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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

27 settembre 2022

Il Centro Destra al governo tra sogni e realtà

La vittoria, unanimemente riconosciuta, del Centro Destra si completa con l'assegnazione di un numero di seggi, alla camera ed al senato, che, se non consentirà di cambiare agevolmente la costituzione, offre comunque una confortevole maggioranza.

A sinistra schiumano di rabbia e così straparlano e dai loro scritti sappiamo già come si comporteranno, cercando di far fallire qualunque iniziativa a prescindere dai contenuti proposti.

Il primo osservato speciale sarà sicuramente Mattarella e i suoi consiglieri fraudolenti, alla perenne ricerca di un appiglio per sabotare il governo di Centro Destra.

La stampa e le radio televisioni continueranno a fare alla Meloni quelle pulci che non hanno mai fatto con Draghi verso il quale hanno solo lavorato di lingua e saliva.

La Meloni, Salvini e Berlusconi lo sanno benissimo ed ho fiducia che sappiano gestire una situazione non facile, aggravata da tutte le mele avvelenate che Draghi ha messo nel sacco che consegnerà al nuovo governo, a cominciare da un cappio europeo stretto al collo degli Italiani soprattutto per impegni, trattati e prestiti sottoscritti.

E se impegni e trattati possono essere tranquillamente disattesi, i prestiti vanno sempre rimborsati, che si tratti di una persona, di una famiglia, di una impresa o di uno stato.

Ovviamente tutti noi elettori, dopo la soddisfazione di vedere schiumare i vari Saviano, Jebreal, Formigli, Lerner e tutti i loro piccoli emuli di Twitter, dopo la soddisfazione di aver registrato la trombatura delle Cirinnà e dei Fiano, delle Bonino e dei Di Maio, abbiamo grandi aspettative.

Ma sarà opportuno tornare con i piedi ancorati a terra.

I cambiamenti, quelli veri, possono arrivare solo dopo un lungo percorso, irto di ostacoli, oppure con una improbabile azione di forza.

Il prudente silenzio della Meloni è già indicativo.

Non ho dubbi che vorrà procedere con la massima attenzione per non cadere in uno dei tanti trabocchetti che Mattarella, la Von der Leyen, Scholze, Macron, Sanchez cercheranno di seminare sul suo cammino e la sua storia politica mi rende fiducioso nelle sue capacità di fare un percorso netto, anche se dovrò aspettare qualche anno prima di vedere risultati concreti.

La Meloni dovrà poi aspettare che la Lega metabolizzi un risultato negativo, tale essenzialmente per dirigenti e militanti, non per gli elettori del Centro Destra che hanno ampiamente dimostrato di considerare i tre partiti (e soprattutto tra Lega e Fratelli d'Italia) intercambiabili a seconda delle scelte che compiono, rifiutandosi di prendere in considerazione il voto per altri schieramenti ma scegliendo all'interno dell'offerta del Centro Destra.

Cosa possibile e chiaramente avvenuta con il travaso da Lega e Forza Italia verso Fratelli d'Italia, punendo i primi due partiti per aver governato sotto Draghi e assieme ai cattocomunisti.

Il messaggio dell'elettorato di Centro Destra è quindi fortissimo: un governo di Centro Destra che si distingua dalla sinistra e dalle ammucchiate "tecniche".

Facile a dirsi ma, come abbiamo scritto, difficile a farsi con il plotone di esecuzione pronto a fare fuoco agli ordini delle consorterie finanziarie e affaristiche globaliste.

Certamente io posso sognare interventi decisi e decisivi sulle tasse (con la flat tax), sul taglio delle spese a cominciare dal reddito di cittadinanza, sull'energia e su tanti altri aspetti di cui si è scritto a lungo.

Mi rendo però conto che questa legislatura sarà già un successo se la Meloni riuscirà a condurre l'Italia fuori dalla deriva sulla quale è avviata dal governo Monti in poi.

Se si riuscirà a fermare l'arrivo di clandestini, anche con l'uso della forza.

Se si riuscirà a rendere più sicure le città e protette le case e le proprietà, anche con l'uso della forza da parte di privati messi nelle condizioni, legale e materiale, di farlo.

Se si riuscirà a fermare la deriva morale, anche senza cambiare le attuali leggi, ma senza aggiungerne di nuove e peggiori come sarebbe stato il famigerato ddl Zan, l'adozione omosessuale, lo ius soli, l'eutanasia.

Se si riuscirà a fermare l'invasività dello stato nelle nostre vite, dalle tasse alla burocrazia.

Se si andrà a Bruxelles per difendere gli interessi nazionali dall'agricoltura alle industrie e fino alle interferenza sulla legislazione interna e la politica estera, anche se si dovesse usare l'arma del veto.

Già così sarebbe tantissimo, una autentica svolta, preludio di una inversione completa di marcia che è poi quello che la maggior parte dell'elettorato di Centro Destra vorrebbe ed ha dichiarato di perseguire, spostandosi in massa dalla Lega e da Forza Italia a Fratelli d'Italia, premiandone l'opposizione a Draghi.

Apprezzo però la prudenza con la quale si sta muovendo la Meloni, perchè i vari passi devono essere affrontati uno alla volta.

A cominciare dall'elezione dei presidenti delle camere che, presumibilmente, andando la Meloni a Palazzo Chigi, saranno della Lega e di Forza Italia.

E mi permetto di auspicare l'elezione di Silvio Berlusconi a Presidente del Senato, cioè a Vicepresidente della repubblica, come riconoscimento al lavoro svolto, ai sacrifici fatti e come compensazione alla persecuzione che ha subito per aver dato nel 1994 unità alle varie istanze contrarie alla sinistra, restando come diga contro i cattocomunisti per due decenni.

Ora Berlusconi, per ragioni anagrafiche (compirà 86 anni il prossimo 29 settembre) è destinato ad avere sempre meno influenza e presumibilmente non potrà essere attivamente presente alla prossima campagna elettorale (avrebbe 91 anni ...) ma il popolo che ancora domenica scorsa lo ha votato merita di trovare una casa in cui ritrovarsi e lui merita il ringraziamento tangibile di tutto il Centro Destra.

Dopo, una volta ottenuto l'incarico, ci sarà da formare un governo che, spero, nel frattempo sia già stato definito negli accordi con Salvini e Berlusconi.

Vorrei Salvini agli Interni, perchè ha già fatto bene e sarebbe anche per lui una giusta ricompensa per la persecuzione che sta subendo per aver difeso i confini della Patria nella sua prima esperienza ministeriale.

Ma, soprattutto, vorrei che non ci fossero tecnici al governo, ma solo politici, persone elette, che abbiano messo la loro faccia in gioco con le elezioni, che rispondano al Popolo che dovrà confermarli.

I tecnici vanno bene come direttori generali dei ministeri e ghost writers, al ministero, dove si fanno scelte e sono scelte politiche, occorre qualcuno che non si senta chiamato da Dio, ma che sappia di dover rispondere dei suoi atti al Popolo Sovrano.


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