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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 aprile 2025

Troppe parole

Quando uno parla troppo e ogni giorno, anche due volte al giorno, si alza e inonda l'etere, complici i "professionisti dell'informazione", dei suoi sermoncini non richiesti, ottiene sempre due risultati.

Il primo è che qualunque cosa dica, anche se talvolta può capitargli di esprimere concetti innovativi e profondi, tutto finisce nel calderone generale e viene presto dimenticato e archiviato, senza incidere in alcun modo.

Il secondo risultato è che, dovendo sempre dire "qualcosa", si ripete e si arrampica su banalità, luoghi comuni, con una facile demagogia, soprattutto quando non ha alcuna responsabilità per tradurre in fatti concreti le sue affermazioni.

E' quello che capita a Mattarella, ormai in tutti i suoi interventi ai quali si sente obbligato da quando al governo c'è il Centro Destra per volontà degli Elettori e non per congiure di Palazzo.

Il primo maggio è la festa dei lavoratori e, due giorni prima, Mattarella ha scoperto che i salari sono bassi e che ci sono troppe morti sul lavoro, per poi aggiungere, come concessione alla politica woke ancora in voga, che gli immigrati percepiscono meno degli Italiani.

Sembra che Mattarella non sia da undici anni presidente della repubblica e, in precedenza, giudice della corte costituzionale, più volte ministro e parlamentare.

Dov'era quando i salari degli Italiani perdevano valore mentre quelli tedeschi aumentavano ?

E perchè non dire che negli ultimi 30 anni (periodo preso a parametro dal segretario del suo partito) anche considerando il 2025 interamente governato dal Centro Destra, l'Italia è stata governata dal Centro Destra solo per 12 anni, mentre gli altri 18 hanno visto i cattocomunisti al governo ?

E perchè non dire che sono due anni che, sia pur in percentuali ridotte, i salari degli Italiani stanno recuperando terreno ?

E perchè non dire che i salari sono frutto della contrattazione sindacale, al 90% condotta dalla Trimurti cgil, cisl, uil ?

E perchè non dire che la maggioranza (relativa) delle morti sul lavoro sono statisticamente derivanti da decessi "in itinere", cioè non nello svolgimento del proprio lavoro, ma nello spostamento da casa al luogo di lavoro ?

Ma, soprattutto, perchè non dire chi dovrebbe pagare il Bengodi che Mattarella disegna nei suoi sermoni ?

Perchè più salari hanno un costo, chi lo paga ?

Chi deve rinunciare e quanto ?

Parlare è facile, tutti sono capaci di rilanciare sul tavolo degli aumenti, poi, però, i conti bisogna farli quadrare e questo è ciò che sta facendo il Governo Meloni nella titanica impresa di risollevare l'Italia dalla sbornia cattocomunista.

29 aprile 2025

Black out

Un appassionato di fantascienza che, come me, gradisce particolarmente gli scenari post apocalittici, non può ignorare il black out che ieri ha colpito Spagna, Portogallo e sud della Francia. 

La Fantascienza, letteratura di anticipazione, ha sempre affrontato il tema del blocco improvviso di un elemento divenuto imprescindibile per la nostra civiltà: l'elettricità.

E anche narratori che rifuggono dall'essere definiti "di fantascienza" si sono cimentati nell'ipotizzare le conseguenze del venir meno, per varie cause, dell'elettricità.

Ricordo "Black out" di Arthur Hailey, ma l'esempio più calzante che mi viene in mente è la serie televisiva (2 stagioni) "Revolution" in cui veniamo proiettati in un mondo in cui, già da anni, l'elettricità è scomparsa e, con essa, tutto ciò che vi era collegato, dagli elettrodomestici ai computer.

Poi, con una serie di flash back, veniamo condotti a scoprire che il blocco è stato causato da alcuni scienziati nella confusa convinzione di salvare la Terra dalla distruzioni cui, a loro avviso, la stavano portando le politiche mondiali.

Fantasie, certo, ma anche in Italia abbiamo avuto un assaggio di cosa voglia dire essere senza elettricità con il black out del settembre 2003 praticamente esteso su tutta la Nazione, mentre nel 2014 una imponente nevicata lasciò al buio per alcuni giorni Cortina e dintorni.

Nel 2025, però, siamo sempre più legati alla elettricità e in Spagna abbiamo avuto un avvertimento di quel che significherebbe l'impossibilità di usufruire quell'elettricità sulla quale abbiamo spostato quasi completamente il nostro modello di vita.

Chi ha le cucine ad induzione, resterebbe a digiuno.

Non potremmo comprare nulla, perchè non funzionerebbero bancomat, pos, carte, cellulari, computer: solo per contanti.

Gli schermi televisivi sarebbero inesorabilmente spenti e non avremmo notizie di quel che accade e delle informazioni e istruzioni governative a meno che non fossimo muniti di una radio a transistor ... purchè il governo riesca ad attivare una qualche trasmissione, ovviamente.

La circolazione, di ogni genere, sarebbe impossibile o altamente rischiosa.

Alla elettricità siamo legati per ogni aspetto della nostra vita, eppure esiste, nei termini diffusi in cui la conosciamo, da meno di due secoli e i nostri Avi, pur senza di essa, sono sopravvissuti e cresciuti.

Mi domando quindi se, poi, qualora venisse realmente meno l'elettricità, sarebbe un danno o non, piuttosto, un utile reset che potrebbe aiutarci a costruire un mondo nuovo, partendo da due secoli fa, evitando errori e dando più spazio alla vita di comunità vicine, invece di portarci verso un globalismo arido, massificante, disumanizzante.

28 aprile 2025

Il totoconclave

Se Giorgetti ha bisogno di una idea per incassare velocemente denaro, gli suggerisco di mettere rapidamente in piedi un "totoconclave" che vedrebbe sicuramente le tifoserie giocarsi il nome del proprio beniamino, unendo la possibilità di un bel guadagno.

Probabilmente anche i siti di scommesse staranno raccogliendo le giocate su questo o quello e, del resto, i misteri vaticani hanno sempre solleticato la fantasia.

Da Dan Brown fino a Robert Harris il cui romanzo, intitolato appunto "Conclave" ho visto tornare prepotentemente tra i più venduti, sia per la concomitanza con il prossimo conclave, sia per l'uscita del film che, se ho letto bene, al momento è trasmesso a pagamento su Sky prima fila, ma che dovrebbe essere trasmesso da Sky per tutti gli abbonati cinema in parallelo all'apertura del vero conclave.

Probabilmente il romanzo è meglio della realtà che ha e seguirà riti lenti e inesorabili.

Del resto la chiesa non sarebbe sopravvissuta a duemila anni di Storia, con tutti i cambiamenti che ci sono stati, se non avesse seguito canoni ben precisi, ma altrettanto elastici per potersi adattare, come l'acqua, a qualsiasi forma esterna.

I credenti pensano che sia lo Spirito Santo ad illuminare i cardinali per l'apposizione del voto nella scelta del successore di Pietro, ma Papa Benedetto XVI, da fine e arguto teologo quale era, dichiarò che "Non direi così, nel senso che sia lo Spirito Santo a sceglierlo. Direi che lo Spirito Santo non prende esattamente il controllo della questione, ma piuttosto da quel buon educatore che è, ci lascia molto spazio, molta libertà, senza pienamente abbandonarci. Così che il ruolo dello Spirito dovrebbe essere inteso in un senso molto più elastico, non che egli detti il candidato per il quale uno debba votare. Probabilmente l’unica sicurezza che egli offre è che la cosa non possa essere totalmente rovinata. Ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto".           

