Ricordo le manifestazioni contro la guerra in Vietnam negli anni sessanta e primi settanta, poi quelle di chi, vigliaccamente, gridava "meglio rossi che morti" per protestare contro l'installazione dei missili Pershing e Cruise in Europa (determinanti, assieme alla presidenza Reagan ed alla Premiership Thatcher, per abbattere l'Unione Sovietica senza sparare un colpo) e ancora nei primi anni duemila le manifestazioni contro l'intervento in Afghanistan e in Iraq dopo il crimine dei terroristi islamici alle Torri Gemelle e al Pentagono.
Oggi sono tornati, a gridare "pace", ma, come sempre, a chiedere il cessate il fuoco che aiuterebbe solo una parte, quella terrorista, che potrebbe così ricostruire le sue difese e poi ricominciare a sparare missili su Israele (che peraltro continua ancora a sparare).
Non ho mai creduto ai pacifinti di ieri e non credo ai pacifinti di oggi.
Dietro di loro spuntano, sempre, i partiti di sinistra, interessati solo a destabilizzare i governi nazionali nel nome del mai dimenticato internazionalismo, ai quali oggi si sono unite una miriade di realtà minoritarie che, sempre per destabilizzare i Valori della Tradizione Occidentale, prendono a pretesto voglie sessuali, rivendicazioni etniche, favolette climatiche in uno con molti dirigenti delle chiese cristiane.
E' la eterna lotta contro noi Europei (attuali e di origine sparsi nel mondo), alla quale alcuni di noi concedono purtroppo il sostegno di chi tradisce la propria Storia con una fuorviante, inaccettabile, compiaciuta postura confessoria di colpe inesistenti, perchè i meriti di noi Popoli e Nazioni d'Europa superano ogni eventuale eccesso che si possa essere verificato nel corso di secoli di esplorazioni e progressi.
L'attacco alle nostre Tradizioni, ai nostri Valori, alla nostra Libertà, al nostro Benessere, alla nostra Sicurezza è una costante di chi vorrebbe i Popoli e le Nazioni d'Europa in ginocchio, asserviti e sottomessi.
Cerchiamo di fare in modo che non ottengano soddisfazione.
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