La morte della Regina Elisabetta II è sicuramente la notizia principale del giorno, nonostante i gravi problemi che emergono sempre più dalla gestione incompetente della crisi energetica da parte del governo italiano e dei suoi referenti dell'Unione del Male.
Quotidiani, radio e televisioni sono ormai pieni di aneddoti e racconti sulla Regina ed i suoi 70 anni di regno e 96 di età, per cui la scelta a mio avviso più pertinente è stata quella di Marcello Veneziani che, pubblicata oggi solo sul suo sito, è intitolata "Se avessimo avuto noi una Regina ...".
In pratica Veneziani spezza una lancia a favore della Monarchia in relazione alla sua posizione maggiormente super partes di qualsiasi presidente della repubblica.
Sono perfettamente d'accordo.
Se fino a qualche anno fa non mi ponevo alcun dubbio tra Monarchia e Repubblica perchè, nato in sistema repubblicano, sono abituato a confrontarmi su quello che c'è e non su quello che dovrebbe esserci o vorrei che ci fosse, le pesanti interferenze dei presidenti della repubblica cominciate con Pertini ed elevate alla massima potenza dai tre peggiori presidenti che potessimo avere (in ordine cronologico: Scalfaro, Napolitano e Mattarella) mi ha fatto pensare a quanto sarebbe stato meglio, sicuramente più rappresentativo dell'intera comunità nazionale, un re, una dinastia, che, come la Casa Reale inglese, prendeva nota delle scelte elettorali e ne seguiva l'indicazione senza manovre, manovrine o pasticci sottobanco per favorire questo o quello.
Un re sarebbe al di sopra delle fazioni politiche, quando un presidente della repubblica ne è espressione, sia in regime presidenzialista (sicuramente migliore e meno ipocrita del nostro) che in quello pasticciato che emerge dalla costituzione del 1948 e dalle sue interessate interpretazioni.
E un re potrebbe, con l'autorità morale che deriva da tale sua posizione al di sopra delle parti, raggiungere meglio il Popolo nelle emergenze, come è accaduto in quella sanitaria o in questa crisi energetica causata dalle sanzioni boomerang contro la Russia, di quanto non abbia fatto Mattarella che non ha saputo ergersi al di sopra delle fazione e, al contrario, è in prima fila sulle sanzioni come lo fu per la politica sanitaria relativa al virus cinese.
Per non dire, poi, della capacità di dare continuità senza la sceneggiata degli scatoloni pronti per il trasloco e della rapidità con la quale uno Stato (con la esse maiuscola) non rimane senza il suo vertice che è e deve sempre essere rappresentativo di tutti, rossi e neri, settentrionali e meridionali, vaccinati e non vaccinati, simpatizzanti dell'Ucraina e della Russia.
Se quel vertice invece si schiera, perde la sua terzietà e, allora, molto meglio, più onesto e meno ipocrita, che dichiari la sua appartenenza proponendosi al giudizio elettorale dell'intero Popolo.
Alla fine diventa una questione di credibilità della Istituzione.
God save the Queen King.
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