Tribune politiche ed elettorali con il bilancino e un conduttore di cui non si è mai conosciuta l'appartenenza partitica se non, come capitava per i cronisti sportivi, post mortem.
Le notizie erano solo notizie, inizialmente lette da un annunciatore che non era iscritto all'albo dei giornalisti, poi questi pretesero di andare in video e voce e quindi anche di proporci, tramite il mezzo pubblico, la loro non richiesta opinione personale.
Dalla trasmissione Bontà loro ("cosa c'è dietro l'angolo?") cominciò la Caporetto dell'informazione italiana, mischiando spettacolo a notizie che, per poter fare spettacolo, dovevano essere gonfiate e manipolate in modo da scuotere le coscienze delle persone.
L'indignazione divenne la cifra fondante della nuova comunicazione e più si istigavano le persone ad indignarsi, meno si risolvevano i problemi.
Oggi la situazione, se possibile, è persino peggiorata perchè oltre al mugugno, che è un diritto di tutti noi, sono stati innescati tanti altri paletti che vanno sotto il nome di "politicamente corretto", un tumore ideologico che è degenerato in tante metastasi chiamate "gender", "lgbt", "woke", "black lives matter" e via discorrendo.
Per puntellare simili sprechi, i "professionisti dell'informazione", resisi conto che la loro personale opinione non era sufficiente perchè nessuno li prende seriamente, chiamano una valanga di "esperti", docenti di questo e di quello, che sbrodolano la loro ricetta con una sicumera che ci fa chiedere: ma allora sono tutti cretini quelli che non fanno ciò che simili "dotti e sapienti" snocciolano con tanta facilità ?
Ma se andiamo ad ascoltare meglio quello che dicono, gli "esperti", dicono tutto e il contrario di tutto, ognuno con una sua ricetta che non sarà mai messa alla prova e con previsioni che arrivano ai decenni futuri, quando tutti, almeno quelli che ci saranno ancora, si saranno dimenticati di chi abbia detto cosa.
Poi gli "esperti" non sono mai unanimi, c'è sempre qualcuno che si distingue dagli altri, trattandoli da sempliciotti, per non dire da cretini integrali, proponendo la sua ricetta a sua volta oggetto di scherno da parte dei primi.
Però tutti intascano felicemente i gettoni di presenza.
Se poi però andiamo a cercare di sintetizzare e concretizzare quello che dicono gli "esperti" vediamo che le direttrici di base sono due.
La prima che chiama in causa la scuola.
Se ascoltiamo bene quello che dicono, dall'educazione finanziaria al rispetto delle donne, tutti chiedono che "si cominci dalle scuole" per formare il cittadino di domani.
E io che credevo che fosse la Famiglia a dover formare l'Uomo, mentre la Scuola dovesse solo insegnarci Greco, Latino, Italiano e persino Matematica !
Ma se carichiamo la scuola di tutte le nuove funzioni per "costruire il cittadino di domani", quando i ragazzi hanno il tempo per imparare le materie scolastiche tradizionali, cioè quelle che fanno la differenza tra un ignorante e uno che abbia aperto la sua mente al sapere che l'Uomo ha accumulato nei millenni ?
Le seconda direttrice è: bisogna investire per questo e quello.
Chi deve investire ?
Il sottinteso è lo stato.
Peccato che chi, tirando l'acqua al proprio mulino, chiede interventi su questo e quello, sia sostanzialmente lo stesso che scende in piazza per l'unione europea, dimentico che se l'Italia non ha disponibilità di denaro da sperperare è perchè si è suicidata aderendo all'euro, quindi non può più stampare moneta avendo perso la Sovranità Monetaria e deve rispettare rigidi parametri di bilancio per evitare di indebitarsi oltre certi limiti avendo perso anche la piena Sovranità legislativa (soprattutto con la complicità di una magistratura che ricorre alle direttive europee per bloccare le iniziative ideologicamente non gradite dei Governi di colore politico opposto a quello del magistrato di turno).
Insomma tante belle parole che si concludono con una richiesta di denaro, perchè tutto costa e neanche poco.
Ma quei soldi chi li mette ?