E' abbastanza divertente notare come, dopo secoli passati ad affermare una via spirituale al papato, si sia tornati alle sfere di influenza geopolitiche, con espressi tentativi di mettere il proprio cappello sul prossimo pontefice da parte dei capi delle nazioni più importanti.

Passata la sbornia dei funerali, dove "nihil nisi bonum" poteva essere detto del defunto, l'oblio si stenderà sul passato per tirare per la giacchetta il futuro papa.

Che, nella tradizione della chiesa, si occuperà principalmente di conservare il ruolo della chiesa stessa, adattandola ai cambiamenti, alle rivoluzioni, alle restaurazioni.

Come tutti ho in mente un papa ideale, che però non ha un nome non conoscendo i candidati e, soprattutto, consapevole che una volta eletto, uno possa manifestarsi diverso da quello che sembrava fosse.

Poichè ritengo che la religione debba essere funzionale all'interesse e al benessere del popolo che la segue, non posso che auspicare che lo Spirito Santo, questa volta senza distrazioni, illumini i cardinali per nominare qualcuno che abbia cuore l'Italia e Roma di cui il papa, in fondo, è vescovo ed è pontefice proprio perchè vescovo di Roma, capitale d'Italia.                 

  

27 aprile 2025

La pace è matura


Ieri, ai funerali di Bergoglio, abbiamo potuto plasticamente vedere chi sono gli statisti e chi gli imbucati della Storia.

Giorgia Meloni ha onorato il momento, con una presenza discreta, senza debordare, come avrebbe potuto da padrona di casa quale era, avendo comunque colloqui brevi con Trump, Zelensky, Starmer, Milei, Orban e probabilmente altri che non hanno avuto l'onore della citazione nelle varie cronache.

Macron, come risulta dal video "rubato", ha confermato la sua natura instabile, da galletto supponente e ignorante, cercando di accreditarsi come terzo incomodo al colloquio tra Trump e Zelensky, ma è stato allontanato dal primo, con il secondo che condivideva il suo allontanamento.

Ma la terza sedia ci sarebbe dovuta essere, quella per Vladimir Putin.

E qui emergono i danni enormi che le toghe stanno infliggendo al mondo, con la loro presunzione di regolare tutto in base a leggi, codici e cavilli.

Se non ci fosse quell'assurdo mandato di cattura contro Putin e Netanyahu (che presumo il Governo Italiano avrebbe giustamente fatto in modo di non eseguire, ma con le successive polemiche) a Roma ci poteva essere un primissimo incontro a tre che avrebbe spinto verso la pace nel modo più imprevedibile e veloce.

E per arrivare ad una pace vera e duratura, dovranno essere revocati i mandati di cattura contro i dirigenti russi (e anche israeliani) e revocate tutte le sanzioni, di ogni natura.

Se vuole, Macron potrà continuare da solo la sua guerra personale contro il mondo e il buon senso che, come ha fatto Trump ieri, lo respingono ai margini della Storia.

25 aprile 2025

Una serata a Roma


Oggi sono previsti numerosi arrivi di capi di stato e di governo che parteciperanno ai funerali di Bergoglio nella giornata di sabato e poi ripartiranno per le rispettive capitali.

Per qualche ora Roma torna ad essere Caput Mundi e suppongo possa essere una serata e una nottata lunga e intensa per statisti e loro staff.

Dai funerali a volte un seme viene piantato, poi spetterà a chi arriva dopo evitare che inaridisca.

Come il gesto di Giorgio Almirante quando, credo fosse il 1984, andò a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer, poi ricambiato da Giancarlo Pajetta nel 1988.

Tra stasera e domani, quindi, ci sarà la possibilità di cominciare un disgelo, almeno tra i principali capi delle nazioni occidentali o di chi, pur non essendo geograficamente occidentale, si richiama ai Valori che l'Occidente ha espresso e diffuso con la sua Civiltà.

Gli interessi in gioco sono molteplici e spesso contrastanti le priorità.

Tutti hanno in mente la loro formula per dispensare Benessere e Sicurezza ai Popoli ed alle Nazioni, purtroppo spesso le strade per arrivarci divergono.

Forse c'è da sperare nel "ponentino, più malandrino che c'hai" perchè Roma, stasera, possa aiutare "chi può", a scegliere la strada giusta.


 

24 aprile 2025

Guasconi per Kiev

Fu con gran rullo di tamburi che Macron e Starmer, con l'adesione del duo di Berlino, Scholze e Merz, annunciarono che loro avrebbero aiutato Kiev nella sua giusta lotta per l'integrità territoriale.

Da subito la Meloni, pur partecipando agli incontri, si chiamò fuori da ogni azione militare dichiarando che i soldati italiani non sarebbero andati a combattere in Ucraina.

Oggi ci sarebbe dovuto essere, a Londra, un incontro operativo con i ministri degli esteri del Regno Unito, Francia, Germania, Ucraina e Stati Uniti.

Dopo l'ennesima, arrogante esternazione di Zelensky (a proposito: ai funerali di Bergoglio si presenterà sbarbato e vestito da persona civile o con la solita unta e bisunta mimetica ?), gli Stati Uniti hanno comunicato che non sarebbero stati presenti.

A ruota Germania e Francia si sono sganciati e la riunione dei volenterosi è stata annullata.

Perchè una cosa è abbaiare alla Russia avendo l'ombrello protettivo degli Stati Uniti aperto, altra è abbaiare sapendo che Washington non sarebbe intervenuta in caso di reazioni.

Personalmente credo che una azione militare congiunta di quei tre stati contro la Russia avrebbe successo, ma sconterebbe una reazione con armi non convenzionali e davanti a quelle i miserrimi arsenali di Regno Unito e Francia non avrebbero alcuna speranza.

Per la prima volta, per radio, questa mattina, al Caffè di Radio Uno, ho ascoltato un parere sensato, parole di buon senso, iniziate con l'approvazione, definita "lungimirante", della scelta del Ministro Nordio e quindi del Governo di non completare l'iter per rendere esecutivo il mandato di arresto della corte penale internazionale contro Putin e concluse con l'affermazione che è necessaria una realpolitik.

Quella di Trump è realpolitik, ci sono stati migliaia di morti, distruzioni e chiedere alla Russia, come pretenderebbe Kiev, di ritirarsi, è sciocco.

Senza poi considerare l'orientamento della popolazione, in primis della Crimea e quindi del Donbass, tutta totalmente o in grande maggioranza russofona.

Kiev è liberissima di continuare la guerra, ma dovrebbe considerare che Regno Unito, Germania e Francia non andranno mai oltre le guasconate parolaie, senza avere alle spalle gli Stati Uniti e la lasceranno da sola.

Un plauso a Giorgia Meloni che, chiamandosi fuori dal circolo dei guerrafondai, ha evitato all'Italia una figuraccia cosmica e anche comica.


23 aprile 2025

Cogliere l'occasione

Sabato, a Roma, si ritroveranno centinaia di capi di stato e di governo e, soprattutto, il Presidente degli Stati Uniti, Trump, il Presidente del Consiglio Italiano, Giorgia Meloni, il presidente francese Macron, il Primo Ministro Inglese Starmer, il Cancelliere tedesco uscente Sholze (con Merz presumibilmente aggregato in delegazione), il Presidente Argentino Milei e tanti altri che fanno parte delle alleanze politico militari che, dalla fine della seconda guerra mondiale, hanno garantito il Benessere e la Sicurezza ai Popoli ed alle Nazioni che si richiamano alla Civiltà Occidentale.

E' una occasione da cogliere per piantare i primi semi di una nuova alleanza che condizionerebbe anche un nuovo ordine mondiale, ben diverso da quello rinunciatario e deviante che è derivato dalla inclusione delle tematiche woke, lgbt, blm, altamente corrosive dei pilastri fondamentali della nostra Tradizione e quindi della nostra Civiltà.

Poichè bilaterali ci saranno di sicuro, più o meno pubblicizzati, un funerale è il momento più idoneo per fare breccia nelle corazze del "partito preso", da tutte le parti.

E' evidente che un accordo, che parta dal commercio per arrivare alla gestione delle crisi internazionali, non può che essere un compromesso.

Non ci sono gli stessi interessi tra le varie zone di una sola nazione, figuriamoci tra stati collocati in tutti i continenti.

Il clima, la cultura pregressa, le tradizioni, la storia, le armi, l'etnia, il credo religioso, l'idioma, sono tutti elementi che frammentano e non uniscono.

Il compromesso è quindi lo sbocco obbligato per realizzare quell'arte del possibile che è la Politica.

Compromesso significa che ognuno cede qualcosa, poco o tanto dipende dai rapporti di forza economica, militare, politica dei singoli stati e governi.

Per questo credo che la politica della Meloni, che con Trump ha messo avanti tutto ciò che ci unisce, per poi lasciare sullo sfondo quello che ci divide, sia la scelta più giusta.

Una volta delineato il quadro delle comuni esigenze e aspirazioni, possiamo vedere come affrontare le divergenze, se possono essere accantonate, se è possibile che su quei temi ogni nazione proceda in autonomia senza che ciò comprometta l'unità su quel che si condivide, se ci possono essere momenti di scambio tra una esigenza particolare e un'altra.

Il pericolo per la nostra stabilità, il nostro Benessere, la nostra Sicurezza, infatti, non è il nostro vicino che ha recepito i fondamenti della nostra stessa Civiltà, ma chi la nostra Civiltà, da millenni, contrasta e combatte.

Cina ed Islam rappresentano la minaccia per il nostro futuro di pace e prosperità e come le πόλεις  greche seppero unirsi davanti alla minaccia che, anche allora, arrivava da Oriente con la Persia, così i Popoli e le Nazioni dell'Occidente devono ritrovare una loro unità di intenti per tornare ad essere grande e far ricominciare a correre il Pianeta verso nuovi obiettivi e traguardi, per quanto possano essere visionari.                                   

 

22 aprile 2025

Lavaggio del cervello

Da ieri, nel mondo, non ci sono più guerre, bombardamenti, naufragi, clandestini.

Persino i cattocomunisti si sono dimenticati della quotidiana richiesta di dimissioni di questo o quel ministro e dell'altrettanto quotidiana pretesa che la Meloni si recasse in parlamento a riferire su questo e quello.

I radio e telegiornali hanno una unica notizia che si esaurisce nella comunicazione del decesso di Bergoglio.

E' l'unica notizia, tutto il resto è uno tsunami di miele sugli ascoltatori.

Si è fermato persino il Campionato (in modo intelligente, perchè le partite possono essere tutte recuperate approfittando del turno infrasettimanale della Coppa Italia in cui giocano squadre che avevano già esaurito la loro giornata di Campionato).

"Esperti" laureati in cazzeggio, vaticanisti e non, si improvvisano a discettare delle segrete cose del Vaticano, della chiesa, della religione.

La beatificazione di Bergoglio è in pieno sviluppo, ma ancor di più le cordate che tendono a trainare questo o quel candidato a seconda delle convenienze non di Fede, ma politiche.

E sono essenzialmente politici i commenti ed i giudizi sul pontificato di Bergoglio, sul quale mi ritrovo nel commento su X di Matteo Brandi: "per giudicare il pontificato di Bergoglio basta vedere chi lo rimpiange".       

Un credente non fa il "tifo" per questo o quel cardinale, perchè è convinto che il nome sarà ispirato dallo Spirito Santo.

Sui giornali circolano rose di nomi, elucubrazioni su alleanze geopolitiche ed è buffo che molti scrivano i loro commenti sui social sostenendo questo o quel cardinale in base alla propria appartenenza e sulle descrizioni che ne fanno i quotidiani.

Vorrei rammentare che nel 1846 il cardinale Mastai Ferretti venne eletto papa con il nome di Pio IX.

Aveva fama di liberale, iniziò il mandato con un'amnistia e mandando le truppe pontificie a combattere la prima guerra di Indipendenza (salvo ritirarle), tanto che la satira di quel grande e disincantato poeta che fu Gioacchino Belli lo bersagliò con un "Tutta l'Italia sembra un gran pollaio, non si sente che gridare Pio, Pio!", come abbiamo tutti studiato a scuola (spero).

E come (spero) tutti ricordiamo dalla Storia studiata sin dalle elementari, Pio IX viene ricordato come un reazionario, quello del dogma della infallibilità del papa, del rifiuto dell'Italia unita.

Quindi non è detto che chi viene eletto con una etichetta, poi non si scopra di ben differente pasta.

Un'ultima annotazione di politica internazionale.

Solo giovedì scorso Giorgia Meloni era andata a Washington per un colloquio positivo con il Presidente Trump, conclusosi con un invito, accettato, di venire a Roma con l'ipotesi di un vertice risolutivo sulla questione dei dazi.

Germania e Francia hanno subito boicottato l'iniziativa per spostare l'incontro da Roma (sarebbe stato troppo successo per la Meloni, padrona di casa) a Bruxelles.

Il Fato, invece, vuole che in occasione del funerale di Bergoglio, arriveranno a Roma capi di stato e di governo da tutto il mondo, compreso Trump, Macron e, suppongo, l'allegra coppia Scholze-Merz.

Forse un vertice ci scappa, volenti o nolenti e, comunque, sarà la Meloni a fare gli onori di casa.

Quando il Destino bussa alla nostra porta, è inutile far finta di non essere in casa.

Quanto al nuovo papa, al conclave, mi limito ad augurarmi che, questa volta, lo Spirito Santo non si distragga quando i cardinali scriveranno il nome del loro candidato preferito.

        

21 aprile 2025

21 aprile, il Natale di Roma


Il 21 aprile è la data convenzionale che celebra la Fondazione di Roma.

La nostra Civiltà è basata sulla costruzione e l'espansione Romana che, occupando tutto il bacino del Mediterraneo e arrivando sino alle foreste tedesche, alle Colonne d'Ercole e a tutta l'Inghilterra e il Galles, si estese più di ogni altra civiltà, dando basi comuni a quei popoli che, nei secoli successivi, civilizzarono il resto della Terra, con gloriose esplorazioni seguite da missioni civili e militari.

E il centro da cui è iniziato tutto è qui, in Italia, a Roma.

Lo sentono quelli che vengono a visitare la Città Eterna, ancorchè devastata da cinquanta anni di amministrazioni che non sono neanche lontanamente all'altezza di quelle repubblicane e imperiali (e neppure di quelle papaline, fasciste e democristiane).

Lo ha testimoniato il Vicepresidente JD Vance nella sua visita di quattro giorni a Roma, dichiarando di percepire lo spirito che rese grande la Civiltà, con i successivi innesti della religione cristiana.

