora dovremmo temere ad una riedizione delle ammucchiate, se non all'inizio, almeno a metà legislatura e saremmo punto e a capo.
Per questo abbiamo una sola scelta: votare in massa, per dargli quanto più peso possibile, per il partito più forte tra quelli dell'area che stanno oggi all'opposizione del governo Draghi.
Come viene scritto in certi manuali politici del passato, se in una medesima area esistono più partiti o movimenti che, pur nelle loro peculiarità, si contendono il medesimo bacino di voti, è opportuno che i partiti più piccoli si aggreghino a quello più grande, per consentire complessivamente all'area di prevalere sui partiti dell'area opposta e questo anche se significasse rinunciare o accettare determinate posizioni del partito aggregante che non fossero in completa sintonia con le nostre.
Una volta raggiunto il primo obiettivo di estromettere l'area opposta dal governo, allora potrebbe iniziare la operazione successiva, quella di portare all'attenzione del governo della nostra area le istanze a noi più congeniali al fine di trovare un soddisfacente punto di compromesso.
Ma nulla di ciò si otterrebbe se, a causa delle divisioni fondate sui quarti di purezza dei movimenti, si andasse separati alla sconfitta.
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