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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

02 aprile 2025

Gli sproloqui degli "esperti"

Ricordo le sobrie comunicazioni degli anni Sessanta e, tutto sommato, anche dei Settanta.

Tribune politiche ed elettorali con il bilancino e un conduttore di cui non si è mai conosciuta l'appartenenza partitica se non, come capitava per i cronisti sportivi, post mortem.

Le notizie erano solo notizie, inizialmente lette da un annunciatore che non era iscritto all'albo dei giornalisti, poi questi pretesero di andare in video e voce e quindi anche di proporci, tramite il mezzo pubblico, la loro non richiesta opinione personale.

Dalla trasmissione Bontà loro ("cosa c'è dietro l'angolo?") cominciò la Caporetto dell'informazione italiana, mischiando spettacolo a notizie che, per poter fare spettacolo, dovevano essere gonfiate e manipolate in modo da scuotere le coscienze delle persone.

L'indignazione divenne la cifra fondante della nuova comunicazione e più si istigavano le persone ad indignarsi, meno si risolvevano i problemi.

Oggi la situazione, se possibile, è persino peggiorata perchè oltre al mugugno, che è un diritto di tutti noi, sono stati innescati tanti altri paletti che vanno sotto il nome di "politicamente corretto", un tumore ideologico che è degenerato in tante metastasi chiamate "gender", "lgbt", "woke", "black lives matter" e via discorrendo.

Per puntellare simili sprechi, i "professionisti dell'informazione", resisi conto che la loro personale opinione non era sufficiente perchè nessuno li prende seriamente, chiamano una valanga di "esperti", docenti di questo e di quello, che sbrodolano la loro ricetta con una sicumera che ci fa chiedere: ma allora sono tutti cretini quelli che non fanno ciò che simili "dotti e sapienti" snocciolano con tanta facilità ?

Ma se andiamo ad ascoltare meglio quello che dicono, gli "esperti", dicono tutto e il contrario di tutto, ognuno con una sua ricetta che non sarà mai messa alla prova e con previsioni che arrivano ai decenni futuri, quando tutti, almeno quelli che ci saranno ancora, si saranno dimenticati di chi abbia detto cosa.

Poi gli "esperti" non sono mai unanimi, c'è sempre qualcuno che si distingue dagli altri, trattandoli da sempliciotti, per non dire da cretini integrali, proponendo la sua ricetta a sua volta oggetto di scherno da parte dei primi.

Però tutti intascano felicemente i gettoni di presenza.

Se poi però andiamo a cercare di sintetizzare e concretizzare quello che dicono gli "esperti" vediamo che le direttrici di base sono due.

La prima che chiama in causa la scuola.

Se ascoltiamo bene quello che dicono, dall'educazione finanziaria al rispetto delle donne, tutti chiedono che "si cominci dalle scuole" per formare il cittadino di domani.

E io che credevo che fosse la Famiglia a dover formare l'Uomo, mentre la Scuola dovesse solo insegnarci Greco, Latino, Italiano e persino Matematica !

Ma se carichiamo la scuola di tutte le nuove funzioni per "costruire il cittadino di domani", quando i ragazzi hanno il tempo per imparare le materie scolastiche tradizionali, cioè quelle che fanno la differenza tra un ignorante e uno che abbia aperto la sua mente al sapere che l'Uomo ha accumulato nei millenni ?

Le seconda direttrice è: bisogna investire per questo e quello.

Chi deve investire ?

Il sottinteso è lo stato.

Peccato che chi, tirando l'acqua al proprio mulino, chiede interventi su questo e quello, sia sostanzialmente lo stesso che scende in piazza per l'unione europea, dimentico che se l'Italia non ha disponibilità di denaro da sperperare è perchè si è suicidata aderendo all'euro, quindi non può più stampare moneta avendo perso la Sovranità Monetaria e deve rispettare rigidi parametri di bilancio per evitare di indebitarsi oltre certi limiti avendo perso anche la piena Sovranità legislativa (soprattutto con la complicità di una magistratura che ricorre alle direttive europee per bloccare le iniziative ideologicamente non gradite dei Governi di colore politico opposto a quello del magistrato di turno).

Insomma tante belle parole che si concludono con una richiesta di denaro, perchè tutto costa e neanche poco.

Ma quei soldi chi li mette ?


01 aprile 2025

Tentativo (inutile) di vincere facile

I magistrati francesi si allineano ai loro colleghi dalle toghe rosse cucite sulla pelle degli Stati Uniti, Brasile, Italia, Romania (e sono solo i casi che mi vengono in mente) per impedire che il Popolo possa esprimersi liberamente e che la sua volontà sia rispettata.

Inutile girarci attorno: la sentenza di primo grado con la quale le toghe rosse francesi cercano di impedire a Marine Le Pen di candidarsi, da favorita, alle presidenziali del 2027 è sulla stessa linea di quelle che hanno rubato la vittoria in Romania a Georgescu, hanno cercato di impedire il trionfo di Trump e stanno perseguendo il Presidente Bolsonaro per impedirgli di candidarsi (e probabilmente vincere) in Brasile.

Ma ci sono due casi che dovrebbero far riflettere i magistrati ideologizzati ed i loro mandanti annidati nella burocrazia di Bruxelles con il loro kit di sopravvivenza fatto di azioni tendenti a rovesciare la volontà degli Elettori.

Il primo è molto vicino a noi e si tratta di quello che è accaduto dal 1992 ad oggi.

Prima le toghe rosse hanno cercato di spianare la strada ai comunisti (ricordate la "gioiosa macchina da guerra" di Occhetto ?) eliminando tutti i principali attori dei partiti del Pentapartito.

Anche allora fecero le pentole ma non i coperchi che furono invece appannaggio di Berlusconi che rimise le cose in ordine.

Naturalmente l'attacco contro Berlusconi fu immediato, senza alcun rispetto per gli Italiani che avevano scelto lui e non Occhetto.

Dopo venti anni di aggressioni, riuscirono a rendere ineleggibile Berlusconi, ma non a far vincere le elezioni a Bersani, triste epigono di Occhetto.

Ma non è bastato, perchè se Berlusconi, in fine vita, si mostrò più malleabile, il suo posto fu preso prima da Salvini e adesso dalla Meloni, confermando che i magistrati fanno sempre le pentole, ma non i coperchi.

Il secondo caso è ancora più eclatante e simbolicamente significativo.

In Turchia abbiamo visto una parabola uguale a quella iniziata in Francia.

Un partito raccoglie un consenso sempre crescente e i magistrati locali processano, incarcerano addirittura e rendono ineleggibile il suo leader.

Quel partito vince ugualmente le elezioni, mette presidente il braccio destro del leader, cambia le leggi e il leader vince a ripetizione tutte le elezioni e diventa il Sultano, Erdogan.

Quello che le toghe rosse non riescono a capire è che possono incarcerare o imbavagliare una persona, non le idee che continueranno a camminare su altre gambe.

E nel segreto dell'urna il magistrato non ha alcun potere.