Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

14 ottobre 2023

Guerre di distrazione di massa

Comincio a pensare che le vicende internazionali che, con un penoso provincialismo, imperversano nelle radio e televisioni italiane, siano un modo per farci distrarre da questioni che non solo ci toccano ben più da vicino, ma verso le quali potremmo magari avere una qualche influenza.

Non che la strage di Hamas o l'operazione militare speciale in Ucraina, nelle profonda e totale diversità tra loro, siano da ignorare o sottostimare, migliaia di persone muoiono e ancora di più vengono ferite e porteranno per tutta la vita le conseguenze di tali ferite, ma cosa possiamo fare per evitarlo ?

Da che mi ricordo, i palestinesi si sono sempre resi responsabili di efferatezze per natura, anche se non per quantità, uguali a quella di sabato scorso che ha innestato la reazione israeliana.

Nel 1972 alle Olimpiadi di Monaco, per tutti gli anni settanta i dirottamenti degli aerei, la strage, qui in Italia, di Fiumicino, l'Achille Lauro.

Ricordare tutto ciò non è prendere posizione, ma prendere atto di una realtà: non possiamo fare nulla per impedire il protrarsi di tali atti e della inevitabile reazione e dovremmo preoccuparci invece di tutelare noi stessi, perchè quella violenza non ci raggiunga e, se ci raggiungesse, possa essere immediatamente repressa.

Probabilmente radio e televisioni trovano più facile organizzare sterili dibattiti, chiamando anche voci fuori dal coro, giusto per provocare scandali e liti che fanno sempre audience, che non affrontare temi molto più a noi vicini.

Ad esempio come controllare tutti i clandestini, per lo più musulmani, che non solo sono sbarcati in Italia, ma che alcuni magistrati lasciano liberi di sciamare sulla nostra terra.

Come potremmo difenderci se, anche solo una esigua minoranza, decidesse di emulare i loro fratelli di Hamas ?

Nessuno di noi è attrezzato, singolarmente, per difendersi, prima di tutto perchè uno stato, che in questo ha recepito tutti i criteri delle monarchie assolute del passato, vieta che un cittadino possa possedere e portare armi per la difesa personale, negandoci un diritto naturale, preesistente alle organizzazioni statuali, di libertà.

Le immagini dell'accoltellamento in Francia sono eloquenti: un solo criminale, armato di coltello, ha ferito più persone, bastava che un passante avesse avuto una rivoltella per abbatterlo e salvare le vittime.

In secondo luogo perchè siamo cresciuti sotto un bombardamento mediatico di buonismo, di anatemi contro la giustizia fai da te, siamo diventati psicologicamente inermi davanti ad una aggressione e incapaci di formulare una reazione efficace che preveda di fare del male all'aggressore.

Questo è un problema (non il solo, perchè poi ci sarebbero i temi economici a noi più vicini, le tasse, la minchiata galattica della transizione ecologica che ci costa un patrimonio e probabilmente non sarà neppure efficiente, il lavoro ...) che dovrebbe trovare spazio nelle radio e nelle televisioni, più di guerre verso le quali non possiamo fare nulla per impedirle e, anzi, con le trasmissioni che vengono prodotte si creano le opposte tifoserie che si scannano perdendo completamente di vista i temi di interesse più immediato per tutti noi.

La questione delle guerre, i rapporti internazionali, meritano sicuramente una informazione, non un'orgia di trasmissioni, perchè l'unica strada per affrontarle è quella della diplomazia, discreta e silenziosa, affidata ai governi.

Noi possiamo tifare rosso o nero finchè ci pare, ma non sposteremo di una virgola l'ago della bilancia, mentre una movimento di base che contesti la concessione per via giudiziaria ai clandestini di sciamare per l'Italia, quello sì che potrebbe fare la differenza.

Ma sono notizie interne, brevi accenni, evidentemente non degni di dibattiti radio televisivi orientati più alla ricerca dell'audience che ad altro.

Nessun commento: