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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

22 ottobre 2023

Il Primo Anno

Il 22 ottobre 2022, a quasi un mese dalle elezioni del 25 e 26 settembre che avevano visto la netta affermazione della Coalizione di Centro Destra, si insediò il Governo Meloni.

Dopo un anno mi sento di dire che sia il miglior governo che l'Italia possa avere e quindi di promuoverlo all'esame del secondo anno.

Il principale aspetto positivo è che, dopo undici anni di intrighi di palazzo, con le quinte colonne scatenate per compiacere le consorterie finanziarie e affaristiche, nemiche dell'Italia e degli Italiani, abbiamo un governo che è espressione del voto popolare.

Questo significa che chi ci rappresenta all'estero, rappresenta il Popolo Italiano e non questa o quella camarilla che fa riferimento allo straniero.

Di conseguenza l'attenzione e il rispetto degli interlocutori sono maggiori che non davanti a maggiordomi del potere finanziario globalista.

All'interno di questo fatto, importante è che la Coalizione sia guidata da un politico, Giorgia Meloni, investita di tale compito da un accordo consolidato nella Coalizione per cui il Capo della medesima è il capo del partito maggiormente votato dagli elettori della coalizione stessa.

Ma anche un politico che ha fatto la gavetta, sin dalle assemblee studentesche, con la militanza di base e anche facendo i conti con una ostilità preconcetta che tutti quelli di Destra che abbiano fatto, poca o tanta, politica, in qualsiasi epoca, hanno sperimentato sulla propria pelle.

E' un valore aggiunto per un presidente del consiglio che dovrà battere i pugni su tutti i tavoli per portare a casa risultati positivi per l'Italia e gli Italiani.

Un secondo aspetto che apprezzo è l'abbandono della fanfare dei bersaglieri, per adottare il passo degli alpini.

Come tutti gli Elettori del Centro Destra, sogno un governo che spazzi via, a colpi di decreto, i clandestini, la magistratura militante, le derive morali, le tasse, le agenzie di rating, la commissione europea, la criminalità, che costruisca in un baleno centrali nucleari in ogni quartiere, nuove autostrade e ponti.

Ma, appunto, è un sogno che cozza contro una società ormai talmente interconnessa da averci messo tutti in gabbia, riducendo le nostre libertà e comprimendo ogni sogno.

Per questo il passo degli alpini è il più indicato.

Riducendo le tasse gradualmente, creando i presupposti perchè i clandestini divengano un problema non solo italiano e con una sola soluzione possibile: respingerli in mare o bloccandoli alla partenza.

Anche l'incontro di ieri al Cairo è un passo in questa direzione, perchè la Meloni rinuncia alle fotografie con i "grandi" della Terra, buone solo per gonfiare il petto come tacchini, per instaurare un dialogo con quelli "brutti, sporchi e cattivi", come il presidente egiziano dopo quello tunisino, il re di Giordania, poi il primo ministro israeliano, accreditandosi come interlocutore, lei e l'Italia, propositivo.

E non dimentichiamo i piccoli segnali che vanno nel senso delle aspettative dell'elettorato.

L'accorpamento al 23% delle prime due aliquote fiscali, il taglio (del 22%) del canone Rai, la sfrondata del reddito di cittadinanza, lo stop alla emorragia causata dal superbonus di Conte2, la semplificazione delle agevolazioni pensionistiche con l'accorpamento di opzione donna e ape sociale.

Se, come sempre e in tutte le cose, si può fare di più, è comunque certo che questo primo anno di Governo Meloni ha fatto di più e meglio degli undici anni, da Monti a Draghi, colmi di chiacchiere e di genuflessioni allo straniero, ma poveri di risultati.

Gli alpini, un passo dopo l'altro, arrivano in cima.

Se continua così anche il Governo Meloni arriverà in cima, nell'interesse dell'Italia e degli Italiani.

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