Ma lo testimoniano tutti i turisti che vengono in Italia, non solo a Roma e, come mi disse tanti anni fa un (allora) ragazzo americano, mio coetaneo e come me appassionato di fantascienza che conobbi in una delle tante conventions di allora, che percorrendo le nostre strade, sentono di camminare nella Storia.

Se anche ci sono state nazioni che hanno svolto un ruolo importante nella diffusione e nel consolidamento della Civiltà (mi ricordo un articolo che una ventina di anni fa fece un parallelo tra Roma e Washington, senza dimenticare di passare per Londra)  tutto ebbe inizio qui, a Roma, in Italia.

Per questo è infantile e meschino il tentativo di tedeschi e francesi di spostare l'incontro di pacificazione tra l'unione europea e gli Stati Uniti, da Roma all'arida, fredda Bruxelles.

A Roma nacque la Civiltà Occidentale e a Roma la nostra Civiltà può ritrovarsi per salpare verso nuovi traguardi, dopo aver abbandonato le derive woke, lgbt, pruriginose del politicamente corretto.

2778 anni di Storia obbligherebbero i capi di stato e di governo delle due sponde dell'Atlantico a guardare oltre il limitato orizzonte delle prossime elezioni, per ragionare in termini di secoli e millenni.


19 aprile 2025

Concessioni

I cattocomunisti, nel loro rosicamento che cresce di giorno in giorno, passano dal descrivere il bilaterale tra la Meloni e Trump come una "Caporetto", una comparsata da "cameriera", una coreografia senza sostanza, fino ad arrivare all'accusa di aver effettuato delle concessioni.

Quali ?

L'aumento al 2% del PIL per le spese militari, un aumento che già era stato codificato da Conte e che, quindi, non è una concessione, ma solo la conferma degli impegni assunti da altri.

Il 2%, poi, è nettamente inferiore a quelle esigenze che "ce lo chiede leuropa" (sì, scritto così, non è un refuso) vorrebbe imporre agli stati membri.

Almeno quel 2% lo gestiremo in autonomia, mantenendo il controllo sugli armamenti che andremo, auspicabilmente, a costruire in casa o comprare dagli Stati Uniti.

Un'altra concessione sarebbe l'acquisto di gas liquido.

Strepitano che costa quattro volte il gas russo, ma sono gli stessi che tre anni fa pretesero, rispettando il "ce lo chiede leuropa", di ridurre la dipendenza dal gas russo e comprare quello di Biden, organizzando due punti di raccolta e trasformazione a Ravenna e Livorno.

Anche in questo caso la Meloni non ha fatto altro che completare impegni già assunti, seguendo una linea già avviata e dalla quale, probabilmente, il tornare indietro costerebbe più del maggior costo del gas liquido.

La Schlein, dimostrandosi palesemente a digiuno di ogni base di economia, non ha trovato di meglio che criticare l'impegno a dieci miliardi di investimenti privati negli Stati Uniti, blaterando che la Meloni si impegna per dieci quando non ha trovato un miliardo per i problemi interni (che non si risolvono con un solo miliardo).

Mele e pere, gli investimenti sono privati, il miliardo della signorina Bonaventura dovrebbe essere trovato tra le pieghe del bilancio dello stato devastato dalle incapacità di chi ha preceduto la Meloni, da Monti a Draghi.

E sarebbero quelle le concessioni tanto criticate ?

Capisco che chi è all'opposizione non possa dire che la Meloni ha fatto centro, la logica conclusione sarebbe quella di dire ai propri elettori: votate Fratelli d'Italia, ma se non si hanno critiche concrete, sarebbe meglio che cercassero di parlare d'altro, tanto più che il calendario offre loro l'occasione dell'arma di distrazione di massa, ancorchè assai svalutata e in ribasso: l'antifascismo, con le cantatine di bella ciao e le indigestioni di pastasciutta antifascista.


18 aprile 2025

Torna la Politica

Ieri, alla Casa Bianca, è andata in onda una anticipazione di quella che potrebbe essere la Politica, la bella Politica, che guarda al concreto, all'interesse dei Popoli e delle Nazioni e non usa i paraocchi dell'ideologia woke, gender e neppure quelli aridamente ragionieristici della partita doppia di bilancio o falsamente super partes della interpretazione dei codici e delle pandette.

Due Leaders si sono confrontati, ben sapendo cosa hanno alle spalle e quindi con il realismo di chi sa quali siano i propri limiti.

Nonostante i "professionisti" dell'informazione (o della manipolazione ?) ci raccontino i retroscena, a meno che non siano in possesso delle registrazioni dei colloqui (e ne dubito), non possiamo sapere cosa si siano detti in privato la Meloni e Trump.

Tanto più che la Meloni ha, ancora una volta, dimostrato di poter discutere alla pari nella lingua del proprio interlocutore, senza interprete e, anzi, facendo lei da interprete per i "professionisti" di cui sopra che, mostrando il loro autentico spessore, si sono presentati alla conferenza stampa a Washington facendo domande in italiano.

Purtroppo mentre Trump parlava a nome di una nazione di cui era il presidente da poco trionfalmente rieletto, la Meloni ha dovuto fare i conti con la camicia di forza che i suoi predecessori l'hanno costretta ad indossare con tutte le firme che hanno apposto nei vari trattati con i quali sono state malamente cedute sempre maggiori fette di Sovranità ad un ente come l'unione europea che, materialmente, non può farsi interprete e rappresentante di interessi completamente opposti come quelli dei vari stati che la compongono.

E ancora una volta mi viene da rimpiangere quel che sarebbe stato e non è potuto essere, se scelte stolte e insane non ci avessero portato a rinunciare alla nostra Libertà per ammucchiarci nell'unione europea.


 

17 aprile 2025

All'omino coi baffi spuntano gli occhietti a mandorla

La Bialetti, storica azienda produttrice di macchine per il caffè, è stata acquisita da una società straniera.

Una piccola azienda in provincia di Bologna, la Tracmec di Mordano, di proprietà di una multinazionale tedesca, ha avviato le procedure di licenziamento per i 45 dipendenti, volendo trasferire la produzione in Cina.

Ecco due esempi, freschi di giornata, che dimostrano quanto sia necessaria (pur se tardiva: ma la colpa non è sua, bensì di chi brigò nel 2020 per Biden presidente) l'azione del Presidente Trump di isolare la Cina, premiando chi agisce di conseguenza e punendo chi invece continua a fornire assist ai cinesi.

Come la multinazionale tedesca.

In un Mercato Libero, entrambe le operazioni sarebbero legittime, ma quello attuale, dopo che Clinton fece l'enorme corbelleria di ammettere senza condizioni la Cina nell'organizzazione mondiale del commercio, è un mercato drogato e inquinato dal dumping salariale, di sicurezza e di controlli sulla qualità dei materiali e dei prodotti attuato dalla Cina comunista.

La Bialetti è stata comprata dai cinesi in assenza di imprenditori italiani, tutti accucciati a chiedere contributi, rottamazioni, agevolazioni statali, per poi giocarseli sulla ruota della finanza invece di esercitare l'impresa di rischio che competerebbe al loro ruolo.

Ma i cinesi hanno potuto comprarla perchè, negli anni, hanno accumulato fondi vendendo merci prodotte con il dumping salariale.

Ancora più evidente è la scelta della multinazionale tedesca sulla aziendina bolognese, con la motivazione esplicita di voler spostare la produzione dove la mano d'opera costa di meno.

Non è giusto allora "punire" quella multinazionale tedesca, imponendo un dazio su tutte le merci in entrata se prodotte fuori dall'Occidente ?

Questo potrebbe essere il punto di caduta di un buon compromesso tra Stati Uniti e le Nazioni europee, anche perchè sarebbe nell'interesse di tutte le parti e potrebbe anche ricevere l'adesione di altre nazioni che, nel mondo, sanno benissimo quanto sia pericoloso l'espansionismo cinese.

Con buona pace di tutti i neomaoisti italiani ed europei che venderebbero la loro patria pur di essere i primi a sottomettersi al regime di Pechino.


16 aprile 2025

Neomaoisti

Inutile ribadire che persino la rassegna stampa radiofonica di una ventina di minuti, trasmessa da radio1 dopo il gr delle sei, è faziosa anche e soprattutto in base ai conduttori che dicono esplicitamente di "scegliere per voi" i titoli e gli incipit degli articoli da leggere, dando così una visione distorta, ideologica e di parte delle notizie.

Premesso ciò, ascoltando con il cervello connesso la propaganda trasmessa, si riesce comunque ad avere un quadro della situazione, soprattutto scopriamo che in Italia è rinato un partito neomaoista, in cui militano presunte "grandi firme" e altrettanto presunte "grandi testate".

Lo si capisce dalla compiaciuta cronaca di come Pechino risponde ai dazi di Trump.

Ieri, ad esempio, i cinesi hanno bloccato l'esportazione di alcune terre rare e gli acquisti degli aerei della Boeing.

Quello che i neomaoisti non dicono (e mi limito solo a questo aspetto dei dazi, perchè ci sarebbe tanto da denunciare: il dumping salariale dei prodotti cinesi, l'assenza di regole non solo a tutela dei lavoratori e dei loro salari, ma anche della salubrità dei materiali e dei prodotti, etc.) è che la Cina, comunque la si guardi, ci rimette.

In linea generale, perchè è la Cina ad esportare negli Stati Uniti più di quanto gli Stati Uniti non esportino in Cina.

Se, poi, blocca l'esportazione di terre rare, non incassa i relativi compensi e spinge i suoi (ex) clienti a rifornirsi altrove, ad esempio con accordi con Ucraina e Russia che, proprio nei territori oggi contesi, hanno immense risorse di tali materiali o in Groenlandia che, grazie alla naturale evoluzione del clima, ogni anno che passa, rende più disponibili e facilmente acquisibili le risorse del suo sottosuolo.

Quindi la Cina agevola il risultato che si prefigge Trump: ridurre la dipendenza degli Stati Uniti da merci cinesi e, nel contempo, ridurre l'indebitamento commerciale verso lo stato comunista cinese.

Quanto ai Boeing, la Cina, bloccandone l'importazione, si nega un prodotto di alta qualità che, anche riuscendo ad imitarlo (come provava l'Unione Sovietica con i Tupolev) avrà sempre un prodotto inferiore e, probabilmente, anche a maggior rischio incidenti.

La Boeing esisteva prima che i suoi potenti aerei venissero acquistati dai cinesi ed esisterà anche in futuro.

I neomaoisti italiani si compiacciono perchè i cinesi si contrappongono a Trump e vorrebbero che altrettanto facesse l'unione europea che, però, non ha (ancora) un governo monolitico espressione del partito comunista, anche se è molto vicina a realizzarlo con la "maggioranza Ursula", dirigista e illiberale quasi quanto il partito comunista cinese.

Ma l'unione europea ha anche molte nazioni guidate da governi, come quello Italiano, che non intendono rompere la tradizionale amicizia con gli Stati Uniti e ricercano il punto di caduta, tra i legittimi interessi nazionali, i rapporti di forza e gli equilibri internazionali, di quel compromesso inevitabile perchè l'Occidente possa riprendere il suo cammino, trainando il Mondo intero sulla via di un progresso che da troppo tempo segna il passo e, anzi, una pericolosa deriva, come è dimostrato dallo spuntare in Italia dei funghetti neomaoisti.

15 aprile 2025

Il terror dei cattocomunisti

Leggo (dai commenti su X, perchè quelle trasmissioni non le guarderei neppure se mi pagassero per dormirci davanti) che nani, ballerine, professionisti dell'informazione, professori di questo o quello, peones della peggior politica, tutti di provata fede cattocomunista, hanno aperto un fuoco di sbarramento con tutto un lungo elenco di consigli non richiesti a Giorgia Meloni nell'imminenza della sua visita a Washington.

Per quel poco che mi sembra di aver capito della Meloni in questi anni in cui è cresciuta dopo essere uscita dal cono d'ombra di Fini, lei leggerà tutto, prenderà nota se ci fosse qualcosa di ragionevole e andrà da Trump per sostenere l'interesse nazionale dell'Italia e degli Italiani.

E come in tutte le trattative, qualcosa cederà, altro otterrà e magari ci scappa pure che riesca anche ad ottenere un salvagente per le altre nazioni d'Europa.

L'accanimento di nani, ballerine, etc. è proprio causato dal terrore che la Meloni riesca a portare a casa qualche risultato che renderebbe la loro opposizione ancora più sterile e ridotta nella riserva indiana dell'antifascismo (prepariamoci alla canea rossa per la Festa di San Marco).

A loro, ai cattocomunisti, non interessa che la Meloni riesca ad ottenere risultati positivi per l'Italia, come del resto si è capito perfettamente dal silenziatore che hanno innestato per le promozioni di S&P nel rating e per il calo dello spread.

Se Draghi, invece di portarlo a 236 punti, fosse riuscito a portarlo ai 118 del momento in cui scrivo, sarebbe stato santificato in vita e lo avrebbero celebrato con una statua equestre (il "Draghi mataspread" emulo del "Santiago matamoros" che però hanno dovuto riporre in cantina) davanti all'Altare della Patria o, meglio, davanti a Banca d'Italia.

C'è riuscita la Meloni e lo spread, come il rating, è uscito dai riflettori nel silenzio di cotanti "dotti e sapienti".

Ecco che le trasmissioni (inguardabili !) sono piene di seriosi parrucconi che discutono della rava e della fava, quando non si limitano a vomitare volgarità, con la scusa di una satira che, per essere tale, dovrebbe essere tanto sottile quanto divertente, ma la bile che hanno non consente loro di valutarne lucidamente la consistenza.

La Meloni andrà tranquilla a Washington, farà tutti gli accordi possibili per favorire l'Interesse Nazionale e, solo se non ci costasse nulla, anche quello delle altre nazioni europee.

Magari potrebbe portare qualche carico di Maalox da distribuire a Pasqua ai cattocomunisti.

 

14 aprile 2025

L'Italia nel nuovo ordine mondiale di Trump

Nel 1975 una traccia per la prova di maturità classica era, più o meno, "Le Nazioni dell'Europa da politica di potenza a politica di pace".

Fui uno degli otto (su circa 60 maturandi con la medesima commissione d'esame) che lo scelse e lo svolsi senza valutazioni morali, ma solo tracciando il quadro storico.

Non feci valutazioni perchè già allora c'erano professori di sinistra che stavano cercando di riscrivere la Storia, per gettare ombre sinistre (appunto) su quanto fatto nei secoli, fino alla nostra epopea coloniale.

E per "nostra" intendo di tutti i Popoli e le Nazioni europee che hanno civilizzato l'intero pianeta.

Comunque la si pensi, ogni azione politica non ha mai potuto prescindere da una capacità dissuasiva o persuasiva di natura militare.

Ad ogni controversia ci sono due possibili soluzioni: la prevalenza di una delle parti o una soluzione di compromesso.

A questo serve la politica che, però, deve sedersi al tavolo avendo alle spalle una capacità almeno dissuasiva se non persuasiva di natura militare.

E' la scoperta dell'acqua calda, tanto che i Romani, che sapevano di Politica, di Diplomazia ma anche di Guerra, coniarono l'espressione: si vis pacem, para bellum, cioè se vuoi vivere in pace devi essere pronto alla guerra.

Il Presidente Trump ha solo quattro anni di tempo (non credo riesca a modificare la Costituzione americana per ottenere un terzo mandato) per smantellare un ordine mondiale che ci ha regalato l'incapacità di far progredire l'Umanità con tutti i lacci e lacciuoli posti a tutela di questo e di quello, creandone uno nuovo che dia una spinta alla ripresa della corsa verso il futuro.

L'Italia può avere un ruolo nel nuovo ordine mondiale solo se sarà in grado di far pesare non solo la sua Storia, la sua Cultura, il suo Genio, ma anche una capacità di dare corpo alle proprie iniziative e di difendere i propri interessi nazionali.

In questo senso apprezzo il Ministro Crosetto che ha dichiarato come la destinazione del 2 per cento del Pil alle Forze Armate non è un punto di arrivo, ma di partenza, perchè solo con Forze Armate addestrate, numericamente sufficienti e con dotazioni moderne, possiamo dare consistenza alla nostra politica.

Ma devono essere Forze Armate sotto l'esclusiva Sovranità Nazionale, non alle dipendenze di comandi controllati dalle capitali straniere che farebbero unicamente l'interesse delle proprie nazioni, come peraltro è giusto che sia.

13 aprile 2025

Spread e rating

Erano i cavalli di battaglia dei cattocomunisti contro il Centro Destra di Berlusconi: spread e rating.

Per dimostrare che il Centro Destra non doveva governare, la sinistra additava lo spread e il rating come la prova assoluta e, sull'onda di tale mistificazione, abbiamo avuto governi mai votati dal Popolo, come quelli di Monti, di Letta, di Renzi, di Gentiloni, di Conte 2, di Draghi.

Tutte operazioni di Palazzo che hanno espropriato i cittadini del diritto a vedersi governati dai propri rappresentanti, per essere posti sotto tutela, la stessa che oggi, davanti ad un governo uscito dalle urne, si cerca di imporre con l'interventismo delle toghe rosse, perchè i cattocomunisti in una cosa sono sempre coerenti: non accettano il responso del voto e cercano di ribaltarlo.

Ed è comprensibile la difficoltà dei cattocomunisti a motivare la loro isteria quotidiana fatta di richieste di dimissioni di questo o quel ministro, di pretese di una presenza continuativa della Meloni in parlamento a riferire del rusco e del brusco, del totale vassallaggio a governi stranieri, principalmente quello di Parigi, invece di sostenere un'Italia tornata protagonista, con la Meloni, sulla scena internazionale, di cedere sempre più Sovranità ad un ente come quello di Bruxelles gestito da parrucconi e burocrati nel nome di oscure consorterie finanziarie e affaristiche.

E' la difficoltà che discende, ormai da tempo, dalla constatazione che il genio Draghi aveva lasciato il governo alla Meloni, consegnando uno spread a 236 punti e venerdì, nonostante gli aumenti dovuti alle turbolenze sui Mercati, era a 126 (ma in precedenza era anche sceso a 96).

Ed è la difficoltà quando una delle principali agenzie di rating, la S&P, premia l'Italia della Meloni aumentando il giudizio.

Sui giornali di sinistra di tutto ciò non vi è traccia o, almeno, non vi è traccia con la stessa evidenza che davano quando, per tirare la volata ai loro beniamini cattocomunisti, titolavano in prima pagina, a nove colonne: fate presto !

Non ho mai creduto nella validità assoluta di tali dati, ma solo come un indice che, sommato ad altri, può fornire una indicazione di massima, da trattare comunque con cautela viste le facili manipolazioni della speculazione internazionale con finalità politiche come avvenne nel 2011 ai danni del Governo Berlusconi.

Tuttavia è evidente che le apocalittiche previsioni per le conseguenze di un Governo di Centro Destra, non solo non si sono avverate, ma gli stessi indici che i cattocomunisti sfoderavano "con orgogliosa sicurezza", adesso devono essere riposti "in disordine e senza speranza" nei loro cassetti.

Se con tutti i vincoli europei cui dobbiamo sottostare (compreso quello in voga in questi giorni di aver consegnato il commercio estero come materia esclusiva all'unione europea invece di poter effettuare liberamente i nostri accordi, anche sui dazi) è sufficiente un governo eletto dai cittadini e che intende rispettare gli impegni assunti, nonostante l'ostilità di sindacati, coop, chiesa, manifestanti pro questo e contro quello, ecc., per raggiungere un buon risultato ed emergere dalla palude dei 27 dell'unione europea, dove potremmo arrivare se riuscissimo a riprenderci l'intera Sovranità politica, economica e monetaria ?

12 aprile 2025

Ma la Cina, no

Nessuno conosce la strategia del Presidente Trump (anche se molti gonfiano il petto e la spiegano nelle trasmissioni cattocomuniste dei "professionisti dell'informazione), ma, a me, la sua imprevedibilità piace molto, soprattutto nel vedere l'ansia di parrucconi, burocrati ed "esperti", che cercano di accreditarsi come i guru del momento, non azzeccandone una.

Il fatto è che, in sintesi, tutto si riduce ad una scelta di campo ideologica: liberismo contro marxismo.

Sì, perchè l'unione europea, nella sua concezione è la naturale riedizione del Duemila dell'Unione Sovietica e molti dei suoi rappresentanti, nazionali o sovranazionali, provengono dalle file socialiste, come quel Sanchez che è corso in Cina ad ossequiare un tiranno al quale ha fornito il pretesto per proporre una alleanza tra le due entità dirigiste.

Purtroppo ci sono da tempo persone (Prodi, Conte) che brigano per farci sottomettere dai cinesi che, assieme all'Islam, rappresentano il peggior nemico per i Valori (quelli veri, non quelli millantati dalle Von der Leyen) dell'Occidente.

E non è vero che è la politica di Trump che spingerebbe l'unione europea tra le braccia della Cina, perchè Trump ha messo il dito sulla piaga del dirigismo ideologico e della abnorme tassazione promossa dall'unione europea con tutti i vincoli connessi.

Del resto, gli stessi che giustificano l'apertura a Pechino dando la colpa a Trump, non si sono fatti scrupoli di spingere, realmente, la Russia tra le braccia della Cina con le sanzioni e i rifornimenti militari e finanziari all'Ucraina.

E non credo sia un caso che a Pechino sia volato un capo di governo socialista, mentre a Washington andrà il 17 il nostro Presidente Meloni.

Come negli anni Ottanta la politica di Reagan schiantò l'Unione Sovietica e il comunismo a lei legato, così un accordo "zero per zero", abolendo cioè non solo i dazi recenti, ma anche vincoli, regolamenti, tassazioni ideologiche che si sono accumulate negli anni, tra gli Stati Uniti e l'unione europea, magari aperta all'adesione della Russia, può neutralizzare uno dei due pericoli per la nostra Civiltà, azzoppando anche il secondo.

Se c'è da boicottare qualcuno, dobbiamo boicottare e imporre dazi alla Cina per farle fare la fine che fece nel 1989 l'Unione Sovietica.

10 aprile 2025

La supremazia della Politica

Tanti gli spunti di cronaca, ma vorrei ricondurli alla dimostrazione che Trump ha dato in questi (neanche) primi tre mesi del suo mandato quadriennale.

