Il reale contenuto e la portata di questa prima, velocissima, manovra economica del Governo di Centro Destra, si conosceranno solo quando sarà ufficialmente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, dopo essere passata al voto del parlamento.
Al momento credo che l'aspetto più significativo sia la reiterata affermazione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, di aver voluto realizzare una manovra "politica" e qui c'è il principale cambiamento di passo rispetto al passato.
Negli ultimi undici anni, infatti, raggiungendo l'apice con i governi Monti e Draghi, è stato tutto un peana alla tecnica finanziaria, alle compatibilità di bilancio, al rispetto dei parametri imposti dai cravattari di Bruxelles, senza una visione prospettica della società in cui siamo ed a cui vogliamo arrivare.
Per undici anni abbiamo avuto un carpe diem inteso nel senso peggiore, cioè di un governo, quello italiano, di volta in volta presieduto da "tecnici" o politici cattocomunisti o grillini, che si è totalmente messo nelle mani di personaggi stranieri, la cui capacità viene oggi evidenziata dalle crisi irrisolte e dagli sperperi effettuati (per non parlare della corruzione emergente).
L'Italia da Monti a Draghi è stata, con la breve parentesi del Governo Conte-Salvini-Di Maio, il predellino per gli interessi di Germania e Francia che non abbiamo mai osato contraddire.
Oggi, quando il Presidente Meloni dice che la manovra è "politica", si segnala che il clima è cambiato e che a Roma, tedeschi e francesi non troveranno più il burro in cui affondare le loro mani.
E questo al di là degli effettivi, concreti cambiamenti che possono essere contenuti nel testo che, a dire dei cattocomunisti, dei sindacati, dei confindustriali, è pieno di nefandezze, quindi dovrebbe essere un'ottima manovra.
In ogni caso si comincia sempre con un refolo di vento, poi arriverà anche il tornado.
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