Quasi il 52% dei pochissimi votanti (meno del 20%).
Ma già questo dato sottolinea la forza del Centro Destra, perchè a votare non sono andati i sostenitori della sinistra, che avrebbero avuto più motivazioni, ma in gran parte quelli del Centro Destra, sicuramente nel nome di Berlusconi, ma anche in adesione ad un progetto, che trova la sua origine nella duplice alleanza di Berlusconi nel 1994 con la Lega e con Alleanza Nazionale, che si sta rivelando vincente ancora dopo trenta anni.
Basti provare ad immaginare quanto fiato avrebbe dato ai tromboni della stampa di sinistra, da Molinari a Mentana fino a Mieli, se un radicale sgradevole come Cappato, espressione del "campo largo" tra cattocomunisti, grillini e renziancalendiani, avesse strappato il seggio senatoriale di Berlusconi.
Invece stanno zitti a leccarsi le ferite, sventolando l'elezione a Foggia di una dei loro come se fosse il segnale dell'inversione di rotta.
Inversione che non c'è, come puntualmente confermato dal voto nella Provincia Autonoma di Trento e, pur con la instabilità derivata, anche in quella di Bolzano.
Se a Trento il Centro Destra ha vinto meglio di cinque anni fa, a Bolzano la variabile dei partiti etnici continua a falsare ogni possibile riferimento nazionale.
Certo è che ad affermarsi, anche tra i partiti etnici, sono stati i partiti secessionisti, anti clandestini e no vax, nulla che sia in qualche modo paragonabile alla Schlein o ai cattocomunisti in generale.
Mentre il partito tradizionale delle popolazioni di etnia tedesca e ladina, la SVP, rimane il perno attorno al quale costruire qualsiasi amministrazione.
E anche la SVP, che ha amministrato con la Lega nel precedente mandato, non guarda certo a sinistra.
Quindi ai cattocomunisti resta Foggia, frutto probabilmente di una maggiore sensibilità di quell'elettorato ai temi assistenzialisti dei cattocomunisti e dei grillini, dal reddito di cittadinanza al salario minimo ai bonus e superbonus come premi della lotteria, a spese di tutti gli altri Italiani.
E questo è un problema.
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