Prima una forte spinta contro i clandestini, con espulsioni a valanga e chiusura delle frontiere, superando ogni tentativo della sinistra americana di far leva sui propri magistrati per impedire l'azione presidenziale che realizza le promesse elettorali.

Quindi una forte sterzata in campo economico, dando una lezione a "sua divinità" il Mercato, dimostrando che è lui, il Presidente, che influisce sui mercati e non viceversa.

In poche parole Donald Trump ha riaffermato la supremazia della Politica, cioè del Popolo che vota, che sceglie, che conferisce un mandato, sopra gli interessi economici di un pugno di speculatori finanziari e sopra la presunzione dei magistrati, uguali in ogni parte del mondo, di dettare le regole quando invece dovrebbero limitarsi ad applicare quelle che il parlamento vota.

E' una lezione di supremazia della Politica che dovrà essere assorbita anche in Italia, anche se la Meloni ci sta dando molte soddisfazioni, in questa situazione, come, ad esempio, far rosicare francesi e cattocomunisti per la sua imminente visita a Washington.

Del resto se i cattocomunisti hanno eletto maitre a penser Marina La Rosa, Romano Prodi e Rita De Crescenzo, la Meloni con tutto il Governo di Centro Destra giganteggia senza rivali.

E' infatti una sinistra costretta ad inseguire e arrivare costantemente in ritardo sulla notizia, obbligata ad alzare sempre di più l'asticella fino a mostrarsi totalmente ostile all'Italia ed agli Italiani come si è trovata oggi avendo seguito, da vassalla quali è, la linea francese critica verso il viaggio della Meloni negli Stati Uniti.

Invece di gioire per la ritrovata centralità e il protagonismo dell'Italia, i cattocomunisti piangono perchè, come voleva Prodi, non ci limitiamo a "stare dietro" a Germania e Francia e, anzi, diventiamo artefici della costruzione del nuovo mondo.

Una ritrovata centralità e protagonismo che dovranno essere utilizzati in chiave interna per affermare anche in Italia la supremazia della Politica su una magistratura che si ostina non ad applicare le leggi come sono scritte, ma ad interpretarle con motivazioni etiche, morali, sociali, economiche, che non spettano a lei ma al parlamento espressione del Popolo elettore.

Tutto questo può accadere quando qualcuno si assume la responsabilità di sparigliare le carte, rovesciare il tavolo con mosse che i parrucconi, abituati a ballare il minuetto ipocrita dello "stile istituzionale" non sono in grado di affrontare.

E siamo solo all'inizio di un mandato di quattro anni.

  

09 aprile 2025

Peggio dei dazi ci sono solo gli "esperti"

Ieri, giornata alla guida e mi sono fatto accompagnare dall'ascolto di tutte quelle trasmissioni radiofoniche che, solitamente, per l'ora in cui vengono trasmesse, non sono in grado di ascoltare.

Questa mattina, dopo "disco sveglia", il gr1 delle sei e la rassegna stampa, è arrivato un tal Roberto Poletti con la sua trasmissione quotidiana "Il caffè di radio uno" e con un paio di ospiti "esperti", che avrebbero dovuto spiegarci cosa fare e come gestire i nostri risparmi in questi giorni di turbolenze.

La sintesi di ieri e oggi è arrivata da un ascoltatore che ha scritto mandando a quel paese (in modo educato) gli "esperti", ricordando che fino a pochi giorni fa, erano gli stessi che suggerivano di comprare azioni perchè davano il maggior rendimento.

Oggi gli esperti, dopo una attenta analisi su quello che potrebbe accadere e che potrebbe sintetizzarsi nella formula della tripla della vecchia schedina del Totocalcio (1, X, 2) perchè ipotizzano sempre che potrebbe accadere questo, quello e quell'altro, concludono invitando ad aspettare, stare fermi.

Una banalità: mi domando perchè si paghino gettoni di presenza (perchè immagino che le comparsate non siano gratuite) a chi alla fine dice quello che qualunque persona di buon senso ha già messo in pratica in piena autonomia.

Le crisi arrivano, se ne vanno, il Mercato torna a crescere e poi arriva un'altra crisi e via nel ciclo infinito dell'economia.

Lo stesso accade per l'annoso problema dei mutui e dei tassi: variabili o fissi ?

E' da anni, decenni, che ascolto disquisizioni di ogni genere ma, alla fine, se uno non ha la palla di vetro, non può sapere preventivamente come evolverà il Mercato e variabile o fisso, dipende dal costo del denaro, che a volte viene abbassato e così il variabile lo segue, ma poi, per una guerra, un terremoto, un accidente qualsiasi, risale e allora chi ha un fisso gode.

C'è bisogno di "dotti e sapienti" per capirlo ?


07 aprile 2025

Perde chi vende

Anche questa mattina i giornali online e i giornali radio hanno come prima notizia il "crollo" delle borse, imputato a dazi, peraltro non ancora pienamente in vigore.

E' quindi evidente che si tratta di una psicosi, di un passa parola in negativo.

Mi ricordo che nel 1992, alla vigilia della rapina perpetrata dal governo Amato con il sei per mille sottratto ai nostri conti correnti, un conoscente mi disse che fonti sicure gli avevano assicurato che sarebbero stati colpiti i titoli di stato.

Lui si fidò così ciecamente della "fonte sicura" che vendette tutti i suoi titoli di stato per mettere il ricavato in conto corrente e fu colpito pesantemente dalla tassa di Amato.

Le borse calano perchè possessori di azioni stanno vendendo, ma se titoli fanno prezzi in calo, vuol dire che chi vende trova un compratore che, a differenza del primo, ha visto una opportunità di guadagno comprando al ribasso titoli che, ancora con le assemblee appena iniziate, comunicano risultati di bilancio cospicui e, quindi, distribuzioni di dividendi sostanziosi.

Chi vende perde adesso, subito, subendo una minusvalenza (anche se taluni titoli erano talmente cresciuti che, ancora adesso, fanno segnare un guadagno significativo rispetto al prezzo di acquisto) e rinunciando ai dividendi.

Capisco se qualcuno (sbagliando) ha investito tutti i suoi risparmi in una unica direzione e senza conservare un margine di liquidità, capisco di meno chi non avesse necessità di rendere liquidi gli investimenti e potrebbe invece attendere, guardarsi intorno e, semmai, valutare acquisti mirati.

Una opportunità, appunto.

Diverso l'approccio di uno speculatore che, però, per giustificare i rischi che assume, deve anche puntare a guadagni immediati e importanti, cosa che uno può fare solo se ha la disponibilità di somme cospicue da poter utilizzare.

Il fatto che il calo delle borse sia pressochè uniforme è rassicurante, perchè vuol dire che non ci sono problemi sui fondamentali di una economia, ma solo una questione che può essere risolta tramite una trattativa che consenta di rimuovere quelle cause, cioè la legislazione che impone quei vincoli che hanno innescato la reazione di Trump. 

06 aprile 2025

Da che parte stanno i magistrati ?

Leggo che il sindacato delle toghe avrebbe criticato il decreto legge del Governo sulla sicurezza, pur ammorbidito perchè il Governo ha chinato la testa davanti alle pretese di Mattarella.

La cosa non mi stupisce, da tempo mi domando se i magistrati stanno dalla parte degli Italiani onesti o si arrogano il diritto di modificare l'applicazione delle leggi con pretestuose motivazioni di carattere etnico, sociale, economico.

La Sicurezza personale e dei propri beni è fondamentale per garantire il Benessere dei cittadini e se chi è preposto a garantirla, da un lato è il bersaglio di insulti, aggressioni e controlli senza avere la possibilità di reagire e, dall'altro, chi dovrebbe sancire le pene, è propenso a concedere attenuanti ai criminali, allora tanto vale tornare alla legge del fai da te.

Ricordo che, in passato, i magistrati erano i bersagli delle Brigate Rosse e di vari ambiti criminali.

Evidentemente tali azioni hanno ottenuto il loro effetto se, oggi, vengono assolti o condannati al solletico quelli che occupano abusivamente case, quelli che intralciano opere pubbliche, quelli che distruggono beni privati e pubblici durante le loro manifestazioni, mentre chi prova a difendersi viene perseguitato, processato e spesso condannato (anche a risarcire i parenti del criminale neutralizzato, considerandolo evidentemente un caduto sul lavoro !!!).

Chi ha la fortuna di non aver mai subito furti, rapine, aggressioni, probabilmente non si rende conto dello stato di incertezza, che condiziona lo svolgimento delle proprie attività, che uno si porta dietro.

Soprattutto se sa di essere disarmato davanti ai criminali che, oggi, ottengono anche "comprensione" da parte di chi dovrebbe invece reprimere con severità nel nome del Popolo e di tutti gli Onesti.

Apprezzo il coraggio del Governo che sta affrontando una riforma della magistratura.

E' però una riforma debole e che non porterà quel cambio di passo che vorrei vedere per sentirmi pienamente garantito nella mia vita quotidiana.

Se un criminale sa di poter ottenere clemenza, comprensione e attenuanti, allora sarà portato ad alzare il livello della sua violenza.

Se, invece, fosse consapevole che chi lo giudicherà non gli concederà nessun beneficio, allora si tratterrà dall'eccedere nella sua violenza.

Le leggi e le pene ci sono, non occorre inventarsi nuovi, improbabili reati (come il femminicidio!), bisogna solo applicare leggi e pene esistenti senza troppi fichi in testa o, se vogliamo, senza essere inquadrati in una spirale ideologica che non garantisce nè imparzialità, nè sicurezza.

05 aprile 2025

La soluzione più semplice alla guerra dei dazi

Le valutazioni sulla questione dei dazi innescata dalla decisione del Presidente Trump (e già questo ci dice che si discute di ciò che l'azionista di maggioranza del pianeta Terra decide di discutere) differiscono (e di molto) in base all'assunto che si vuole dimostrare e alla narrazione che si pretende di divulgare.

Trump ha dimostrato, con una tabella di sintesi, il perchè è legittimo l'aumento dei dazi americani a compensazione delle pluriennali maggiori imposte degli altri stati.

Gli europeisti cattocomunisti hanno contestato la tabella, non dicendo, però, che era inventata, ma asserendo che Trump vi ha sommato tasse, come l'Iva e altri vincoli che nulla hanno a che vedere con il commercio.

Piccola nota: Trump ha utilizzato un criterio uguale per tutti e, quindi, la differenza è reale.

Ma c'è un modo molto semplice per risolvere la questione: si aboliscano tutte le tasse e i vincoli ai prodotti, aprendo un mercato mondiale fondato sul prezzo che il produttore decide di applicare.

Ovviamente questo presuppone che la legislazione sia uguale ovunque, anche in materia di retribuzione, diritti e sicurezza dei lavoratori e di controlli sanitari sui prodotti stessi nel corso della realizzazione e finiti.

Uno stato che non applichi tali leggi uguali per tutti dovrà subire un aggravio compensativo sui prodotti esportati.

Così finiranno gli aiuti indebiti di stato, i vincoli ideologici e lo sfruttamento del lavoro.

Ma forse non siamo ancora pronti, allora facciamoci un bel bagno di umiltà grazie a Trump che ha messo tutti davanti al fatto che i re è nudo.


04 aprile 2025

L'Italia non deve morire per Berlino e Parigi


I dazi sono realtà e la reazione dei mercati è scomposta quanto quella della Von der Leyen, di Macron e di tutto il gregge europeista.

Mi conforta un po' l'intervista di Giorgia Meloni ieri al Tg1, in cui, pur ritenendo sbagliati i dazi imposti (ed è tutto da discutere) ritiene eccessivamente allarmistico il can can che se ne fa e, soprattutto, non ritiene che si debba rispondere ai dazi con altri dazi che richiamerebbero altri dazi ancora, ma con una trattativa per eliminare i dazi, cioè averne di meno, non di più.

Mi conforta anche l'esito della riunione di vertice del Governo dalla quale sono uscite una serie di proposte finalizzate a liberarci da quelle tasse che l'unione europea si è autoimposta nel nome di una malintesa politica ecologica e di una uniformità imposta nonostante le situazioni tra i 27 siano diverse, a volte poco, a volte tanto.

Vedremo fino a quando la Meloni e il suo Governo riusciranno a resistere alla canea rosso europeista che ha in Mattarella il più insistente interprete, al punto che, fossero sufficienti le sue dichiarazioni, saremmo giù in guerra contro la Russia e gli Stati Uniti contemporaneamente.

Ma, purtroppo, non è solo un ottuagenario al Quirinale che soffia sul fuoco, ma anche una pletora di "professionisti dell'informazione" che forniscono carburante ad una sinistra asfittica e chiusa nella sua riserva antifascista.

La debolezza del Governo Meloni e di tutti i governi italiani è che i cattocomunisti per l'ancestrale ragione che cattolici e socialisti hanno sempre avuto in odio lo Stato Nazionale, per cui o ci si inginocchia e, per dirla con un altro ottuagenario "l'Italia sta dietro a Germania e Francia", oppure ci si scaglia contro il Governo Nazionale che cerca una strada autonoma rispetto alla soffocante unione europea, più sovietica che liberale.

Del resto la posizione della Meloni, lasciando da parte le valutazioni di merito (sbagliati o non sbagliati) dei dazi è quella corretta e lo sbocco naturale è una trattativa bilaterale con Washington, lasciando che Germania e Francia cuociano nel loro brodo.

Non dobbiamo infatti sacrificarci per favorire una Germania che, con una politica strettamente utilitaristica, ha contratto la domanda interna per poter raggiungere i surplus nell'export che ha fatto tracimare il vaso americano.

Nè possiamo e dobbiamo sacrificarci per un riarmo che vedrebbe Germania e Francia tra i maggiori se non unici beneficiari, la prima con la conversione in fabbriche di armi quelle che adesso sfornano automobili non più richieste, la seconda che gonfia il petto essendo l'unico stato a possedere testate nucleare.

In sostanza, seguendo l'unione europea l'Italia e noi Italiani ci sveneremmo per portare acqua al mulino di chi non solo non ci ama, ma vorrebbe farci tornare terra di conquista per le loro armate, militari una volta, finanziarie oggi.

Infine dazi e tasse, quelle che l'unione europea ha scioccamente imposto a se stessa, con tanti lacci e lacciuoli, nel nome di un improbabile e inesistente ecologismo.

Forse basterebbe eliminare quelle con una abolizione dell'Iva per sottoscrivere un accordo con gli Stati Uniti, buono per Trump, come per noi.

Il problema è se i poteri occulti che stanno dietro al movimentismo degli ottuagenari e dei cattocomunisti permetteranno alla Meloni di fare una politica per l'Italia e gli Italiani e non più funzionale ai loro oscuri interessi.